In questo lavoro, si analizzano il corpus degli epigrammi attribuiti ad Anacreonte e i suoi contesti di trasmissione, con l’effetto di ridimensionare l’eccezionalità del fenomeno epigrammatico ‘anacreonteo’. L’elevato numero di componimenti trasmessi sotto al nome di Anacreonte non sembra derivare, infatti, da una supposta Sylloge Anacreontea, come ipotizzato in precedenza, ma sembra in larga parte il prodotto di un errore meccanico avvenuto nelle ultime fasi della trasmissione testuale. In origine, la maggior parte di questi carmi (epp. 8-18) dovevano costituire una quarta Series Simonidea, complementare a quella riscontrabile nel settimo libro dell’Anthologia (AP VII 507b-513); a causa della cattiva gestione e trascrizione dei lemmi antologici, essa venne nelle ultime fasi della sua trasmissione integralmente e involontariamente ascritta ad Anacreonte. Il corpus epigrammatico effettivamente circolante come ‘anacreonteo’ in epoca antica (epp. 1-7) appare, al contrario, di dimensioni e contenuto non significativamente diversi dai piccoli corpora attribuiti agli altri lirici arcaici, sfumando la percezione di una singolarità anacreontea nel panorama epigrammatico greco. Queste conclusioni, ridefinendo le ipotesi precedenti, invitano a riconsiderare il ruolo degli epigrammi nella costruzione dell’identità poetica del Teio, ma anche ad allontanare definitivamente dalla biografia del poeta l’ipotesi di una sua permanenza in Tessaglia, basata interamente su due dei carmi ‘anacreontei’ che sono da considerarsi, con ogni probabilità, in realtà ‘simonidei’.
Gli epigrammi ‘anacreontei’. Introduzione, edizione e commento
Marta, Legnini
2025
Abstract
In questo lavoro, si analizzano il corpus degli epigrammi attribuiti ad Anacreonte e i suoi contesti di trasmissione, con l’effetto di ridimensionare l’eccezionalità del fenomeno epigrammatico ‘anacreonteo’. L’elevato numero di componimenti trasmessi sotto al nome di Anacreonte non sembra derivare, infatti, da una supposta Sylloge Anacreontea, come ipotizzato in precedenza, ma sembra in larga parte il prodotto di un errore meccanico avvenuto nelle ultime fasi della trasmissione testuale. In origine, la maggior parte di questi carmi (epp. 8-18) dovevano costituire una quarta Series Simonidea, complementare a quella riscontrabile nel settimo libro dell’Anthologia (AP VII 507b-513); a causa della cattiva gestione e trascrizione dei lemmi antologici, essa venne nelle ultime fasi della sua trasmissione integralmente e involontariamente ascritta ad Anacreonte. Il corpus epigrammatico effettivamente circolante come ‘anacreonteo’ in epoca antica (epp. 1-7) appare, al contrario, di dimensioni e contenuto non significativamente diversi dai piccoli corpora attribuiti agli altri lirici arcaici, sfumando la percezione di una singolarità anacreontea nel panorama epigrammatico greco. Queste conclusioni, ridefinendo le ipotesi precedenti, invitano a riconsiderare il ruolo degli epigrammi nella costruzione dell’identità poetica del Teio, ma anche ad allontanare definitivamente dalla biografia del poeta l’ipotesi di una sua permanenza in Tessaglia, basata interamente su due dei carmi ‘anacreontei’ che sono da considerarsi, con ogni probabilità, in realtà ‘simonidei’.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/213338
URN:NBN:IT:UNIPR-213338