Recent international studies in the history of education have increasingly focused on the role of images and objects in educational contexts, considering them as privileged sources for their ability to contribute to the construction of educational spaces and the shaping of childhood images. Within this theoretical framework, my research examines the production of advertisements aimed at children and adolescents published in Italian youth magazines between the 1950s and the 1980s. I have collected approximately 20,000 visual sources from six of the most widely circulated magazines of the period: "Il Corriere dei Piccoli", "Topolino" and "Cioè", of a secular orientation, and the Catholic publications "Il Giornalino", "Primavera" and "Il Vittorioso". The primary aim of the research is to analyse how the content of advertising aimed at children and young people has changed over the historical period, with particular attention to the construction of the image of the child as an object of commercial policy. The analysis also considers gender and racial differences in the visual material, as well as the use of themes from children's literature as narrative tools in advertising strategies. Using the historiographical method of the "longue durée", it has been possible to identify a shift in the representation of childhood since the 1970s, when there was a transition from a more adult-centred to a more child-centred representation.

I recenti studi di storia dell’educazione a livello internazionale si stanno interessando sempre di più al ruolo delle immagini e degli oggetti nei contesti educativi, considerandoli come una fonte di studio privilegiata per la loro capacità di prendere parte al processo di costruzione degli spazi educativi e di un immaginario di infanzia. All’interno di questo quadro teorico, la mia ricerca prende in esame la produzione di pubblicità rivolte a bambini e adolescenti presenti nelle riviste giovanili italiane tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Ho raccolto circa 20.000 fonti visive provenienti da sei riviste tra le più diffuse all’epoca: "Il Corriere dei Piccoli", "Topolino" e "Cioè", di stampo laico, e le pubblicazioni cattoliche Il "Giornalino", "Primavera" e "Il Vittorioso". Obiettivo primario della ricerca è analizzare come, nel periodo storico preso in considerazione, sia cambiato il contenuto pubblicitario rivolto a bambini e adolescenti, analizzando il tipo di messaggio proposto con particolare attenzione alla costruzione dell'immagine del bambino come oggetto di politiche commerciali. L'analisi prende in considerazione anche le differenze di genere e razziali presenti nel materiale visivo, nonché l'impiego di temi della letteratura per l'infanzia come strumenti narrativi nelle strategie pubblicitarie. Grazie al metodo storiografico della "longue durée" è stato possibile individuare un cambiamento nella rappresentazione dell'infanzia a partire dagli anni Settanta, quando si verifica un passaggio da una rappresentazione più centrata sull’adulto a una più focalizzata sul bambino.

DAL 'CORRIERE DEI PICCOLI' A 'CIOE': IL RUOLO DELLA PUBBLICITA' NELLE RIVISTE GIOVANILI ITALIANE NELLA COSTRUZIONE DELL'INFANZA E DELL'ADOLESCENZA TRA GLI ANNI CINQUANTA E GLI ANNI OTTANTA

Fonte, Veronica
2025

Abstract

Recent international studies in the history of education have increasingly focused on the role of images and objects in educational contexts, considering them as privileged sources for their ability to contribute to the construction of educational spaces and the shaping of childhood images. Within this theoretical framework, my research examines the production of advertisements aimed at children and adolescents published in Italian youth magazines between the 1950s and the 1980s. I have collected approximately 20,000 visual sources from six of the most widely circulated magazines of the period: "Il Corriere dei Piccoli", "Topolino" and "Cioè", of a secular orientation, and the Catholic publications "Il Giornalino", "Primavera" and "Il Vittorioso". The primary aim of the research is to analyse how the content of advertising aimed at children and young people has changed over the historical period, with particular attention to the construction of the image of the child as an object of commercial policy. The analysis also considers gender and racial differences in the visual material, as well as the use of themes from children's literature as narrative tools in advertising strategies. Using the historiographical method of the "longue durée", it has been possible to identify a shift in the representation of childhood since the 1970s, when there was a transition from a more adult-centred to a more child-centred representation.
6-mag-2025
Italiano
I recenti studi di storia dell’educazione a livello internazionale si stanno interessando sempre di più al ruolo delle immagini e degli oggetti nei contesti educativi, considerandoli come una fonte di studio privilegiata per la loro capacità di prendere parte al processo di costruzione degli spazi educativi e di un immaginario di infanzia. All’interno di questo quadro teorico, la mia ricerca prende in esame la produzione di pubblicità rivolte a bambini e adolescenti presenti nelle riviste giovanili italiane tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Ho raccolto circa 20.000 fonti visive provenienti da sei riviste tra le più diffuse all’epoca: "Il Corriere dei Piccoli", "Topolino" e "Cioè", di stampo laico, e le pubblicazioni cattoliche Il "Giornalino", "Primavera" e "Il Vittorioso". Obiettivo primario della ricerca è analizzare come, nel periodo storico preso in considerazione, sia cambiato il contenuto pubblicitario rivolto a bambini e adolescenti, analizzando il tipo di messaggio proposto con particolare attenzione alla costruzione dell'immagine del bambino come oggetto di politiche commerciali. L'analisi prende in considerazione anche le differenze di genere e razziali presenti nel materiale visivo, nonché l'impiego di temi della letteratura per l'infanzia come strumenti narrativi nelle strategie pubblicitarie. Grazie al metodo storiografico della "longue durée" è stato possibile individuare un cambiamento nella rappresentazione dell'infanzia a partire dagli anni Settanta, quando si verifica un passaggio da una rappresentazione più centrata sull’adulto a una più focalizzata sul bambino.
Riviste per ragazzi, pubblicità, "bambino consumatore", secondo dopoguerra, Italia
Marchetti, Antonella
Università Cattolica del Sacro Cuore
MILANO
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-208562