Il tirocinio curriculare si configura come un dispositivo complesso inserito nei percorsi accademici volto a promuovere il raccordo tra teoria e pratica, sperimentarsi e riflettere sulla pratica educativa, approfondire la conoscenza dei contesti lavorativi, oltre che arricchire le conoscenze e acquisire competenze professionali specifiche rispetto alle professioni educative (Palmieri et al., 2009; Ricchiardi, 2017; Salerni, 2016). Inoltre, favorisce l’orientamento in itinere e in uscita dello studente universitario e l’individuazione di obiettivi di vita e professionali (Pellerey, 2021), che diventano traiettoria verso la figura professionale di riferimento (Mele et al., 2021). Il processo di costruzione dell’identità professionale, costituita da un insieme di competenze, stati affettivi e motivazionali in riferimento a un ambito lavorativo (Del Gobbo & Boffo, 2021; Mancini, 2010; Pellerey, 2018), trova una forte connessione nell’esperienza di tirocinio. Attraverso una rassegna narrativa della letteratura, si è inteso individuare come lo strumento del tirocinio promuova il processo di costruzione dell’identità professionale mettendo in luce quali elementi e condizioni lo caratterizzano. L’indagine dello stato dell’arte ha consentito di delineare due nodi di interesse, poco indagati in letteratura: la valorizzazione del punto di vista del tutor aziendale, figura centrale che accompagna e guida lo studente durante percorso nella struttura ospitante (Renda, et al., 2016; Sosland & Lowenthal 2017) che promuove l’acquisizione di competenze e l’orientamento verso la professione; l’indagine di costrutti quali l’autoefficacia e l’identità professionale, rilevati in relazione all’esperienza di tirocinio. La ricerca si è strutturata in due studi principali e uno studio pilota, mediante l’approccio mixed method, strategia multilivello (Trinchero & Robasto, 2019), al fine di esplorare e far emergere la complessità e la multidimensionalità propria dell’esperienza di tirocinio. Il primo studio rivolto ai tutor aziendali è stato strutturato come una ricerca-azione (Asquini, 2018; Barbier, 2008; Sorzio, 2022) volta a individuare bisogni emergenti dall’esperienza di accoglienza, condividere processi di accompagnamento e individuare le condizioni che contribuiscono a rendere maggiormente formativa l’esperienza per i tirocinanti. Lo studio 1 ha permesso di: (1) individuare alcuni ambiti privilegiati di azione del tutor nei confronti del tirocinante, (2) costruire e condividere strumenti e buone pratiche con una ricaduta diretta sul dispositivo proposto all’interno dei corsi di laurea triennale e magistrale di ambito pedagogico dell’Università di Parma, (3) favorire la creazione di una rete di scambio di competenze e confronto riflessivo. Lo studio 2 è stato rivolto agli studenti dell’ultimo anno dei corsi di laurea triennale (classe L-19) e magistrale (classe LM50) di ambito pedagogico dell’Università di Parma e si è strutturato in una ricerca quantitativa longitudinale che ha previsto due somministrazioni durante l’anno accademico 2023/2024. Attraverso questo studio si è inteso rilevare le variazioni in relazione all’esperienza di tirocinio (1) della percezione di autoefficacia (Bandura, 2000) e importanza attribuita in relazione ai learning outcomes (Federighi, 2018; Torlone, 2018) attesi in uscita dal corso di laurea, e (2) del processo di costruzione dell’identità professionale (Mancini et al., 2015). Per farlo sono stati utilizzati due questionari specifici per ciascun corso di laurea (L-19, LM-50), composti da tre sezioni (Autoefficacia, Importanza Attribuita e Identità professionale). In particolare, la sezione volta a indagare l’autoefficacia in relazione ai learning outcomes attesi in uscita dai due corsi di laurea (L-19, LM-50) rappresenta l’esito di un processo di validazione condotto mediante uno studio pilota. Ai fini delle analisi si sono inoltre considerate variabili di qualità del tirocinio individuate a partire dalla ricerca-azione condotta con i tutor aziendali indagate in relazione ai costrutti considerati per verificarne la significatività. I risultati mostrano come l’esperienza di tirocinio incida nella percezione di Autoefficacia e nella diminuzione dell’indice di discrepanza (Cardarello et al., 2016) tra Importanza Attribuita e Autoefficacia. In questi termini, l’esperienza diretta si dimostra essere un elemento che sostiene gli studenti nel percepirsi maggiormente efficaci, favorisce il riconoscimento di competenze, conoscenze e abilità proprie della professione e promuove il processo di costruzione dell’identità professionale. Così anche un accompagnamento attento e consapevole da parte del tutor sostiene lo studente nel percepirsi maggiormente efficace e ad attribuire maggiore importanza alle competenze proprie della professione.
Il tirocinio curricolare nel processo di costruzione dell’identità professionale di futuri professionisti dell’educazione. Un progetto di ricerca all’Università di Parma
Roberta, Bertoli;
2025
Abstract
Il tirocinio curriculare si configura come un dispositivo complesso inserito nei percorsi accademici volto a promuovere il raccordo tra teoria e pratica, sperimentarsi e riflettere sulla pratica educativa, approfondire la conoscenza dei contesti lavorativi, oltre che arricchire le conoscenze e acquisire competenze professionali specifiche rispetto alle professioni educative (Palmieri et al., 2009; Ricchiardi, 2017; Salerni, 2016). Inoltre, favorisce l’orientamento in itinere e in uscita dello studente universitario e l’individuazione di obiettivi di vita e professionali (Pellerey, 2021), che diventano traiettoria verso la figura professionale di riferimento (Mele et al., 2021). Il processo di costruzione dell’identità professionale, costituita da un insieme di competenze, stati affettivi e motivazionali in riferimento a un ambito lavorativo (Del Gobbo & Boffo, 2021; Mancini, 2010; Pellerey, 2018), trova una forte connessione nell’esperienza di tirocinio. Attraverso una rassegna narrativa della letteratura, si è inteso individuare come lo strumento del tirocinio promuova il processo di costruzione dell’identità professionale mettendo in luce quali elementi e condizioni lo caratterizzano. L’indagine dello stato dell’arte ha consentito di delineare due nodi di interesse, poco indagati in letteratura: la valorizzazione del punto di vista del tutor aziendale, figura centrale che accompagna e guida lo studente durante percorso nella struttura ospitante (Renda, et al., 2016; Sosland & Lowenthal 2017) che promuove l’acquisizione di competenze e l’orientamento verso la professione; l’indagine di costrutti quali l’autoefficacia e l’identità professionale, rilevati in relazione all’esperienza di tirocinio. La ricerca si è strutturata in due studi principali e uno studio pilota, mediante l’approccio mixed method, strategia multilivello (Trinchero & Robasto, 2019), al fine di esplorare e far emergere la complessità e la multidimensionalità propria dell’esperienza di tirocinio. Il primo studio rivolto ai tutor aziendali è stato strutturato come una ricerca-azione (Asquini, 2018; Barbier, 2008; Sorzio, 2022) volta a individuare bisogni emergenti dall’esperienza di accoglienza, condividere processi di accompagnamento e individuare le condizioni che contribuiscono a rendere maggiormente formativa l’esperienza per i tirocinanti. Lo studio 1 ha permesso di: (1) individuare alcuni ambiti privilegiati di azione del tutor nei confronti del tirocinante, (2) costruire e condividere strumenti e buone pratiche con una ricaduta diretta sul dispositivo proposto all’interno dei corsi di laurea triennale e magistrale di ambito pedagogico dell’Università di Parma, (3) favorire la creazione di una rete di scambio di competenze e confronto riflessivo. Lo studio 2 è stato rivolto agli studenti dell’ultimo anno dei corsi di laurea triennale (classe L-19) e magistrale (classe LM50) di ambito pedagogico dell’Università di Parma e si è strutturato in una ricerca quantitativa longitudinale che ha previsto due somministrazioni durante l’anno accademico 2023/2024. Attraverso questo studio si è inteso rilevare le variazioni in relazione all’esperienza di tirocinio (1) della percezione di autoefficacia (Bandura, 2000) e importanza attribuita in relazione ai learning outcomes (Federighi, 2018; Torlone, 2018) attesi in uscita dal corso di laurea, e (2) del processo di costruzione dell’identità professionale (Mancini et al., 2015). Per farlo sono stati utilizzati due questionari specifici per ciascun corso di laurea (L-19, LM-50), composti da tre sezioni (Autoefficacia, Importanza Attribuita e Identità professionale). In particolare, la sezione volta a indagare l’autoefficacia in relazione ai learning outcomes attesi in uscita dai due corsi di laurea (L-19, LM-50) rappresenta l’esito di un processo di validazione condotto mediante uno studio pilota. Ai fini delle analisi si sono inoltre considerate variabili di qualità del tirocinio individuate a partire dalla ricerca-azione condotta con i tutor aziendali indagate in relazione ai costrutti considerati per verificarne la significatività. I risultati mostrano come l’esperienza di tirocinio incida nella percezione di Autoefficacia e nella diminuzione dell’indice di discrepanza (Cardarello et al., 2016) tra Importanza Attribuita e Autoefficacia. In questi termini, l’esperienza diretta si dimostra essere un elemento che sostiene gli studenti nel percepirsi maggiormente efficaci, favorisce il riconoscimento di competenze, conoscenze e abilità proprie della professione e promuove il processo di costruzione dell’identità professionale. Così anche un accompagnamento attento e consapevole da parte del tutor sostiene lo studente nel percepirsi maggiormente efficace e ad attribuire maggiore importanza alle competenze proprie della professione.| File | Dimensione | Formato | |
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