Una grande proporzione di persone con sclerosi multipla soffre di compromissione cognitiva, che riduce significativamente la qualità della vita di chi ne è colpito. I trattamenti farmacologici per la compromissione cognitiva nella sclerosi multipla hanno mostrato un'efficacia limitata, e le terapie basate sul comportamento rimangono ancora l'opzione di cura preferita. Queste ultime prevedono tipicamente sessioni ripetute in presenza, uno a uno con un terapista, per un periodo di tempo prestabilito. Tuttavia, ciò risulta spesso costoso e poco praticabile per alcune persone con sclerosi multipla. La teleriabilitazione potrebbe rappresentare una soluzione ad alcune delle limitazioni della riabilitazione cognitiva in presenza, rivelandosi una risorsa utile per l'assistenza a lungo termine e un'aggiunta alla riabilitazione standard nel percorso di cura di questi pazienti. Tuttavia, le evidenze sulla sua fattibilità ed efficacia sono ancora scarse. Per affrontare questa lacuna, nello studio attuale sono state incluse venticinque persone con sclerosi multipla. Quindici individui nel gruppo di intervento hanno continuato l'allenamento a casa con un software già utilizzato nel contesto del ricovero ospedaliero, mirato al potenziamento della memoria, dell'attenzione, della velocità di elaborazione e delle funzioni esecutive. Dieci individui nel gruppo di controllo hanno interrotto l'allenamento con il software e hanno iniziato attività placebo computerizzate. Le prestazioni nei test neuropsicologici selezionati e le misure di esito riportate dai pazienti sono state valutate prima dell'inizio della teleriabilitazione o del trattamento placebo, immediatamente dopo e a un follow-up a sei mesi. La fattibilità, misurata come aderenza alle ore di allenamento previste, è stato l'outcome primario, mentre modelli lineari misti sono stati utilizzati per esplorare eventuali miglioramenti delle prestazioni nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. I risultati suggeriscono che la fattibilità della teleriabilitazione è da media ad alta e che i punteggi di usabilità sono generalmente elevati. Tuttavia, non sono stati riscontrati miglioramenti significativi nelle prestazioni nei test neuropsicologici o nelle misure di esito riportate dai pazienti nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. Tutti i partecipanti hanno mostrato miglioramenti nella velocità di elaborazione, nell'attenzione e nella velocità visuo-motoria al follow-up di sei mesi, con il gruppo di controllo che, inaspettatamente, ha superato il gruppo di intervento. Alcuni partecipanti in entrambi i gruppi hanno mostrato benefici individuali dall'allenamento. Nel complesso, i risultati attuali non supportano la superiorità della teleriabilitazione nel trattamento della compromissione cognitiva nella sclerosi multipla in questo contesto. Al momento, mancano ancora trattamenti di riferimento per questa condizione. Sarà essenziale esplorare nuove frontiere nella riabilitazione.
A great proportion of People with Multiple Sclerosis (PwMS) suffers from Cognitive Impairment (CI), which greatly diminishes the quality of life of those affected. Pharmacological treatments for CI in PwMS showed limited efficacy, and behaviourally-based interventions still remain the preferred care option. These typically involve in-clinic repeated one-on-one sessions with a therapist for a set period of time. This has been seen to be both costly and unfeasible for some PwMS. Telerehabilitation may provide a solution to some limitations of in-person cognitive remediation, specifically being a great resource to implement in the long-term assistance of PwMS, and, as add-on to standard rehabilitation in the continuity of care of these individuals. Nonetheless, evidence regarding its feasibility and efficacy is still scarce. To address this gap, 25 PwMS were included in the current study. 15 individuals in the intervention group continued training at home with a computer software already used in the context of a routine in-patient stay, aimed at the training of memory, attention, processing speed and executive functions. 10 individuals in the control group discontinued training with the software and began computerised sham activities. Performance on selected neuropsychological tests and Patient Reported Outcome Measures (PROMs) was assessed before the beginning of the telerehabilitation vs. sham, immediately after, and at a 6-months follow-up appointment. Feasibility, measured as adherence to planned training hours, was the primary outcome, while Linear Mixed Models (LMM) were used to explore any performance gains in the intervention group compared to the control group. The results suggest the feasibility of telerehabilitation is medium-to-high, and usability scores are generally high. However, no significant performance gains on any of the neuropsychological tests or PROMs were seen for the intervention group compared to the control group. All participants displayed improvements on processing speed, attention and visuo-motor speed at the 6-months follow-up, with the control group unexpectedly outperforming the intervention group. Benefits of training at the individual level were seen in some participants in both groups. Overall, the current results are unsupportive of the superiority of telerehabilitation in treating CI in PwMS in this context. As it stands, gold standard treatments for CI in PwMS are still lacking. Exploring new frontiers in rehabilitation will be essential.
At-home extension of computerised cognitive rehabilitation in People with Progressive Multiple Sclerosis: A Feasibility and Efficacy Pilot Randomised Controlled Trial
BOSCHETTI, ANGELA
2025
Abstract
Una grande proporzione di persone con sclerosi multipla soffre di compromissione cognitiva, che riduce significativamente la qualità della vita di chi ne è colpito. I trattamenti farmacologici per la compromissione cognitiva nella sclerosi multipla hanno mostrato un'efficacia limitata, e le terapie basate sul comportamento rimangono ancora l'opzione di cura preferita. Queste ultime prevedono tipicamente sessioni ripetute in presenza, uno a uno con un terapista, per un periodo di tempo prestabilito. Tuttavia, ciò risulta spesso costoso e poco praticabile per alcune persone con sclerosi multipla. La teleriabilitazione potrebbe rappresentare una soluzione ad alcune delle limitazioni della riabilitazione cognitiva in presenza, rivelandosi una risorsa utile per l'assistenza a lungo termine e un'aggiunta alla riabilitazione standard nel percorso di cura di questi pazienti. Tuttavia, le evidenze sulla sua fattibilità ed efficacia sono ancora scarse. Per affrontare questa lacuna, nello studio attuale sono state incluse venticinque persone con sclerosi multipla. Quindici individui nel gruppo di intervento hanno continuato l'allenamento a casa con un software già utilizzato nel contesto del ricovero ospedaliero, mirato al potenziamento della memoria, dell'attenzione, della velocità di elaborazione e delle funzioni esecutive. Dieci individui nel gruppo di controllo hanno interrotto l'allenamento con il software e hanno iniziato attività placebo computerizzate. Le prestazioni nei test neuropsicologici selezionati e le misure di esito riportate dai pazienti sono state valutate prima dell'inizio della teleriabilitazione o del trattamento placebo, immediatamente dopo e a un follow-up a sei mesi. La fattibilità, misurata come aderenza alle ore di allenamento previste, è stato l'outcome primario, mentre modelli lineari misti sono stati utilizzati per esplorare eventuali miglioramenti delle prestazioni nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. I risultati suggeriscono che la fattibilità della teleriabilitazione è da media ad alta e che i punteggi di usabilità sono generalmente elevati. Tuttavia, non sono stati riscontrati miglioramenti significativi nelle prestazioni nei test neuropsicologici o nelle misure di esito riportate dai pazienti nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. Tutti i partecipanti hanno mostrato miglioramenti nella velocità di elaborazione, nell'attenzione e nella velocità visuo-motoria al follow-up di sei mesi, con il gruppo di controllo che, inaspettatamente, ha superato il gruppo di intervento. Alcuni partecipanti in entrambi i gruppi hanno mostrato benefici individuali dall'allenamento. Nel complesso, i risultati attuali non supportano la superiorità della teleriabilitazione nel trattamento della compromissione cognitiva nella sclerosi multipla in questo contesto. Al momento, mancano ancora trattamenti di riferimento per questa condizione. Sarà essenziale esplorare nuove frontiere nella riabilitazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/215547
URN:NBN:IT:UNISR-215547