La presente tesi dottorale si pone l’obiettivo di analizzare il nuovo Regolamento (UE) 2022/2560, volto a disciplinare le sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno. Nel corso degli ultimi decenni nel mercato dell’Unione europea si è registrato un progressivo incremento del sovvenzionamento estero, sostanziatosi nell’elargizione di sostegni economici erogati da Paesi terzi a beneficio di imprese operanti nel territorio dell’UE. Il mercato dell’eurozona è sempre stato storicamente aperto all’investimento estero, catalizzando un costante flusso di capitali in entrata. Tradizionalmente, il sovvenzionamento governativo era inteso come una misura di carattere interno, volto a promuovere l’industria nazionale dello Stato erogante. Con l’espandersi della globalizzazione, tuttavia, il sovvenzionamento ha progressivamente superato i confini nazionali, sviluppandosi in una dimensione extraterritoriale. Stati come la Cina, in particolare, utilizzano strategicamente il sovvenzionamento estero, foraggiando imprese fondamentali all’interno del territorio dell’UE. Il corpus normativo dell’UE si è dimostrato insufficiente a vagliare le sovvenzioni estere in entrata. La disciplina in materia di aiuti di Stato, infatti, si applica esclusivamente alle misure erogate dagli Stati membri dell’UE, non anche alle sovvenzioni estere. Il sistema del WTO, pur fornendo una definizione di sovvenzione, pone numerosi dubbi relativamente alla disciplina della sovvenzione estera. Partendo da questo complesso scenario, e per colmare un vuoto normativo, nel 2023 l’UE si è dotata del nuovo Regolamento (UE) 2022/2560, teso a scandagliare le sovvenzioni estere distorsive del mercato interno. A partire dalla disamina del panorama comunitario e internazionale, il Regolamento verrà analizzato nei suoi aspetti sostanziali e procedurali, esaminandolo nella sua interazione con gli strumenti comunitari preesistenti e con il WTO. L’analisi dello strumento ne farà emergere la ratio profonda, anche alla luce della nuova fattispecie di sovvenzione estera, restituendo il senso proprio delle scelte del legislatore dell’Unione.

Le sovvenzioni estere e le misure compensative alle distorsioni statali nel diritto internazionale

Fiore, Amelia
2025

Abstract

La presente tesi dottorale si pone l’obiettivo di analizzare il nuovo Regolamento (UE) 2022/2560, volto a disciplinare le sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno. Nel corso degli ultimi decenni nel mercato dell’Unione europea si è registrato un progressivo incremento del sovvenzionamento estero, sostanziatosi nell’elargizione di sostegni economici erogati da Paesi terzi a beneficio di imprese operanti nel territorio dell’UE. Il mercato dell’eurozona è sempre stato storicamente aperto all’investimento estero, catalizzando un costante flusso di capitali in entrata. Tradizionalmente, il sovvenzionamento governativo era inteso come una misura di carattere interno, volto a promuovere l’industria nazionale dello Stato erogante. Con l’espandersi della globalizzazione, tuttavia, il sovvenzionamento ha progressivamente superato i confini nazionali, sviluppandosi in una dimensione extraterritoriale. Stati come la Cina, in particolare, utilizzano strategicamente il sovvenzionamento estero, foraggiando imprese fondamentali all’interno del territorio dell’UE. Il corpus normativo dell’UE si è dimostrato insufficiente a vagliare le sovvenzioni estere in entrata. La disciplina in materia di aiuti di Stato, infatti, si applica esclusivamente alle misure erogate dagli Stati membri dell’UE, non anche alle sovvenzioni estere. Il sistema del WTO, pur fornendo una definizione di sovvenzione, pone numerosi dubbi relativamente alla disciplina della sovvenzione estera. Partendo da questo complesso scenario, e per colmare un vuoto normativo, nel 2023 l’UE si è dotata del nuovo Regolamento (UE) 2022/2560, teso a scandagliare le sovvenzioni estere distorsive del mercato interno. A partire dalla disamina del panorama comunitario e internazionale, il Regolamento verrà analizzato nei suoi aspetti sostanziali e procedurali, esaminandolo nella sua interazione con gli strumenti comunitari preesistenti e con il WTO. L’analisi dello strumento ne farà emergere la ratio profonda, anche alla luce della nuova fattispecie di sovvenzione estera, restituendo il senso proprio delle scelte del legislatore dell’Unione.
30-giu-2025
Italiano
Alì, Antonino
Faccio, Sondra
Università degli studi di Trento
TRENTO
357
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/215277
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITN-215277