Designing systems of proximity : crystallisation of proximity practices from urban contexts to envision community-based design strategies in small and remote places

The history of Proximity hinges on the idea of closeness, both physical and metaphorical: is a quality referring to a system whose nodes are entities that interact by being physically close to each other in a system (Manzini, 2021). Proximity also entails ties between the spatial and inhabitants, to made possible common resources and activities for socialisation and regeneration. The idea of closeness, whether spatial, relational or functional, is a factor that involves connection, collaboration and continuous dialogue between different entries and actors, there is no proximity, therefore, if you do not consider a network in which the multiple nodes interact with each other. For this reason, it is associated with the concept of proximity and reciprocity of system, understood as a structure capable of creating interconnected places, dialogue with each other and promoters of communities. By placing situated stakeholders (Fassi & Vergani, 2022) at the center of the future of cities and urban realms, the issue of Proximity – spatial but also relational – which allows us to live has become increasingly attractive. Cities have always been centers of change, innovation, and exchange. Nowadays, rethinking territorial networks is the task of a system of actors that includes not only city governance, but also local communities (associations, informal groups) and those public and private actors who consider public engagement an important lever for their own role and functioning. Proximity means connecting, integrating and creating systems that make cities welcoming, safe, and pleasant: imagining human and non-human-friendly spaces, organizing actions around shared ideas, building short, medium, and long-term programs and contributing their own resources to the redefinition of places and services. In a historical moment that brings with it an emerging social unease, it is necessary to take actions that look at knowledge sharing, democratization and facilitating access to resources. This is why universities, companies, and foundations today are increasingly protagonists in the transition to proximity living, working alongside city governance and the third sector in the creation of new territorial networks and services. The research allowes to expand the complex concept of Proximity, which has always had to relate to urban conglomerates of huge area and which here, instead, has been associated with realities distant from those commonly investigated. Moreover, the multidisciplinary nature of the research topic can be detected through the literature review connections between Design discipline with Architecture and Urban Planning, Geography, Environmental Psychology, Economics and Anthropology fields. Significantly, it will be understandable the positioning of the research topic in the Design discipline, enhancing the relationship between the principles and strategies of Spatial Design with the application of the methods and approaches suggested by Design for Social Innovation. Rethinking territorial networks is significant now for providing and strengthening social services. Proximity also entails ties between the city and its residents, focusing on those in need of social protection. This historical period is related to themes of social unrest and loneliness, thus it is vital to conduct activities that look at democratization and improving access to resources for all. The Design challenge also lies in considering the Systems of Proximity as acting its influence on vulnerable territories with several weaknesses. Small and Remote places (SRp) are areas characterised by a lack of strong connections between society and territory. Instead, there is a prevalence of individual initiatives that do not work together towards a common vision. These areas also suffer from a lack of infrastructure, limited exchange and communication, and a lack of interest from internal forces for planning for the future. Starting from a multidisciplinary analysis of the concept of Proximity, fostering a comprehensive and complex scenario by investigating the peculiarities of Spatial Design interventions and bottom-up processes promoting a community-centred design approach in European Urban contexts (Uc); the PhD research explores if they are scaleable/adaptable/reinterpretable in extra-urban realms – with different morphology, inhabitants density, cultural and natural heritage, productive sectors and spatial, relational and functional dimensions.

La storia della Prossimità ruota attorno all'idea di vicinanza, sia fisica che metaforica: è una qualità che si riferisce a un sistema i cui nodi sono entità che interagiscono essendo fisicamente vicine l'una all'altra (Manzini, 2021). La Prossimità implica anche legami tra lo spazio e gli abitanti, per rendere possibili risorse comuni e attività di socializzazione e rigenerazione. L'idea di vicinanza, sia spaziale, relazionale o funzionale, è un fattore che coinvolge connessione, collaborazione e dialogo continuo tra diversi elementi e attori; non esiste prossimità, quindi, se non si considera una rete in cui i molteplici nodi interagiscono tra loro. Per questo motivo, è associata al concetto di prossimità e reciprocità del sistema, inteso come una struttura capace di creare luoghi interconnessi, in dialogo tra loro e promotori di comunità. Ponendo gli stakeholder situati (Fassi & Vergani, 2022) al centro del futuro delle città e degli spazi urbani, la questione della Prossimità – spaziale ma anche relazionale – che ci permette di vivere è diventata sempre più attraente. Le città sono sempre state centri di cambiamento, innovazione e scambio. Oggi, ripensare le reti territoriali è compito di un sistema di attori che include non solo il governo della città, ma anche le comunità locali (associazioni, gruppi informali) e quegli attori pubblici e privati che considerano l'impegno pubblico una leva importante per il proprio ruolo e funzionamento. La Prossimità significa connettere, integrare e creare sistemi che rendano le città accoglienti, sicure e piacevoli: immaginare spazi umani e non-umani, organizzare azioni attorno a idee condivise, costruire programmi a breve, medio e lungo termine e contribuire con le proprie risorse alla ridefinizione di luoghi e servizi. In un momento storico che porta con sé un disagio sociale emergente, è necessario intraprendere azioni che guardino alla condivisione della conoscenza, alla democratizzazione e alla facilitazione dell'accesso alle risorse. Per questo motivo, università, aziende e fondazioni oggi sono sempre più protagoniste nella transizione verso la vita di prossimità, collaborando con il governo cittadino e il terzo settore nella creazione di nuove reti territoriali e servizi. La ricerca consente di espandere il complesso concetto di Prossimità, che ha sempre dovuto relazionarsi con conglomerati urbani di vaste aree e che qui, invece, è stato associato a realtà distanti da quelle comunemente indagate. Inoltre, la natura multidisciplinare dell'argomento di ricerca può essere rilevata attraverso la revisione della letteratura che collega la disciplina del Design con Architettura e Pianificazione Urbana, Geografia, Psicologia Ambientale, Economia e Antropologia. Significativamente, sarà comprensibile il posizionamento dell'argomento di ricerca nella disciplina del Design, valorizzando la relazione tra i principi e le strategie del Spatial Design con l'applicazione dei metodi e degli approcci suggeriti dal Design per l'Innovazione Sociale. Ripensare le reti territoriali è significativo ora per fornire e rafforzare i servizi sociali. La Prossimità implica anche legami tra la città e i suoi residenti, concentrandosi su coloro che hanno bisogno di protezione sociale. Questo periodo storico è legato a temi di disagio sociale e solitudine, quindi è vitale condurre attività che guardino alla democratizzazione e al miglioramento dell'accesso alle risorse per tutti. La sfida del Design risiede anche nel considerare i Sistemi di Prossimità come influenti su territori vulnerabili con diverse debolezze. I luoghi Piccoli e Remoti (SRp) sono aree caratterizzate dalla mancanza di forti connessioni tra società e territorio. Invece, prevalgono iniziative individuali che non lavorano insieme verso una visione comune. Queste aree soffrono anche di una mancanza di infrastrutture, scambi e comunicazioni limitati, e di un interesse insufficiente da parte delle forze interne per pianificare il futuro. Partendo da un'analisi multidisciplinare del concetto di Prossimità, favorendo uno scenario completo e complesso mediante l'indagine delle peculiarità degli interventi di Design Spaziale e dei processi bottom-up che promuovono un approccio di design centrato sulla comunità nei contesti urbani europei (Uc), la ricerca di dottorato esplora se essi siano scalabili/adattabili/reinterpretabili in contesti extra-urbani – con diversa morfologia, densità abitativa, patrimonio culturale e naturale, settori produttivi e dimensioni spaziali, relazionali e funzionali.