La ricerca punta lo sguardo sugli archivi storici d’impresa come dispositivi culturali e, al contempo, come strumenti di cui un’azienda si avvale per diffondere la propria storia, cultura e identità nei confronti di vari stakeholder. In linea con la doppia natura di questi archivi, la ricerca si pone un duplice obiettivo: comprendere il grado di consapevolezza che le aziende hanno rispetto al proprio patrimonio storico e scardinare il preconcetto popolare che quella aziendale sia una “bassa cultura” in contrapposizione a quella che è la vera cultura, “alta cultura”. Il progetto si compone di due parti: la prima parte, teorica, ha la funzione di identificare l’oggetto della ricerca e di indagare il ruolo degli archivi d’impresa nella società. Attraverso un approccio integrato e multidisciplinare (memory studies, semiotica, heritage marketing, sociologia) si andrà a delineare la natura dell’archivio come “oggetto sociale” (Ferraris, 2009) e le sue potenzialità attraverso una relazione intersoggettiva a tre attori (impresa, mediatori culturali, collettività). La seconda parte, empirica, utilizza dati secondari, raccolti attraverso una desk research, per valutare l’heritage quotient (Urde et al., 2007) delle imprese emiliano romagnole, definendo così il grado di consapevolezza delle aziende selezionate rispetto al proprio patrimonio storico. Vengono in seguito approfonditi tre casi specifici («Barilla», «G.D» e «Officine Meccaniche Reggiane») che, attraverso l’analisi dei contenuti dei percorsi di valorizzazione realizzati a partire dal proprio archivio, ha permesso di individuare tre diverse tipologie di schemi relazionali tra i tre attori individuati.
A Futura memoria. Un'indagine sugli archivi d'impresa in Emilia Romagna.
FERRETTI, ILARIA
2024
Abstract
La ricerca punta lo sguardo sugli archivi storici d’impresa come dispositivi culturali e, al contempo, come strumenti di cui un’azienda si avvale per diffondere la propria storia, cultura e identità nei confronti di vari stakeholder. In linea con la doppia natura di questi archivi, la ricerca si pone un duplice obiettivo: comprendere il grado di consapevolezza che le aziende hanno rispetto al proprio patrimonio storico e scardinare il preconcetto popolare che quella aziendale sia una “bassa cultura” in contrapposizione a quella che è la vera cultura, “alta cultura”. Il progetto si compone di due parti: la prima parte, teorica, ha la funzione di identificare l’oggetto della ricerca e di indagare il ruolo degli archivi d’impresa nella società. Attraverso un approccio integrato e multidisciplinare (memory studies, semiotica, heritage marketing, sociologia) si andrà a delineare la natura dell’archivio come “oggetto sociale” (Ferraris, 2009) e le sue potenzialità attraverso una relazione intersoggettiva a tre attori (impresa, mediatori culturali, collettività). La seconda parte, empirica, utilizza dati secondari, raccolti attraverso una desk research, per valutare l’heritage quotient (Urde et al., 2007) delle imprese emiliano romagnole, definendo così il grado di consapevolezza delle aziende selezionate rispetto al proprio patrimonio storico. Vengono in seguito approfonditi tre casi specifici («Barilla», «G.D» e «Officine Meccaniche Reggiane») che, attraverso l’analisi dei contenuti dei percorsi di valorizzazione realizzati a partire dal proprio archivio, ha permesso di individuare tre diverse tipologie di schemi relazionali tra i tre attori individuati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/199622
URN:NBN:IT:IULM-199622