La trattazione si concentra sull’UE e sugli strumenti giuridici da essa predisposti per regolamentare i flussi transfrontalieri di dati personali che originano dal suo territorio e sono diretti verso Stati terzi, strumenti attraverso cui l’UE tenta di trovare un bilanciamento tra la promozione dei flussi in questione, da un lato, e la protezione dei dati personali, dall’altro. L’analisi di tale argomento è finalizzata a rispondere a una ben precisa domanda di ricerca: ci si chiede infatti, e si tenta di comprendere, se l’Unione riesca attraverso gli strumenti in questione a trovare un perfetto equilibrio tra le due esigenze che vengono in gioco oppure se, nei fatti, finisca per privilegiarne una a scapito dell’altra. In questa seconda ipotesi, è poi necessario capire quale delle due istanze prevalga e quale sia sacrificata, quali sono le ragioni di ciò e quali invece le possibili conseguenze di tale approccio. Per tentare di soddisfare simili quesiti, innanzitutto, la Parte I della tesi ripercorre il cammino che ha condotto verso l’elaborazione della normativa UE in materia di trasferimenti oltrefrontiera di dati personali. In tale ottica, si ricostruiscono gli strumenti di diritto internazionale che hanno preceduto, e influenzato, l’UE nel settore, nonché l’evoluzione avvenuta all’interno dell’ordinamento UE, dall’ideazione del primo atto legislativo in materia fino all’adozione del quadro giuridico attuale. Premesso ciò, la trattazione entra nel vivo: la Parte II, infatti, si occupa dell’attuale disciplina unilateralmente adottata dall’Unione europea in materia di flussi transfrontalieri di dati personali. Si cerca dunque di dar conto di come tale disciplina, per come delineata dal legislatore UE, attuata dalla Commissione e interpretata dalla Corte di giustizia, vada a bilanciare la necessità di proteggere i dati personali con quella di favorire i flussi dei medesimi. Infine, la Parte III si concentra su determinati obblighi internazionali di natura commerciale assunti dall’Unione europea, concernenti sia in generale la liberalizzazione dei servizi, sia in modo più specifico la tematica dei flussi di dati. A tal proposito, è infatti essenziale comprendere se l’approccio adottato dall’UE al momento dell’assunzione di simili impegni sia coerente o meno con l’impostazione che caratterizza la disciplina adottata unilateralmente dalla stessa UE. Nel caso non lo sia, occorre capire se quest’ultima può risultare in qualche modo compromessa.
I flussi di dati personali dall'UE verso Paesi terzi, tra espansione del commercio e personal data protection
RUGANI, GABRIELE
2022
Abstract
La trattazione si concentra sull’UE e sugli strumenti giuridici da essa predisposti per regolamentare i flussi transfrontalieri di dati personali che originano dal suo territorio e sono diretti verso Stati terzi, strumenti attraverso cui l’UE tenta di trovare un bilanciamento tra la promozione dei flussi in questione, da un lato, e la protezione dei dati personali, dall’altro. L’analisi di tale argomento è finalizzata a rispondere a una ben precisa domanda di ricerca: ci si chiede infatti, e si tenta di comprendere, se l’Unione riesca attraverso gli strumenti in questione a trovare un perfetto equilibrio tra le due esigenze che vengono in gioco oppure se, nei fatti, finisca per privilegiarne una a scapito dell’altra. In questa seconda ipotesi, è poi necessario capire quale delle due istanze prevalga e quale sia sacrificata, quali sono le ragioni di ciò e quali invece le possibili conseguenze di tale approccio. Per tentare di soddisfare simili quesiti, innanzitutto, la Parte I della tesi ripercorre il cammino che ha condotto verso l’elaborazione della normativa UE in materia di trasferimenti oltrefrontiera di dati personali. In tale ottica, si ricostruiscono gli strumenti di diritto internazionale che hanno preceduto, e influenzato, l’UE nel settore, nonché l’evoluzione avvenuta all’interno dell’ordinamento UE, dall’ideazione del primo atto legislativo in materia fino all’adozione del quadro giuridico attuale. Premesso ciò, la trattazione entra nel vivo: la Parte II, infatti, si occupa dell’attuale disciplina unilateralmente adottata dall’Unione europea in materia di flussi transfrontalieri di dati personali. Si cerca dunque di dar conto di come tale disciplina, per come delineata dal legislatore UE, attuata dalla Commissione e interpretata dalla Corte di giustizia, vada a bilanciare la necessità di proteggere i dati personali con quella di favorire i flussi dei medesimi. Infine, la Parte III si concentra su determinati obblighi internazionali di natura commerciale assunti dall’Unione europea, concernenti sia in generale la liberalizzazione dei servizi, sia in modo più specifico la tematica dei flussi di dati. A tal proposito, è infatti essenziale comprendere se l’approccio adottato dall’UE al momento dell’assunzione di simili impegni sia coerente o meno con l’impostazione che caratterizza la disciplina adottata unilateralmente dalla stessa UE. Nel caso non lo sia, occorre capire se quest’ultima può risultare in qualche modo compromessa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/215758
URN:NBN:IT:UNIPI-215758