L'armonia difficile. Il Barocco e Giambattista Vico

This thesis aims to investigate the category of Baroque from a theoretical and aesthetic perspective, with particular attention to the treatises on rhetoric between the sixteenth and seventeenth centuries and the thought of Giambattista Vico. The work is divided into five chapters, each of which contributes to constructing a philosophical framework around the conception of the Baroque proposed here. The first chapter lays the foundations of the entire analysis, deepening the link betweenrhetoric and philosophy. Particular attention is dedicated to the contribution of Ernesto Grassi, who offers an original reading of Vico as the "last of the humanists" which sheds new light on his philosophy of rhetoric. The influence of Heidegger on Grassi and his reflection on Italian Humanism, with particular reference to the themes of the image and fantasy, allow us to contextualize and deepen the conception of the Baroque that we intend to develop. The second and third chapters analyze the evolution of rhetoric between the sixteenth and seventeenth centuries. Initially, the revival of Ciceronianism and the relationship between dialectic and rhetoric in Humanist-Renaissance culture are examined, with particular reference to the works of Rudolph Agricola and Pierre de la Ramée. Subsequently, attention is shifted to the first manifestations of Baroque thought, which can be identified in the dialogue between rhetoric and poetics that characterizes the production of authors such as Francesco Patrizi da Cherso, Jacopo Mazzoni and Camillo Pellegrino between the eighties and nineties of the sixteenth century. The third chapter is dedicated to the analysis of the main Baroque treatises, including those by Maciej Sarbiewski, Matteo Peregrini, Francesco Maria Sforza Pallavicino, Baltasar Gracián and Emanuele Tesauro. Through the analysis of the concepts of ingegno, acutezza and arguzia, it offers a aesthetic and theoretical interpretation of the Baroque, highlighting the originality of the contribution of these authors and their role in the development of an innovative philosophical thought.

La tesi si propone di indagare la categoria di Barocco da una prospettiva teorica ed estetica, con particolare attenzione ai trattatisti di retorica e poetica tra Cinquecento e Seicento, e al pensiero di Giambattista Vico. L’elaborato si articola in cinque capitoli, ognuno dei quali contribuisce a costruire un quadro teorico coerente attorno alla concezione di Barocco qui proposta. Il primo capitolo pone le basi teoriche dell’intera analisi, approfondendo il legame tra retorica e filosofia. Particolare attenzione è dedicata al contributo di Ernesto Grassi, il quale offre una lettura originale di Vico come “ultimo degli umanisti” che getta nuova luce sulla sua filosofia della retorica. L’influenza di Heidegger su Grassi e la sua riflessione sull’Umanesimo italiano, con particolare riferimento ai temi dell’immagine e della fantasia, permettono di contestualizzare e approfondire la concezione di Barocco che si intende sviluppare. I capitoli secondo e terzo analizzano l’evoluzione della retorica a cavallo tra Cinque e Seicento. Inizialmente, si esamina la rinascita del ciceronianismo e il rapporto tra dialettica e retorica nella cultura umanistico-rinascimentale, con particolare riferimento alle opere di Rudolf Agricola e Pierre de la Ramée. Successivamente, l’attenzione si sposta sulle prime manifestazioni del pensiero barocco, individuabili nel dialogo tra retorica e poetica che caratterizza la produzione di autori come Francesco Patrizi da Cherso, Jacopo Mazzoni e Camillo Pellegrino tra gli anni Ottanta e Novanta del XVI secolo. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi dei principali trattatisti del Barocco, tra cui Maciej Sarbiewski, Matteo Peregrini, Francesco Maria Sforza Pallavicino, Baltasar Gracián ed Emanuele Tesauro. Attraverso l’analisi dei concetti di ingegno, acutezza e arguzia, si offre un’interpretazione estetico-teoretica del Barocco, mettendo in luce l’originalità del contributo di questi autori e il loro ruolo nello sviluppo di un pensiero filosofico innovativo. Infine, i capitoli quarto e quinto sono dedicati all’approfondimento del pensiero di Vico. Si parte dall’analisi della posizione del giovane Vico degli Affetti di un disperato nel contesto della cultura napoletana di fine Seicento, caratterizzata da una forte influenza barocca. In particolare, si evidenzia l’importanza dell’opera del gesuita Giacomo Lubrano, i cui testi in prosa e in poesia rappresentano un esempio significativo della complessa interazione tra retorica e affetti nel Barocco. Il percorso di ricerca proseguirà con un’indagine delle opere vichiane, a partire dalle orazioni inaugurali fino alle Vici vindiciae. In questa fase, l’attenzione si concentrerà sulla presenza e sulla rilevanza dei temi retorico-filosofici barocchi individuati e analizzati nei capitoli precedenti. Sarà in questa sezione che la prospettiva di un “Vico barocco” giungerà alla sua completa e definitiva formulazione