BACKGROUND Il carcinoma tiroideo rappresenta il più comune tumore endocrino e la sua incidenza è in incremento. Esso si presenta come un nodulo tiroideo. Tuttavia, la maggior parte dei noduli tiroidei è di natura benigna. Da ciò la necessità di poter avere una corretta stima del rischio di malignità di un nodulo tiroideo al fine di evitare interventi chirurgici non necessari Una delle sfide più importanti è costituta dai noduli a citologia indeterminata ma anche i noduli citologicamente maligni possono essere meglio inquadrati prima della chirurgia allo scopo di individuare marcatori di outcome che potrebbero, almeno teoricamente, influenzare la decisione chirurgia o il tipo di intervento. Uno degli aspetti più indagati negli ultimi tempi è rappresentato dalle caratteristiche biomolecolari dei noduli tiroidei. Di seguito vengono riportati i risultati di un’analisi ad interim di uno studio il cui obiettivo è quello di valutare la combinazione di un pannello mutazionale e la determinazione di microRNA (miRNA) 146b e 222 su agoaspirazione in noduli tiroidei a citologia indeterminata e maligna con lo scopo di migliorare la stima del rischio nei noduli indeterminati e la predizione di outcome nei noduli istologicamente maligni derivanti da citologia maligna o indeterminata. MATERIALI E METODI Il seguente è uno studio prospettico monocentrico in cui sono stati arruolati 29 pazienti con nodulo/ i tiroideo/i sottoposti ad agoaspirazione con ago sottile con riscontro di diagnosi citologica di categoria II, IV, V e VI secondo la classificazione di Bethesda. Ogni nodulo è stato rivalutato e sottoposto nuovamente ad agoaspirato per studio biomolecolare ricercando la presenza di miRNA 146b e miRNA 222. I dati biomolecolari sono stati confrontati con l’istologia finale di ogni nodulo dopo intervento chirurgico. Inoltre, i pazienti affetti da malignità sono stati seguiti nel tempo e, per ognuno di essi, l’outcome è stato confrontato con l’espressione di miRNA 146b e miRNA 222 sull’agoaspirato inizialmente effettuato a carico del nodulo. RISULTATI Sono stati valutati 29 pazienti. Secondo la Classificazione di Bethesda 2017, 19 dei noduli esaminati (65%) all’esame citologico appartenevano a classi di rischio indeterminate. I restanti 10 noduli valutati (35%) appartenevano alla classe di rischio VI, indicativa di malignità. All’esame istologico definitivo sul pezzo operatorio 9 noduli (47%) citologicamente indeterminati sono risultati maligni. La prevalenza di miRNA 146b era significativamente più alta nei noduli a citologia maligna rispetto ai noduli a citologia indeterminata (comprendenti tuttavia noduli a successiva istologia benigna e maligna) (32% nella citologia indeterminata vs 80% nella citologia maligna; P= 0,01). Il miRNA 222 presentava una prevalenza del 95 % nei noduli appartenenti alle classi indeterminate e del 90% nei noduli a citologia maligna. Il diametro medio dei noduli è risultato significativamente più elevato nei noduli a citologia indeterminata rispetto ai noduli a citologia maligna (21 ± 13 mm nei noduli indeterminati vs 11 ± 3 mm nei noduli a citologia maligna, P= 0.005). All’ecografia, nessuna differenza significativa è stata riscontrata tra noduli a citologia indeterminata e noduli a citologia maligna riguardo a: ipoecogenicità, tipo di struttura (solida o non solida), struttura, margini (regolari o irregolari), disomogeneità, microcalcificazioni, aspetto taller than wide ed elasticità all’elastografia Considerando i noduli maligni all’istologia, sono stati calcolati i valori assoluti di miRNA 146b e miRNA 222 nei noduli a citologia indeterminata ed i noduli a citologia maligna. Il confronto dei valori assoluti di miRNA 146b e 222 tra queste due tipologie citologiche di noduli istologicamente maligni, non ha prodotto risultati significativi (P= 0,095 e 0,60 rispettivamente per miRNA 146b e 222) Considerando solamente i noduli di citologia indeterminata, sono stati valutati i valori di miRNA 146b e 222 tra quelli che poi sono risultati maligni e benigni all’istologia. Il confronto tra questi due gruppi di noduli non ha mostrato alcuna differenza dei valori assoluti di miRNA 146b e miRNA 222 (P= 0,18 e 0,21 rispettivamente per miRNA 146b e miRNA 222). Valutando un follow-up di 18 mesi in pazienti sottoposti a trattamento radiometabolico post-chirurgico e 24 mesi in pazienti non radiotrattati, non è emersa alcuna relazione tra positività dei miRNA ed outcome. Ciò è stato in gran parte determinato dalla scarsità dei dati: infatti, tutti i pazienti si presentavano liberi da malattia ai diversi follow-up ad eccezione di un solo soggetto che è risultato non libero da malattia a 24 mesi di FU. CONCLUSIONI I risultati di questo studio, pur rappresentando una valutazione preliminare, non mostrano un ruolo significativo di miRNA 146b e miRNA 222, valutati su agoaspirato tiroideo, nel migliorare la stima di rischio dei noduli tiroidei o la predizione dell’outcome di pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide. Indubbiamente, l’aumento della casistica e l’accorpamento del dosaggio di tali miRNA con pannelli mutazionali potrà meglio affrontare la problematica oggetto del presente studio. Tutto ciò, nella prospettiva di individuare marker molecolari che possano avere, in aggiunta ad una migliore stima del rischio, un valore prognostico. Ciò permetterebbe di stratificare i pazienti in diversi gruppi di rischio con conseguente miglioramento del programma chirurgico che potrebbe essere in tal modo meglio ritagliato sul singolo paziente.
Studio pilota, sperimentale, prospettico per la valutazione del ruolo della biologia molecolare nella diagnosi e nella prognosi del carcinoma tiroideo
Matteo, Rossini
2022
Abstract
BACKGROUND Il carcinoma tiroideo rappresenta il più comune tumore endocrino e la sua incidenza è in incremento. Esso si presenta come un nodulo tiroideo. Tuttavia, la maggior parte dei noduli tiroidei è di natura benigna. Da ciò la necessità di poter avere una corretta stima del rischio di malignità di un nodulo tiroideo al fine di evitare interventi chirurgici non necessari Una delle sfide più importanti è costituta dai noduli a citologia indeterminata ma anche i noduli citologicamente maligni possono essere meglio inquadrati prima della chirurgia allo scopo di individuare marcatori di outcome che potrebbero, almeno teoricamente, influenzare la decisione chirurgia o il tipo di intervento. Uno degli aspetti più indagati negli ultimi tempi è rappresentato dalle caratteristiche biomolecolari dei noduli tiroidei. Di seguito vengono riportati i risultati di un’analisi ad interim di uno studio il cui obiettivo è quello di valutare la combinazione di un pannello mutazionale e la determinazione di microRNA (miRNA) 146b e 222 su agoaspirazione in noduli tiroidei a citologia indeterminata e maligna con lo scopo di migliorare la stima del rischio nei noduli indeterminati e la predizione di outcome nei noduli istologicamente maligni derivanti da citologia maligna o indeterminata. MATERIALI E METODI Il seguente è uno studio prospettico monocentrico in cui sono stati arruolati 29 pazienti con nodulo/ i tiroideo/i sottoposti ad agoaspirazione con ago sottile con riscontro di diagnosi citologica di categoria II, IV, V e VI secondo la classificazione di Bethesda. Ogni nodulo è stato rivalutato e sottoposto nuovamente ad agoaspirato per studio biomolecolare ricercando la presenza di miRNA 146b e miRNA 222. I dati biomolecolari sono stati confrontati con l’istologia finale di ogni nodulo dopo intervento chirurgico. Inoltre, i pazienti affetti da malignità sono stati seguiti nel tempo e, per ognuno di essi, l’outcome è stato confrontato con l’espressione di miRNA 146b e miRNA 222 sull’agoaspirato inizialmente effettuato a carico del nodulo. RISULTATI Sono stati valutati 29 pazienti. Secondo la Classificazione di Bethesda 2017, 19 dei noduli esaminati (65%) all’esame citologico appartenevano a classi di rischio indeterminate. I restanti 10 noduli valutati (35%) appartenevano alla classe di rischio VI, indicativa di malignità. All’esame istologico definitivo sul pezzo operatorio 9 noduli (47%) citologicamente indeterminati sono risultati maligni. La prevalenza di miRNA 146b era significativamente più alta nei noduli a citologia maligna rispetto ai noduli a citologia indeterminata (comprendenti tuttavia noduli a successiva istologia benigna e maligna) (32% nella citologia indeterminata vs 80% nella citologia maligna; P= 0,01). Il miRNA 222 presentava una prevalenza del 95 % nei noduli appartenenti alle classi indeterminate e del 90% nei noduli a citologia maligna. Il diametro medio dei noduli è risultato significativamente più elevato nei noduli a citologia indeterminata rispetto ai noduli a citologia maligna (21 ± 13 mm nei noduli indeterminati vs 11 ± 3 mm nei noduli a citologia maligna, P= 0.005). All’ecografia, nessuna differenza significativa è stata riscontrata tra noduli a citologia indeterminata e noduli a citologia maligna riguardo a: ipoecogenicità, tipo di struttura (solida o non solida), struttura, margini (regolari o irregolari), disomogeneità, microcalcificazioni, aspetto taller than wide ed elasticità all’elastografia Considerando i noduli maligni all’istologia, sono stati calcolati i valori assoluti di miRNA 146b e miRNA 222 nei noduli a citologia indeterminata ed i noduli a citologia maligna. Il confronto dei valori assoluti di miRNA 146b e 222 tra queste due tipologie citologiche di noduli istologicamente maligni, non ha prodotto risultati significativi (P= 0,095 e 0,60 rispettivamente per miRNA 146b e 222) Considerando solamente i noduli di citologia indeterminata, sono stati valutati i valori di miRNA 146b e 222 tra quelli che poi sono risultati maligni e benigni all’istologia. Il confronto tra questi due gruppi di noduli non ha mostrato alcuna differenza dei valori assoluti di miRNA 146b e miRNA 222 (P= 0,18 e 0,21 rispettivamente per miRNA 146b e miRNA 222). Valutando un follow-up di 18 mesi in pazienti sottoposti a trattamento radiometabolico post-chirurgico e 24 mesi in pazienti non radiotrattati, non è emersa alcuna relazione tra positività dei miRNA ed outcome. Ciò è stato in gran parte determinato dalla scarsità dei dati: infatti, tutti i pazienti si presentavano liberi da malattia ai diversi follow-up ad eccezione di un solo soggetto che è risultato non libero da malattia a 24 mesi di FU. CONCLUSIONI I risultati di questo studio, pur rappresentando una valutazione preliminare, non mostrano un ruolo significativo di miRNA 146b e miRNA 222, valutati su agoaspirato tiroideo, nel migliorare la stima di rischio dei noduli tiroidei o la predizione dell’outcome di pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide. Indubbiamente, l’aumento della casistica e l’accorpamento del dosaggio di tali miRNA con pannelli mutazionali potrà meglio affrontare la problematica oggetto del presente studio. Tutto ciò, nella prospettiva di individuare marker molecolari che possano avere, in aggiunta ad una migliore stima del rischio, un valore prognostico. Ciò permetterebbe di stratificare i pazienti in diversi gruppi di rischio con conseguente miglioramento del programma chirurgico che potrebbe essere in tal modo meglio ritagliato sul singolo paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/193236
URN:NBN:IT:UNIPR-193236