La presente tesi dottorale si propone di indagare gli elementi fondamentali della tradizione liturgico-musicale dell’Ufficio secondo un gruppo di codici manoscritti conservati presso l’Archivio Capitolare e la Biblioteca del Seminario vescovile di Asti, databili e datati complessivamente tra i secc. XII-XV. Il primo volume contiene, in sostanza, il commento di ogni testimone esaminato, le appendici e la bibliografia e sitografia. L’introduzione stabilisce gli obiettivi del lavoro, delinea gli aspetti essenziali della storia delle istituzioni librarie coinvolte e del patrimonio librario liturgico ivi custodito, fornisce delle coordinate per comprendere il contesto storico e geo-liturgico in cui la ricerca si è svolta – ponendo l’accento sugli istituti religiosi che, con maggiore o minore grado di sicurezza, furono interessati nella produzione e/o nella fruizione dei manoscritti esaminati – e, infine, illustra la struttura generale della dissertazione e i criteri adottati per la selezione dei codici e per la descrizione di ciascuno. In seguito, capitolo per capitolo, vengono esaminati i tredici manoscritti. Questi ultimi, nella trattazione, sono ordinati cronologicamente per ognuna delle due istituzioni librarie, a cominciare dall’Archivio Capitolare con i codici 04, 03, A, s.s. e B. I primi due sono compositi e presentano sezioni di tipo sia prettamente liturgico – come Calendari, Calendari-Necrologi, Collettari, Capitolari-Collettari e cronache – che liturgico-musicale, tra le quali si menzionano un Invitatoriale, una raccolta di responsori brevi e versicoli, un Officium defunctorum e, di particolare interesse, il Libro Ordinario della Cattedrale di Asti datato al 1302. I codici A, s.s. e B costituiscono, nelle loro sezioni principali, gli Antifonari della medesima Cattedrale risalenti all’ultimo quarto del sec. XIV; nel codice B è meritevole di menzione, in una sezione ulteriore del manoscritto, l’Ufficio di s. Secondo patrono di Asti. Vengono dunque analizzati i manoscritti attualmente conservati presso la Biblioteca del Seminario vescovile: l’Antifonario XXIX, molto probabilmente proveniente dall’abbazia benedettina di S. Bartolomeo di Azzano d’Asti, che si è rivelato essere una testimonianza essenziale nel contesto liturgico musicale piemontese; l’Antifonario-Tonario-Innario cisterciense XIX; l’Antifonario cluniacense XIV, che ha mostrato dei significativi punti di contatto con il Breviario notato Mantova, Biblioteca Teresiana, 133, dell’abbazia di S. Benedetto Po in Polirone; il codice XXV, utilizzato presso il convento domenicano di S. Maria Maddalena in Asti; i codici XV e XVI, di impianto romano-francescano, forse provenienti originariamente dal convento dei minori conventuali di S. Francesco in Asti; l’Antifonario cisterciense I; il Salterio-Innario XLVI, probabilmente impiegato presso il convento cittadino degli osservanti di S. Bernardino. Di ogni testimone si fornisce una breve descrizione esterna e una descrizione interna volta a tentare di comprenderne il contesto di origine e fruizione e a scandagliarne gli elementi peculiari e distinti dalla tradizione di riferimento, almeno secondo gli studi attuali. Le conclusioni si concentrano sugli aspetti più interessanti che è stato possibile rintracciare; sono inoltre inserite alcune tavole che mostrano e pongono a confronto, nel complesso, il contenuto di ciascun codice. Seguono tre appendici: le trascrizioni musicali dei brani sconosciuti ai repertori o, in ogni caso, meritevoli di essere resi noti; l’indice dei testimoni manoscritti e a stampa citati nel corso della trattazione attraverso le sigle RISM (Répertoire International des Sources Musicales); l’indice dei canti indicizzati nel secondo volume in ordine alfabetico. Concludono bibliografia e sitografia. Il secondo volume offre gli indici dei canti dei testimoni selezionati, con una spiegazione iniziale dei criteri utilizzati.

La tradizione liturgico-musicale dell'Ufficio nei codici conservati ad Asti (secoli XII-XV). Volume I: Commento e appendici; Volume II: Indici dei testimoni

Cammarata, Clarissa
2025

Abstract

La presente tesi dottorale si propone di indagare gli elementi fondamentali della tradizione liturgico-musicale dell’Ufficio secondo un gruppo di codici manoscritti conservati presso l’Archivio Capitolare e la Biblioteca del Seminario vescovile di Asti, databili e datati complessivamente tra i secc. XII-XV. Il primo volume contiene, in sostanza, il commento di ogni testimone esaminato, le appendici e la bibliografia e sitografia. L’introduzione stabilisce gli obiettivi del lavoro, delinea gli aspetti essenziali della storia delle istituzioni librarie coinvolte e del patrimonio librario liturgico ivi custodito, fornisce delle coordinate per comprendere il contesto storico e geo-liturgico in cui la ricerca si è svolta – ponendo l’accento sugli istituti religiosi che, con maggiore o minore grado di sicurezza, furono interessati nella produzione e/o nella fruizione dei manoscritti esaminati – e, infine, illustra la struttura generale della dissertazione e i criteri adottati per la selezione dei codici e per la descrizione di ciascuno. In seguito, capitolo per capitolo, vengono esaminati i tredici manoscritti. Questi ultimi, nella trattazione, sono ordinati cronologicamente per ognuna delle due istituzioni librarie, a cominciare dall’Archivio Capitolare con i codici 04, 03, A, s.s. e B. I primi due sono compositi e presentano sezioni di tipo sia prettamente liturgico – come Calendari, Calendari-Necrologi, Collettari, Capitolari-Collettari e cronache – che liturgico-musicale, tra le quali si menzionano un Invitatoriale, una raccolta di responsori brevi e versicoli, un Officium defunctorum e, di particolare interesse, il Libro Ordinario della Cattedrale di Asti datato al 1302. I codici A, s.s. e B costituiscono, nelle loro sezioni principali, gli Antifonari della medesima Cattedrale risalenti all’ultimo quarto del sec. XIV; nel codice B è meritevole di menzione, in una sezione ulteriore del manoscritto, l’Ufficio di s. Secondo patrono di Asti. Vengono dunque analizzati i manoscritti attualmente conservati presso la Biblioteca del Seminario vescovile: l’Antifonario XXIX, molto probabilmente proveniente dall’abbazia benedettina di S. Bartolomeo di Azzano d’Asti, che si è rivelato essere una testimonianza essenziale nel contesto liturgico musicale piemontese; l’Antifonario-Tonario-Innario cisterciense XIX; l’Antifonario cluniacense XIV, che ha mostrato dei significativi punti di contatto con il Breviario notato Mantova, Biblioteca Teresiana, 133, dell’abbazia di S. Benedetto Po in Polirone; il codice XXV, utilizzato presso il convento domenicano di S. Maria Maddalena in Asti; i codici XV e XVI, di impianto romano-francescano, forse provenienti originariamente dal convento dei minori conventuali di S. Francesco in Asti; l’Antifonario cisterciense I; il Salterio-Innario XLVI, probabilmente impiegato presso il convento cittadino degli osservanti di S. Bernardino. Di ogni testimone si fornisce una breve descrizione esterna e una descrizione interna volta a tentare di comprenderne il contesto di origine e fruizione e a scandagliarne gli elementi peculiari e distinti dalla tradizione di riferimento, almeno secondo gli studi attuali. Le conclusioni si concentrano sugli aspetti più interessanti che è stato possibile rintracciare; sono inoltre inserite alcune tavole che mostrano e pongono a confronto, nel complesso, il contenuto di ciascun codice. Seguono tre appendici: le trascrizioni musicali dei brani sconosciuti ai repertori o, in ogni caso, meritevoli di essere resi noti; l’indice dei testimoni manoscritti e a stampa citati nel corso della trattazione attraverso le sigle RISM (Répertoire International des Sources Musicales); l’indice dei canti indicizzati nel secondo volume in ordine alfabetico. Concludono bibliografia e sitografia. Il secondo volume offre gli indici dei canti dei testimoni selezionati, con una spiegazione iniziale dei criteri utilizzati.
1-apr-2025
Italiano
Gozzi, Marco
Università degli studi di Trento
TRENTO
924
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/201592
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITN-201592