Soils are a critical layer of the Earth’s crust upon which all life depends. They are the connective tissue linking the underground – the aquifers – with the top of trees’ canopy in what is known as the Critical Zone of our planet. The role of humans in this space is increasingly questioned, and our interactions with and understandings of soils are at the centre of a ‘soil turn’ in both the sciences and the humanities. The aim of this research project is to give impetus to soil studies, offering insights coming from literary theory and literary texts. This novel interdisciplinary approach allows the significance of soils to emerge from environmental narratives, as well as the relevance of practices of care and restoration in literature and literary criticism to be acknowledged alongside agroecology and soil science. The core questions concern the ways in which contemporary authors from the Upper Tropics have represented the environmental crisis and soil degradation, and the meaning and usefulness of reading texts from the perspective of soils. A methodology called ‘soils criticism’ has been developed to produce two outcomes: a guide for a new textual analysis of literary works and a tool to identify the connections between stories and soil studies. Approaches such as ecocriticism, material ecocriticism, and postcolonial ecocriticism have been drawn upon to delineate the scope and characteristics of soils criticism. By applying this methodology, the working hypotheses have been tested, namely that looking at environmental literature from the perspective of soils is an effective way of reading into ecological damage and repair; and that turning stories inside out, by exposing the underground processes that make them possible, shows the agentive power of living soils. The literary corpus consists of four different texts by Francophone and Anglophone authors. All these texts were published between 2006 and 2021, and deal with environmental degradation in countries which span the wide geographical area of the Upper Tropics. Although the authors portray different geographical and sociopolitical settings, some common critical concepts emerge, such as those of soil time, soil memory, care, transcorporeality, and agency. Close reading from the perspective of soils shows the diversity as well as the connectedness of environmental phenomena on a global scale and highlights the importance of a cultural shift in the management and understanding of soils. Claiming centre stage within the discourses of the environmental crisis, narrative depictions of farming, gardening, care, and attentiveness to human and more-than-human needs prove essential to bridging the gap between (literary) theory and (agro-ecological) practice.

Tutta la vita terrestre dipende dai suoli. Essi sono un tessuto connettivo che collega gli acquiferi nel sottosuolo con la cima della chioma degli alberi, ponendosi così al centro della cosiddetta “Zona Critica” del nostro pianeta. Il ruolo degli esseri umani all’interno di questo spazio vitale viene sempre più messo in discussione e il modo in cui i suoli vengono concettualizzati e rappresentati è ora al centro di un “soil turn” sia nelle discipline scientifiche che umanistiche. Questa tesi ha l’obiettivo di dare nuovo impeto agli studi sul suolo attraverso l’apporto critico di testi e teorie letterarie. Grazie a tale approccio interdisciplinare, diviene possibile dare rilevanza ai suoli e alle pratiche di cura e ripristino pedologico non solo nell’ambito delle scienze del suolo e dell’agroecologia, ma anche e soprattutto nell’ambito degli studi letterari. Le domande chiave alla quali questa tesi si propone di rispondere riguardano il modo in cui autori provenienti dai Tropici Superiori hanno rappresentato nelle loro opere la crisi ambientale e il degrado dei suoli, e il significato e l’utilità di leggere testi letterali adottando una prospettiva incentrata sui suoli. Al fine di rispondere a tali domande, la tesi propone un nuovo approccio metodologico chiamato “critica del suolo”, il quale ha il fine di raggiungere due obiettivi: fornire una guida per l’analisi testuale e formale delle opere letterarie e uno strumento per identificare le connessioni tra narrazioni e studi sul suolo. Approcci come l’ecocritica, l’ecocritica materiale e l’ecocritica postcoloniale sono stati utilizzati per costruire e caratterizzare la critica del suolo. Questa metodologia consente inoltre di testare le ipotesi di lavoro, ovvero che analizzare la letteratura ambientale a partire da una prospettica “suolo-centrica” rappresenti un modo efficace per comprendere i fenomeni di degrado e ripristino ecologico; e che mettere in evidenza i processi sotterranei che animano le storie riveli il potere agentivo dei suoli. Il corpus letterario esaminato comprende quattro testi di autori francofoni e anglofoni, pubblicati tra il 2006 e il 2021, i quali raccontano fenomeni di degrado ambientale in paesi collocati all’interno dell’ampia area geografica dei Tropici Superiori. Nonostante gli autori ritraggano contesti geografici e sociopolitici differenti, dai loro testi emergono concetti critici comuni, quali il tempo e la memoria del suolo, la cura, la transcorporeità e l’agentività. Un’analisi approfondita dei testi mostra sia la diversità che l’interconnessione dei fenomeni ambientali su scala globale e sottolinea l’importanza di un cambiamento culturale nella gestione e comprensione dei suoli. Rappresentazioni letterarie di paesaggi e pratiche agricole, di giardinaggio, di atti di cura rivolti sia ad esseri umani che più-che-umani costituiscono il cuore della narrativa ambientale e, attraverso l’analisi svolta in questa tesi, si rivelano essenziali per colmare il divario tra teoria (letteraria) e pratica (agro-ecologica).

Questioni terrestri: narrare i suoli tropicali nell’Antropocene

LANZA, CHIARA
2025

Abstract

Soils are a critical layer of the Earth’s crust upon which all life depends. They are the connective tissue linking the underground – the aquifers – with the top of trees’ canopy in what is known as the Critical Zone of our planet. The role of humans in this space is increasingly questioned, and our interactions with and understandings of soils are at the centre of a ‘soil turn’ in both the sciences and the humanities. The aim of this research project is to give impetus to soil studies, offering insights coming from literary theory and literary texts. This novel interdisciplinary approach allows the significance of soils to emerge from environmental narratives, as well as the relevance of practices of care and restoration in literature and literary criticism to be acknowledged alongside agroecology and soil science. The core questions concern the ways in which contemporary authors from the Upper Tropics have represented the environmental crisis and soil degradation, and the meaning and usefulness of reading texts from the perspective of soils. A methodology called ‘soils criticism’ has been developed to produce two outcomes: a guide for a new textual analysis of literary works and a tool to identify the connections between stories and soil studies. Approaches such as ecocriticism, material ecocriticism, and postcolonial ecocriticism have been drawn upon to delineate the scope and characteristics of soils criticism. By applying this methodology, the working hypotheses have been tested, namely that looking at environmental literature from the perspective of soils is an effective way of reading into ecological damage and repair; and that turning stories inside out, by exposing the underground processes that make them possible, shows the agentive power of living soils. The literary corpus consists of four different texts by Francophone and Anglophone authors. All these texts were published between 2006 and 2021, and deal with environmental degradation in countries which span the wide geographical area of the Upper Tropics. Although the authors portray different geographical and sociopolitical settings, some common critical concepts emerge, such as those of soil time, soil memory, care, transcorporeality, and agency. Close reading from the perspective of soils shows the diversity as well as the connectedness of environmental phenomena on a global scale and highlights the importance of a cultural shift in the management and understanding of soils. Claiming centre stage within the discourses of the environmental crisis, narrative depictions of farming, gardening, care, and attentiveness to human and more-than-human needs prove essential to bridging the gap between (literary) theory and (agro-ecological) practice.
24-mar-2025
Inglese
Tutta la vita terrestre dipende dai suoli. Essi sono un tessuto connettivo che collega gli acquiferi nel sottosuolo con la cima della chioma degli alberi, ponendosi così al centro della cosiddetta “Zona Critica” del nostro pianeta. Il ruolo degli esseri umani all’interno di questo spazio vitale viene sempre più messo in discussione e il modo in cui i suoli vengono concettualizzati e rappresentati è ora al centro di un “soil turn” sia nelle discipline scientifiche che umanistiche. Questa tesi ha l’obiettivo di dare nuovo impeto agli studi sul suolo attraverso l’apporto critico di testi e teorie letterarie. Grazie a tale approccio interdisciplinare, diviene possibile dare rilevanza ai suoli e alle pratiche di cura e ripristino pedologico non solo nell’ambito delle scienze del suolo e dell’agroecologia, ma anche e soprattutto nell’ambito degli studi letterari. Le domande chiave alla quali questa tesi si propone di rispondere riguardano il modo in cui autori provenienti dai Tropici Superiori hanno rappresentato nelle loro opere la crisi ambientale e il degrado dei suoli, e il significato e l’utilità di leggere testi letterali adottando una prospettiva incentrata sui suoli. Al fine di rispondere a tali domande, la tesi propone un nuovo approccio metodologico chiamato “critica del suolo”, il quale ha il fine di raggiungere due obiettivi: fornire una guida per l’analisi testuale e formale delle opere letterarie e uno strumento per identificare le connessioni tra narrazioni e studi sul suolo. Approcci come l’ecocritica, l’ecocritica materiale e l’ecocritica postcoloniale sono stati utilizzati per costruire e caratterizzare la critica del suolo. Questa metodologia consente inoltre di testare le ipotesi di lavoro, ovvero che analizzare la letteratura ambientale a partire da una prospettica “suolo-centrica” rappresenti un modo efficace per comprendere i fenomeni di degrado e ripristino ecologico; e che mettere in evidenza i processi sotterranei che animano le storie riveli il potere agentivo dei suoli. Il corpus letterario esaminato comprende quattro testi di autori francofoni e anglofoni, pubblicati tra il 2006 e il 2021, i quali raccontano fenomeni di degrado ambientale in paesi collocati all’interno dell’ampia area geografica dei Tropici Superiori. Nonostante gli autori ritraggano contesti geografici e sociopolitici differenti, dai loro testi emergono concetti critici comuni, quali il tempo e la memoria del suolo, la cura, la transcorporeità e l’agentività. Un’analisi approfondita dei testi mostra sia la diversità che l’interconnessione dei fenomeni ambientali su scala globale e sottolinea l’importanza di un cambiamento culturale nella gestione e comprensione dei suoli. Rappresentazioni letterarie di paesaggi e pratiche agricole, di giardinaggio, di atti di cura rivolti sia ad esseri umani che più-che-umani costituiscono il cuore della narrativa ambientale e, attraverso l’analisi svolta in questa tesi, si rivelano essenziali per colmare il divario tra teoria (letteraria) e pratica (agro-ecologica).
Scuola Universitaria Superiore Pavia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/201050
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:IUSSPAVIA-201050