Abandonment as a social fact. The problem of unused and unmaintained private buildings in a neo-institutional perspective

As is well known, the problem of the abandonment of buildings is much discussed in literature and public debate. However, the impression is that there is a certain imprecision in this regard, for example in the use of certain terms and concepts (e.g. abandoned, vacant, empty, derelict, deserted, decommissioned buildings) that are not always unequivocal. This conceptual confusion does not help to understand the nature of the problem, to estimate its magnitude nor to address it (when and how to intervene). In revisiting the issue this thesis will focus on: private properties (owned by private subjects, e.g. individuals, firms, enterprises); buildings (i.e. fully built structures); urban contexts (i.e. dense, compact, socio-economically stable settings). Overall, the thesis suggests a more holistic, dynamic understanding of abandonment as part of a lively world. The central question of the thesis is: What changes in the interpretation of, and intervention on, the problem of abandonment once we recognize it as a social fact? From a neo-institutional perspective, the general research question is then articulated in a series of sub-questions, such as: i) to what extent can the institutional framework be co-responsible in the emergence of the phenomenon of abandonment, and ii) what modifications to the institutional framework may favour the recovery of what now lies abandoned? From a methodological point of view, the thesis is based on: i) an extensive literature review; ii) reports and documents of Italian and international public and private institutions and agencies; iii) an analysis of Italian laws and regulations; iv) interviews with key actors; v) one main case study (i.e. the case of Milan). The thesis is structured in the following way: Section 2 presents the theoretical framework and an analytical schema; Section 3 discusses abandonment problem in Italy and develops an in-depth case study on the city of Milan, in the Lombardy region. Section 4 outlines the main findings and implications, and Section 5 concludes.

Come è noto, il problema dell'abbandono degli edifici è molto discusso in letteratura e nel dibattito pubblico. Tuttavia, l'impressione è che ci sia una certa imprecisione al riguardo, ad esempio nell'uso di alcuni termini e concetti (es. edifici abbandonati, vacanti, vuoti, dismessi, abbandonati, dismessi) non sempre univoci. Questa confusione concettuale non aiuta a comprendere la natura del problema, a stimarne l'entità né ad affrontarlo (quando e come intervenire). Nella rivisitazione del tema questa tesi si focalizzerà su: proprietà private (di proprietà di soggetti privati, ad es. privati, aziende, imprese); edifici (cioè strutture completamente costruite); contesti urbani (cioè contesti densi, compatti, socio-economicamente stabili). Nel complesso, la tesi suggerisce una comprensione più olistica e dinamica dell'abbandono come parte di un mondo vivace. La domanda centrale della tesi è: cosa cambia nell'interpretazione e nell'intervento sul problema dell'abbandono una volta che lo riconosciamo come fatto sociale? In una prospettiva neoistituzionale, la domanda generale di ricerca si articola poi in una serie di sotto-domande, quali: i) in che misura il quadro istituzionale può essere corresponsabile nell'emergere del fenomeno dell'abbandono, e ii) quali modifiche al quadro istituzionale possono favorire il recupero di ciò che oggi giace abbandonato? Da un punto di vista metodologico, la tesi si basa su: i) un'ampia revisione della letteratura; ii) relazioni e documenti di istituzioni ed enti pubblici e privati italiani e internazionali; iii) un'analisi delle leggi e dei regolamenti italiani; iv) interviste con attori chiave; v) un caso studio principale (es. il caso di Milano). La tesi è strutturata nel modo seguente: la sezione 2 presenta il quadro teorico e uno schema analitico; La sezione 3 discute il problema dell'abbandono in Italia e sviluppa un caso di studio approfondito sulla città di Milano, nella regione Lombardia. La sezione 4 delinea i risultati e le implicazioni principali e la sezione 5 si conclude.