Il principio di tassatività delle nullità processuali penali costituisce un presidio imprescindibile di certezza e prevedibilità nell’ordinamento giuridico italiano. Tuttavia, l’attuale contesto normativo e giurisprudenziale ne evidenzia una progressiva erosione, determinata sia dall’incidenza di spinte sostanzialistiche provenienti dalle fonti europee e internazionali, sia dal fenomeno inedito della regolamentazione tecnica del documento informatico, affidata a fonti sub-legislative. Tali dinamiche sottolineano una più ampia crisi della riserva di legge e del principio di legalità, con ricadute profonde sul sistema delle invalidità processuali. L’elaborato di tesi, articolato in tre capitoli, offre una disamina critica delle implicazioni teoriche e pratiche di tale fenomeno. Nel primo capitolo, lo studio delle nullità è inquadrato nella teoria generale dell’atto processuale, con particolare attenzione alla nozione di (in)validità, esaminata attraverso un approccio sia logico-formale sia assiologico-sostanziale. Il secondo capitolo approfondisce il principio di tassatività alla luce del contesto costituzionale e del sistema positivo delle nullità, evidenziando le tensioni derivanti dall’introduzione del processo penale telematico e dall’approccio ermeneutico sostanzialistico adottato dalla giurisprudenza. Infine, il terzo capitolo analizza e confuta criticamente le principali argomentazioni dottrinali volte a legittimare una rilevazione giudiziale delle nullità fondata su criteri di concreta offensività delle violazioni processuali. L’indagine dimostra che il regime di tassatività delle nullità processuali, quale aspetto imprescindibile del principio costituzionale di legalità processuale, oltre a costituire una garanzia essenziale di certezza e uguaglianza, si erge quale baluardo contro derive interpretative che, invocando criteri di concreta lesività, minano l’equilibrio democratico-costituzionale tra i poteri dello Stato. Le deviazioni giurisprudenziali rispetto al modello codicistico e dogmatico appaiono in contrasto con i valori fondamentali dell’ordinamento, compromettendo il ruolo del giudice quale garante delle forme processuali e rischiando di introdurre margini di discrezionalità incompatibili con il principio di legalità. La tesi auspica un rafforzamento del ruolo della dottrina quale custode della coerenza sistemica, chiamata a resistere a compromessi metodologici e a promuovere un confronto critico orientato a preservare la razionalità dell’ordinamento giuridico.
Le nullità processuali penali fra tassatività e giurisprudenza creativa
Chionna, Serena
2025
Abstract
Il principio di tassatività delle nullità processuali penali costituisce un presidio imprescindibile di certezza e prevedibilità nell’ordinamento giuridico italiano. Tuttavia, l’attuale contesto normativo e giurisprudenziale ne evidenzia una progressiva erosione, determinata sia dall’incidenza di spinte sostanzialistiche provenienti dalle fonti europee e internazionali, sia dal fenomeno inedito della regolamentazione tecnica del documento informatico, affidata a fonti sub-legislative. Tali dinamiche sottolineano una più ampia crisi della riserva di legge e del principio di legalità, con ricadute profonde sul sistema delle invalidità processuali. L’elaborato di tesi, articolato in tre capitoli, offre una disamina critica delle implicazioni teoriche e pratiche di tale fenomeno. Nel primo capitolo, lo studio delle nullità è inquadrato nella teoria generale dell’atto processuale, con particolare attenzione alla nozione di (in)validità, esaminata attraverso un approccio sia logico-formale sia assiologico-sostanziale. Il secondo capitolo approfondisce il principio di tassatività alla luce del contesto costituzionale e del sistema positivo delle nullità, evidenziando le tensioni derivanti dall’introduzione del processo penale telematico e dall’approccio ermeneutico sostanzialistico adottato dalla giurisprudenza. Infine, il terzo capitolo analizza e confuta criticamente le principali argomentazioni dottrinali volte a legittimare una rilevazione giudiziale delle nullità fondata su criteri di concreta offensività delle violazioni processuali. L’indagine dimostra che il regime di tassatività delle nullità processuali, quale aspetto imprescindibile del principio costituzionale di legalità processuale, oltre a costituire una garanzia essenziale di certezza e uguaglianza, si erge quale baluardo contro derive interpretative che, invocando criteri di concreta lesività, minano l’equilibrio democratico-costituzionale tra i poteri dello Stato. Le deviazioni giurisprudenziali rispetto al modello codicistico e dogmatico appaiono in contrasto con i valori fondamentali dell’ordinamento, compromettendo il ruolo del giudice quale garante delle forme processuali e rischiando di introdurre margini di discrezionalità incompatibili con il principio di legalità. La tesi auspica un rafforzamento del ruolo della dottrina quale custode della coerenza sistemica, chiamata a resistere a compromessi metodologici e a promuovere un confronto critico orientato a preservare la razionalità dell’ordinamento giuridico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/203162
URN:NBN:IT:UNITN-203162