Questa ricerca tratta della rilevanza giuridica della terra, con specifico riferimento alla provincia Africa, dalla prospettiva della storia del diritto romano nella provincia Africa. Essa affronta i temi della titolarità e della qualificazione giuridica delle terre, applicando una distinzione funzionale che ricalca provocatoriamente la moderna distinzione tra diritto privato e diritto pubblico. Il primo capitolo espone alcune note introduttive sul significato che i Romani attribuivano al termine Africa e tratta della rilevanza di questa specifica realtà provinciale per i dibattiti storiografici attorno alle nozioni di ‘romanizzazione’ e ‘pluralismo giuridico’. In particolare, esso discute parte della documentazione epigrafica attestante i sufetes, una magistratura cartaginese integrata nel sistema amministrativo romano delle civitates peregrine sino al II sec. d.C. Il resto del lavoro è dedicato alla rilevanza giuridica della terra nel periodo compreso tra il II e il I sec. a.C. osservata da due prospettive differenti: come res e come spatium. Il secondo capitolo tratta della sezione ‘africana’ (ll. 43-93?) del testo della lex agraria epigrafica del 111 a.C. e, in particolare, esamina la peculiare categoria fondiaria dell’ager privatus vectigalisque. Il terzo capitolo, infine, espone i tratti peculiari delle dottrine note come spatial studies o ‘studi spaziali’. In particolare, esso propone la formulazione del concetto ermeneutico di ‘produzione giuridica dello spazio’ e ne discute la possibile applicazione ad un caso di studio, relativo all’organizzazione del territorio della colonia di Cartagine durante il I sec. a.C. In questo senso, il terzo capitolo discute della cosiddetta pertica Carthaginiensium procedendo ad una discussione critica della datazione dell’unificazione delle due province d’Africa e Africa nova attraverso una nuova proposta di lettura delle epigrafi (CIL X, 6104 e CIL VIII, 26274) che testimoniano l’operato di un celebre personaggio che svolse un ruolo chiave nella costituzione della pertica.
Studi sugli aspetti dominicali e spaziali del regime fondiario della provincia Africa tra II e I sec. a.C.
Incontro, Filippo
2025
Abstract
Questa ricerca tratta della rilevanza giuridica della terra, con specifico riferimento alla provincia Africa, dalla prospettiva della storia del diritto romano nella provincia Africa. Essa affronta i temi della titolarità e della qualificazione giuridica delle terre, applicando una distinzione funzionale che ricalca provocatoriamente la moderna distinzione tra diritto privato e diritto pubblico. Il primo capitolo espone alcune note introduttive sul significato che i Romani attribuivano al termine Africa e tratta della rilevanza di questa specifica realtà provinciale per i dibattiti storiografici attorno alle nozioni di ‘romanizzazione’ e ‘pluralismo giuridico’. In particolare, esso discute parte della documentazione epigrafica attestante i sufetes, una magistratura cartaginese integrata nel sistema amministrativo romano delle civitates peregrine sino al II sec. d.C. Il resto del lavoro è dedicato alla rilevanza giuridica della terra nel periodo compreso tra il II e il I sec. a.C. osservata da due prospettive differenti: come res e come spatium. Il secondo capitolo tratta della sezione ‘africana’ (ll. 43-93?) del testo della lex agraria epigrafica del 111 a.C. e, in particolare, esamina la peculiare categoria fondiaria dell’ager privatus vectigalisque. Il terzo capitolo, infine, espone i tratti peculiari delle dottrine note come spatial studies o ‘studi spaziali’. In particolare, esso propone la formulazione del concetto ermeneutico di ‘produzione giuridica dello spazio’ e ne discute la possibile applicazione ad un caso di studio, relativo all’organizzazione del territorio della colonia di Cartagine durante il I sec. a.C. In questo senso, il terzo capitolo discute della cosiddetta pertica Carthaginiensium procedendo ad una discussione critica della datazione dell’unificazione delle due province d’Africa e Africa nova attraverso una nuova proposta di lettura delle epigrafi (CIL X, 6104 e CIL VIII, 26274) che testimoniano l’operato di un celebre personaggio che svolse un ruolo chiave nella costituzione della pertica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/213151
URN:NBN:IT:UNITN-213151