The COVID pandemic boosted e-commerce, creating new behaviors that reversed environmental benefits due to increased parcel volume and high return rates. Reverse logistics (RL) addresses this by recycling and remanufacturing products. A literature review examined barriers to RL adoption, including product characteristics, production processes, and lack of policies, with customers playing a key role in activation through informed choices. A survey of Italian shoppers explored their preferences for sustainable last-mile delivery, revealing that gender, employment, and green habits influence their decisions. Shoppers are willing to pay up to 1.05 EURO for sustainable options like emissions neutralization and reforestation. A comparison with Norwegian shoppers showed similar willingness to pay, with differences driven by shopping habits and psychological factors. The findings provide insights for e-commerce managers to adopt sustainable strategies and for policymakers to create regulations that support sustainable logistics and transparency.

La pandemia da COVID-19 ha incrementato l’e-commerce, con conseguente aumento dei pacchi e dei resi, aggravando l’inquinamento e i rifiuti. La logistica inversa (LI) cerca di affrontare questi problemi attraverso riciclo e riutilizzo, ma è ostacolata da barriere interne, mancanza di risorse e assenza di linee guida. La responsabilità della LI non ricade su un singolo attore, ma i clienti, se ben informati, giocano un ruolo cruciale. Per analizzare le preferenze dei consumatori italiani sulla sostenibilità dell’ultimo miglio, è stato condotto un esperimento, rivelando che il genere, lo status lavorativo e le abitudini di consumo influenzano le scelte. Gli intervistati sono disposti a pagare fino a 1,05 € per ridurre l’impatto ambientale, preferendo soluzioni che includano compensazione delle emissioni e riforestazione. Il confronto con i consumatori norvegesi ha mostrato differenze minori di quanto previsto, con la disponibilità a pagare influenzata principalmente da fattori psicologici e di acquisto. I risultati suggeriscono strategie di logistica sostenibile per le aziende e politiche per aumentare la trasparenza e la sostenibilità delle attività logistiche.

SOSTENIBILITÀ DEL COMMERCIO ELETTRONICO: PREFERENZE E DISPONIBILITÀ A PAGARE DEI CONSUMATORI

BIANCOLIN, MARTA
2025

Abstract

The COVID pandemic boosted e-commerce, creating new behaviors that reversed environmental benefits due to increased parcel volume and high return rates. Reverse logistics (RL) addresses this by recycling and remanufacturing products. A literature review examined barriers to RL adoption, including product characteristics, production processes, and lack of policies, with customers playing a key role in activation through informed choices. A survey of Italian shoppers explored their preferences for sustainable last-mile delivery, revealing that gender, employment, and green habits influence their decisions. Shoppers are willing to pay up to 1.05 EURO for sustainable options like emissions neutralization and reforestation. A comparison with Norwegian shoppers showed similar willingness to pay, with differences driven by shopping habits and psychological factors. The findings provide insights for e-commerce managers to adopt sustainable strategies and for policymakers to create regulations that support sustainable logistics and transparency.
27-mar-2025
Inglese
La pandemia da COVID-19 ha incrementato l’e-commerce, con conseguente aumento dei pacchi e dei resi, aggravando l’inquinamento e i rifiuti. La logistica inversa (LI) cerca di affrontare questi problemi attraverso riciclo e riutilizzo, ma è ostacolata da barriere interne, mancanza di risorse e assenza di linee guida. La responsabilità della LI non ricade su un singolo attore, ma i clienti, se ben informati, giocano un ruolo cruciale. Per analizzare le preferenze dei consumatori italiani sulla sostenibilità dell’ultimo miglio, è stato condotto un esperimento, rivelando che il genere, lo status lavorativo e le abitudini di consumo influenzano le scelte. Gli intervistati sono disposti a pagare fino a 1,05 € per ridurre l’impatto ambientale, preferendo soluzioni che includano compensazione delle emissioni e riforestazione. Il confronto con i consumatori norvegesi ha mostrato differenze minori di quanto previsto, con la disponibilità a pagare influenzata principalmente da fattori psicologici e di acquisto. I risultati suggeriscono strategie di logistica sostenibile per le aziende e politiche per aumentare la trasparenza e la sostenibilità delle attività logistiche.
Scuola Universitaria Superiore Pavia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/201058
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:IUSSPAVIA-201058