Introduzione: Lo stress lavoro-correlato rappresenta un problema di salute pubblica, in quanto sono diverse le malattie, soprattutto di natura cardiovascolare, che evidenziano una forte associazione tra alcuni fattori lavorativi ed i sintomi psicologici e psicosomatici del burnout. A tale riguardo, interventi di biofeedback basati sulla variabilità della frequenza cardiaca mirano ad implementare una migliore variabilità della frequenza cardiaca in funzione della respirazione. Numerose esistano evidenze scientifiche a supporto del cardiac coherence training (CCT), non vi sono studi che hanno indagato il ruolo predittivo di fattori psicologici o psicofisiologici sulla sua efficacia. Metodi: Il presente studio quasi-sperimentale e longitudinale ha coinvolto un gruppo di trentasette operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ecc.), dipendenti dell’Ospedale di Medicina Fisica e Riabilitativa San Giacomo di Ponte dell’Olio (Piacenza, Italia). Successivamente, venti di loro hanno aderito anche alle dieci sedute di CCT. Durante una prima fase dello studio, ogni partecipante ha compilato (1) la scheda anamnestica del Cognitive Behavioral Assessment (CBA2.0), (2) il Symptom Questionnaire (SQ), (3) il Symptom Checklist-90-Revised (SCL-90-R), (4) il P Stress Questionnaire (PSQ) (5) ed il 16 Personality Factors Questionnaire (16PF). Nondimeno, è stato effettuato un Profilo Psicofisiologico da Stress (PPS), mediante il Software ProComp5 Infiniti (Though Technology Ltd., Canada), per la rilevazione dei seguenti parametri: (1) conduttanza cutanea (SCL/SCR); (2) Frequenza ed Ampiezza Respiratoria (FR/AR); (3) Frequenza cardiaca, Intervallo inter battito, Variabilità della Frequenza Cardiaca (HR/IBI/HRV), con analisi nel dominio della frequenza (LF-HRV, HF-HRV, LF/HF ratio) ed (4) Elettromiogramma di superficie (sEMG), simultaneamente durante una registrazione di 14 minuti suddivisa in 7 fasi: Baseline, Stressor Oggettivo 1 [Stroop Test], Riposo 1; Stressor Oggettivo 2 [Mental Arithmetic Task], Riposo 2; Stressor Soggettivo [Racconto di un evento significativo], Riposo 3. Per ogni parametro sono stati calcolati i valori delta di reattività e recupero allo stress. Durante la seconda fase dello studio, sono state proposte le dieci sedute di CCT mediante la metodologia offerta dai ricercatori dell’HeartMath Institute ed il software emWave Pro Plus (Boulder Creek, California, USA). L’efficacia del CCT è stata valutata sia tramite confronto pre-post dei punteggi dei questionari psicologici SQ ed SCL-90-R che dei valori di base, della reattività e del recupero del PPS di ogni parametro psicofisiologico rilevato. Nondimeno, sono stati utilizzati i valori forniti dal software emWave: il coherence index (CI), relativo la variabilità della frequenza cardiaca in funzione della respirazione, nonchè il relativo punteggio cumulativo, ossia l’achievement score (AS). Infine, è stata calcolata la percentuale di variazione di CI rispetto la seduta iniziale (%CI INIZIALE) e rispetto la CI ritenuta ottimale perchè associata alla frequenza di risonanza (%CI OTTIMALE) seduta per seduta. Il punteggio di %AS INIZIALE corrisponde, quindi, all’incremento in percentuale di AS rispetto il valore ottenuto in prima seduta. Infine, i valori di %CI INIZIALE, %CI OTTIMALE e %AS INIZIALE dell’ultima seduta, sia durante gli esercizi di respirazione lenta e profonda (Coherence Coach) che durante gli esercizi di coerenza cardiaca (Emotional Visualizer e Games), sono stati messi in relazione ad alcuni fattori psicologici e psicofisiologici inerenti il distress psicologico (SCL-90-R), il punteggio totale dei comportamenti predisponenti lo stress (PSQ), alcuni fattori della personalità connessi alle capacità di adattamento (16PF) nonchè i valori della conduttanza cutanea, essendo considerato un parametro associato al problem-solving ed all’apprendimento. Risultati: I risultati hanno evidenziato la presenza di sintomi psicologici di ansia, depressione e somatizzazioni oltre i limiti della significatività statistica, nonchè la presenza di ossessioni e compulsioni clinicamente rilevanti. Ciononostante, i valori di base dei parametri psicofisiologici erano che tutti entro i range tipici, ad eccezione della tensione muscolare di superficie. Ai limiti superiori della norma si collocava il battito cardiaco mentre al limite inferiore il rapporto LF/HF, indice globale dell’HRV. Diverse correlazioni significative hanno consentito di evidenziare le relazioni tra lo stato di disagio percepito e la risposta allo stress. Per quanto riguarda la valutazione dell’efficacia del CCT, è stato dimostrato un miglioramento significativo di ansia e di depressione, nonchè di ossessioni e compulsioni e di somatizzazioni ed ostilità. Per quanto riguarda l’assetto autonomico, la maggior parte dei valori basali dei parametri psicofisiologici (conduttanza cutanea, frequenza ed ampiezza respiratoria e frequenza cardiaca) era minore a T1 rispetto a T0. Inoltre, si è osservato un incremento di attività delle LF-HRV. Nondimeno, è stato documentato un miglioramento di reattività (minori valori di frequenza respiratoria e cardiaca) e di recupero (minori valori di conduttanza cutanea e di frequenza cardiaca) psicofisico. Infine, anche la variabilità della frequenza cardiaca (log-LF/HF ratio) era migliore a T1. Il valore di %CI INIZIALE dell’ultima seduta di CCT correlava positivamente con il valore del recupero post-stress della conduttanza cutanea a T0 nonchè con alcune misure della personalità in grado di evidenziare buone abilità della messa in atto di risorse utili alla gestione degli eventi avversi. Nello specifico, il fattore C del 16PF correlava positivamente con il valore di %CI INIZIALE e di %AS INIZIALE negli esercizi di Cardiac Coherence, il punteggio cumulativo della coerenza, oltretutto, era significativamente associato al fattore G del 16PF che evidenzia la presenza di perseveranza e determinazione nel perseguimento degli obiettivi. Discussione: Nonostante l’assenza del gruppo di controllo vada segnalata come limite della presente ricerca, si vogliono enfatizzare i risultati dell’analisi di correlazione tra la percentuale di variazione dei parametri di CI e di AS al termine dell’intervento ed alcune misure psicofisiologiche e di personalità connesse alla modalità di fronteggiamento dei problemi ed alla modulazione della risposta allo stress presenti in baseline. L’apprendimento di tecniche per la gestione dello stress, quindi, può essere agevolata dalla presenza di un livello di attivazione psicofisiologica ottimale soprattutto se rinforzato da esperienze positive e gratificanti in grado di alimentarla.
Psicofisiologia dello stress e dell’adattamento: facilitare la resilienza mediante il cardiac coherence training
Sara, Guidotti
2025
Abstract
Introduzione: Lo stress lavoro-correlato rappresenta un problema di salute pubblica, in quanto sono diverse le malattie, soprattutto di natura cardiovascolare, che evidenziano una forte associazione tra alcuni fattori lavorativi ed i sintomi psicologici e psicosomatici del burnout. A tale riguardo, interventi di biofeedback basati sulla variabilità della frequenza cardiaca mirano ad implementare una migliore variabilità della frequenza cardiaca in funzione della respirazione. Numerose esistano evidenze scientifiche a supporto del cardiac coherence training (CCT), non vi sono studi che hanno indagato il ruolo predittivo di fattori psicologici o psicofisiologici sulla sua efficacia. Metodi: Il presente studio quasi-sperimentale e longitudinale ha coinvolto un gruppo di trentasette operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ecc.), dipendenti dell’Ospedale di Medicina Fisica e Riabilitativa San Giacomo di Ponte dell’Olio (Piacenza, Italia). Successivamente, venti di loro hanno aderito anche alle dieci sedute di CCT. Durante una prima fase dello studio, ogni partecipante ha compilato (1) la scheda anamnestica del Cognitive Behavioral Assessment (CBA2.0), (2) il Symptom Questionnaire (SQ), (3) il Symptom Checklist-90-Revised (SCL-90-R), (4) il P Stress Questionnaire (PSQ) (5) ed il 16 Personality Factors Questionnaire (16PF). Nondimeno, è stato effettuato un Profilo Psicofisiologico da Stress (PPS), mediante il Software ProComp5 Infiniti (Though Technology Ltd., Canada), per la rilevazione dei seguenti parametri: (1) conduttanza cutanea (SCL/SCR); (2) Frequenza ed Ampiezza Respiratoria (FR/AR); (3) Frequenza cardiaca, Intervallo inter battito, Variabilità della Frequenza Cardiaca (HR/IBI/HRV), con analisi nel dominio della frequenza (LF-HRV, HF-HRV, LF/HF ratio) ed (4) Elettromiogramma di superficie (sEMG), simultaneamente durante una registrazione di 14 minuti suddivisa in 7 fasi: Baseline, Stressor Oggettivo 1 [Stroop Test], Riposo 1; Stressor Oggettivo 2 [Mental Arithmetic Task], Riposo 2; Stressor Soggettivo [Racconto di un evento significativo], Riposo 3. Per ogni parametro sono stati calcolati i valori delta di reattività e recupero allo stress. Durante la seconda fase dello studio, sono state proposte le dieci sedute di CCT mediante la metodologia offerta dai ricercatori dell’HeartMath Institute ed il software emWave Pro Plus (Boulder Creek, California, USA). L’efficacia del CCT è stata valutata sia tramite confronto pre-post dei punteggi dei questionari psicologici SQ ed SCL-90-R che dei valori di base, della reattività e del recupero del PPS di ogni parametro psicofisiologico rilevato. Nondimeno, sono stati utilizzati i valori forniti dal software emWave: il coherence index (CI), relativo la variabilità della frequenza cardiaca in funzione della respirazione, nonchè il relativo punteggio cumulativo, ossia l’achievement score (AS). Infine, è stata calcolata la percentuale di variazione di CI rispetto la seduta iniziale (%CI INIZIALE) e rispetto la CI ritenuta ottimale perchè associata alla frequenza di risonanza (%CI OTTIMALE) seduta per seduta. Il punteggio di %AS INIZIALE corrisponde, quindi, all’incremento in percentuale di AS rispetto il valore ottenuto in prima seduta. Infine, i valori di %CI INIZIALE, %CI OTTIMALE e %AS INIZIALE dell’ultima seduta, sia durante gli esercizi di respirazione lenta e profonda (Coherence Coach) che durante gli esercizi di coerenza cardiaca (Emotional Visualizer e Games), sono stati messi in relazione ad alcuni fattori psicologici e psicofisiologici inerenti il distress psicologico (SCL-90-R), il punteggio totale dei comportamenti predisponenti lo stress (PSQ), alcuni fattori della personalità connessi alle capacità di adattamento (16PF) nonchè i valori della conduttanza cutanea, essendo considerato un parametro associato al problem-solving ed all’apprendimento. Risultati: I risultati hanno evidenziato la presenza di sintomi psicologici di ansia, depressione e somatizzazioni oltre i limiti della significatività statistica, nonchè la presenza di ossessioni e compulsioni clinicamente rilevanti. Ciononostante, i valori di base dei parametri psicofisiologici erano che tutti entro i range tipici, ad eccezione della tensione muscolare di superficie. Ai limiti superiori della norma si collocava il battito cardiaco mentre al limite inferiore il rapporto LF/HF, indice globale dell’HRV. Diverse correlazioni significative hanno consentito di evidenziare le relazioni tra lo stato di disagio percepito e la risposta allo stress. Per quanto riguarda la valutazione dell’efficacia del CCT, è stato dimostrato un miglioramento significativo di ansia e di depressione, nonchè di ossessioni e compulsioni e di somatizzazioni ed ostilità. Per quanto riguarda l’assetto autonomico, la maggior parte dei valori basali dei parametri psicofisiologici (conduttanza cutanea, frequenza ed ampiezza respiratoria e frequenza cardiaca) era minore a T1 rispetto a T0. Inoltre, si è osservato un incremento di attività delle LF-HRV. Nondimeno, è stato documentato un miglioramento di reattività (minori valori di frequenza respiratoria e cardiaca) e di recupero (minori valori di conduttanza cutanea e di frequenza cardiaca) psicofisico. Infine, anche la variabilità della frequenza cardiaca (log-LF/HF ratio) era migliore a T1. Il valore di %CI INIZIALE dell’ultima seduta di CCT correlava positivamente con il valore del recupero post-stress della conduttanza cutanea a T0 nonchè con alcune misure della personalità in grado di evidenziare buone abilità della messa in atto di risorse utili alla gestione degli eventi avversi. Nello specifico, il fattore C del 16PF correlava positivamente con il valore di %CI INIZIALE e di %AS INIZIALE negli esercizi di Cardiac Coherence, il punteggio cumulativo della coerenza, oltretutto, era significativamente associato al fattore G del 16PF che evidenzia la presenza di perseveranza e determinazione nel perseguimento degli obiettivi. Discussione: Nonostante l’assenza del gruppo di controllo vada segnalata come limite della presente ricerca, si vogliono enfatizzare i risultati dell’analisi di correlazione tra la percentuale di variazione dei parametri di CI e di AS al termine dell’intervento ed alcune misure psicofisiologiche e di personalità connesse alla modalità di fronteggiamento dei problemi ed alla modulazione della risposta allo stress presenti in baseline. L’apprendimento di tecniche per la gestione dello stress, quindi, può essere agevolata dalla presenza di un livello di attivazione psicofisiologica ottimale soprattutto se rinforzato da esperienze positive e gratificanti in grado di alimentarla.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/213316
URN:NBN:IT:UNIPR-213316