Gender stereotypes penetrate various realms of the society, affecting – often in subconscious ways – actions and decisions towards women. After a quick overview of the various gender gaps in the labor market, in the first paper we develop a literature review of the empirical literature published in the last 10 years about the consequences of gender stereotypes in established firms. We identify 60 relevant papers and categorize them on the basis of employee’s hierarchical position and career stage. After illustrating the empirical evidence, we identify research gaps and propose directions for future research. But gender stereotypes may also have implications for female academics and female scientists, for example when they apply to obtain funding. In the second paper, we thus investigate the participation of male and female applicants to a competition for research funding, using an original dataset with detailed information on successful applicants, unsuccessful ones, and a synthetic set of potential applicants to a mission-oriented funding agency. We find that, even after controlling for a number of individual-level and call-level covariates, women were still less likely to apply than men. The lower likelihood of females to apply was not explained by the use of masculine language in the text of the calls, instead, women’s research interests were more distant from the topics of the calls than men’s, and topic proximity fully mediated female penalization in the likelihood to apply for research funding. In the third paper, we explore the role of open calls in shaping the direction of scientific inquiry, as a function of gender. We measure topic similarity to investigate how the research output relates to a series of open calls for applicants and a control group of non-applicants working in the same fields. After applying an optimal full matching followed by a difference-in-differences design, we find that - in line with expectations - applicants increase their topic similarity with the call more than non-applicants, with no difference between the genders. However - contrary to expectations - this difference is driven entirely by applicants who were not awarded a grant. The pace at which the research of grant winners shifts towards the topic of the call is not statistically different than that of non-applicants. This effect seems driven by male winners, as female winners instead increase their similarity with respect to non-winning applicants, and even more so with respect to non-applicants. We hope this dissertation will help all involved stakeholders to move past gender stereotypes in established firms, increase the participation rate of women in applying for research grants, and lead to better allocation of research funding also for women academics.

Gli stereotipi di genere penetrano vari reami della società, influenzando – spesso in maniera inconscia – azioni e decisioni che riguardano le donne. Dopo una rapida rassegna dei divari di genere sul mercato del lavoro, introduciamo un primo articolo scientifico in cui sviluppiamo una rassegna della letteratura empirica pubblicata negli ultimi 10 anni circa le conseguenze degli stereotipi di genere nelle imprese di medie/grandi dimensioni. Identifichiamo 60 articoli rilevanti e li categorizziamo sulla base della posizione gerarchica del dipendente e del suo avanzamento nella carriera lavorativa. Dopo aver illustrato l’evidenza empirica, identifichiamo le lacune nella letteratura e proponiamo una direzione per le future ricerche. Ma gli stereotipi di genere possono avere implicazioni anche per le accademiche e le scienziate, per esempio quando applicano per ottenere fondi di ricerca. Nel secondo articolo, indaghiamo la propensione di uomini e donne nel partecipare a una competizione per l’allocazione dei fondi di ricerca, usando una base dati originale con informazioni dettagliate sui richiedenti che vincono, su quelli che perdono, e individuando, al fine di utilizzarlo come controfattuale, un insieme di scienziati che avrebbero potuto partecipare alla competizione ma non lo hanno fatto. Troviamo che, anche dopo aver controllato per un insieme di variabili sia di livello individuale che al livello della competizione, le donne hanno meno odds di partecipare alla competizione degli uomini. La minor propensione delle donne ad applicare non è spiegata dall’uso di linguaggio mascolino nel testo dei bandi di gara. Invece, gli interessi di ricerca delle donne sono più distanti dai temi proposti nei bandi di gara rispetto agli interessi di ricerca degli uomini, e la prossimità degli interessi di ricerca media completamente la propensione delle donne ad applicare. Nel terzo articolo, esploriamo il ruolo delle competizioni aperte nel plasmare la direzione della ricerca scientifica, in funzione del gender. Misuriamo la prossimità nei temi tra le pubblicazioni dei partecipanti e i bandi di gara per indagare come la produzione scientifica si relaziona alle competizioni aperte, sia per chi vi partecipa sia per un gruppo di controllo controfattuale che non ha chiesto i fondi ma lavora nello stesso campo. Dopo aver bilanciato le covariate tramite optimal full matching, eseguiamo un diff-in-diff, trovando che – come ci aspettavamo – chi partecipa ai bandi aumenta la prossimità tra la sua ricerca e i temi del bando di gara più di chi non partecipa, senza differenze di genere. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, questa differenza è interamente dovuta ai partecipanti che hanno perso. Infatti, la velocità con la quale la ricerca dei vincitori si sposta verso i temi del bando di gara non è statisticamente differente di quella del gruppo controfattuale. Questo effetto è inoltre dovuto ai vincitori maschi, mentre le vincitrici donne aumentano di fatto la prossimità dei loro temi di ricerca rispetto ai perdenti di ambo i sessi, e ancora di più rispetto al gruppo controfattuale. Speriamo che questa tesi di dottorato aiuto tutti gli attori coinvolti a superare gli stereotipi di genere nelle imprese, ad aumentare il tasso di partecipazione delle scienziate nel chiedere fondi di ricerca, e condurre a una miglior allocazione di tali fondi anche per le scienziate.

Gender stereotypes and gender in science

Raffaele, Mancuso
2022

Abstract

Gender stereotypes penetrate various realms of the society, affecting – often in subconscious ways – actions and decisions towards women. After a quick overview of the various gender gaps in the labor market, in the first paper we develop a literature review of the empirical literature published in the last 10 years about the consequences of gender stereotypes in established firms. We identify 60 relevant papers and categorize them on the basis of employee’s hierarchical position and career stage. After illustrating the empirical evidence, we identify research gaps and propose directions for future research. But gender stereotypes may also have implications for female academics and female scientists, for example when they apply to obtain funding. In the second paper, we thus investigate the participation of male and female applicants to a competition for research funding, using an original dataset with detailed information on successful applicants, unsuccessful ones, and a synthetic set of potential applicants to a mission-oriented funding agency. We find that, even after controlling for a number of individual-level and call-level covariates, women were still less likely to apply than men. The lower likelihood of females to apply was not explained by the use of masculine language in the text of the calls, instead, women’s research interests were more distant from the topics of the calls than men’s, and topic proximity fully mediated female penalization in the likelihood to apply for research funding. In the third paper, we explore the role of open calls in shaping the direction of scientific inquiry, as a function of gender. We measure topic similarity to investigate how the research output relates to a series of open calls for applicants and a control group of non-applicants working in the same fields. After applying an optimal full matching followed by a difference-in-differences design, we find that - in line with expectations - applicants increase their topic similarity with the call more than non-applicants, with no difference between the genders. However - contrary to expectations - this difference is driven entirely by applicants who were not awarded a grant. The pace at which the research of grant winners shifts towards the topic of the call is not statistically different than that of non-applicants. This effect seems driven by male winners, as female winners instead increase their similarity with respect to non-winning applicants, and even more so with respect to non-applicants. We hope this dissertation will help all involved stakeholders to move past gender stereotypes in established firms, increase the participation rate of women in applying for research grants, and lead to better allocation of research funding also for women academics.
Gender stereotypes and gender in science
3-ott-2022
Inglese
Gli stereotipi di genere penetrano vari reami della società, influenzando – spesso in maniera inconscia – azioni e decisioni che riguardano le donne. Dopo una rapida rassegna dei divari di genere sul mercato del lavoro, introduciamo un primo articolo scientifico in cui sviluppiamo una rassegna della letteratura empirica pubblicata negli ultimi 10 anni circa le conseguenze degli stereotipi di genere nelle imprese di medie/grandi dimensioni. Identifichiamo 60 articoli rilevanti e li categorizziamo sulla base della posizione gerarchica del dipendente e del suo avanzamento nella carriera lavorativa. Dopo aver illustrato l’evidenza empirica, identifichiamo le lacune nella letteratura e proponiamo una direzione per le future ricerche. Ma gli stereotipi di genere possono avere implicazioni anche per le accademiche e le scienziate, per esempio quando applicano per ottenere fondi di ricerca. Nel secondo articolo, indaghiamo la propensione di uomini e donne nel partecipare a una competizione per l’allocazione dei fondi di ricerca, usando una base dati originale con informazioni dettagliate sui richiedenti che vincono, su quelli che perdono, e individuando, al fine di utilizzarlo come controfattuale, un insieme di scienziati che avrebbero potuto partecipare alla competizione ma non lo hanno fatto. Troviamo che, anche dopo aver controllato per un insieme di variabili sia di livello individuale che al livello della competizione, le donne hanno meno odds di partecipare alla competizione degli uomini. La minor propensione delle donne ad applicare non è spiegata dall’uso di linguaggio mascolino nel testo dei bandi di gara. Invece, gli interessi di ricerca delle donne sono più distanti dai temi proposti nei bandi di gara rispetto agli interessi di ricerca degli uomini, e la prossimità degli interessi di ricerca media completamente la propensione delle donne ad applicare. Nel terzo articolo, esploriamo il ruolo delle competizioni aperte nel plasmare la direzione della ricerca scientifica, in funzione del gender. Misuriamo la prossimità nei temi tra le pubblicazioni dei partecipanti e i bandi di gara per indagare come la produzione scientifica si relaziona alle competizioni aperte, sia per chi vi partecipa sia per un gruppo di controllo controfattuale che non ha chiesto i fondi ma lavora nello stesso campo. Dopo aver bilanciato le covariate tramite optimal full matching, eseguiamo un diff-in-diff, trovando che – come ci aspettavamo – chi partecipa ai bandi aumenta la prossimità tra la sua ricerca e i temi del bando di gara più di chi non partecipa, senza differenze di genere. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, questa differenza è interamente dovuta ai partecipanti che hanno perso. Infatti, la velocità con la quale la ricerca dei vincitori si sposta verso i temi del bando di gara non è statisticamente differente di quella del gruppo controfattuale. Questo effetto è inoltre dovuto ai vincitori maschi, mentre le vincitrici donne aumentano di fatto la prossimità dei loro temi di ricerca rispetto ai perdenti di ambo i sessi, e ancora di più rispetto al gruppo controfattuale. Speriamo che questa tesi di dottorato aiuto tutti gli attori coinvolti a superare gli stereotipi di genere nelle imprese, ad aumentare il tasso di partecipazione delle scienziate nel chiedere fondi di ricerca, e condurre a una miglior allocazione di tali fondi anche per le scienziate.
TANELLI, MARA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/206466
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:POLIMI-206466