Questa tesi è il risultato dell'accordo di cotutela firmato tra l'UNICAP e l'UNIPI, le cui ricerche necessarie per chiarirne l'oggetto verranno svolte in Brasile e in Italia e, in quest'ultimo caso, anche in relazione all'Unione Europea. Il tema è stato scelto da questa ricercatrice, in qualità di difensore pubblico dei bambini e degli adolescenti, nel suo lavoro direto nella difesa dei bambini narcotrafficanti e data la sua preoccupazione per la necessità di applicare misure protettive, come è stato fatto con i bambini soldato. Sarebbe possibile estendere la protezione giuridica internazionale dei bambini soldato ai bambini narcotraficante perché condividono la stessa sofferenza e violenza nelle guerre in cui vengono reclutati e sono tutti bambini lavoratori? Per rispondere a questa domanda, questa tesi ha l'obiettivo generale di analizzare la possibilità dell'impatto di alcuni principi e norme del diritto internazionale già applicati nella tutela giuridica dei bambini soldato sui bambini trafficanti di droga, dato che subiscono gli stessi traumi e violenza quando reclutati per la guerra (che si tratti di un conflitto armato o di una guerra tra fazioni). Lo studio parte da una rassegna bibliografica composta dai principali autori giuridici e sociologi della materia e passa alla ricerca documentaria, basata su fonti di ricerca primarie, del documento originale digitalizzato delle discussioni attorno all'elaborazione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, tesi di laurea magistrale e di dottorato e relazioni tecniche e testi legislativi, oltre a fonti di ricerca secondarie, come libri e articoli scientifici. Il tipo di ricerca utilizzata è stata descrittiva e qualitativa in relazione al suo obiettivo, utilizzando il metodo deduttivo. Per non confondere i concetti giuridici e non indurre il lettore a pensare che le guerre tra fazioni siano conflitti armati ai sensi del diritto internazionale, questo dottorando, con licenza poetica, ha coniato il termine “guerrieri fedeli” per riferirsi ai bambini che lavorano in attività di traffico di droga. Si conclude che, sebbene le guerre legate al traffico di droga non siano tecnicamente un conflitto armato e i fenomeni abbiano origini diverse, le attività dei guerrieri fedeli, così come quelle dei bambini soldato, sono considerate una delle peggiori forme di lavoro minorile ai sensi della legge Convenzione ILO 182 e, nel caso del Brasile, è necessario fare il controllo della convenzionalità per l'applicazione di questo standard internazionale e, quindi, i bambini narcotrafficanti essere protetti come bambini lavoratori, invece di incarcerarli semplicemente per aver commesso un'infrazione.

LE PEGGIORI FORME DI LAVORO MINORILE E LA TUTELA INTERNAZIONALE: uno studio sui bambini soldato e sui bambini narcotrafficanti in Brasile

IZIDORO DO NASCIMENTO, CAROLINA
2024

Abstract

Questa tesi è il risultato dell'accordo di cotutela firmato tra l'UNICAP e l'UNIPI, le cui ricerche necessarie per chiarirne l'oggetto verranno svolte in Brasile e in Italia e, in quest'ultimo caso, anche in relazione all'Unione Europea. Il tema è stato scelto da questa ricercatrice, in qualità di difensore pubblico dei bambini e degli adolescenti, nel suo lavoro direto nella difesa dei bambini narcotrafficanti e data la sua preoccupazione per la necessità di applicare misure protettive, come è stato fatto con i bambini soldato. Sarebbe possibile estendere la protezione giuridica internazionale dei bambini soldato ai bambini narcotraficante perché condividono la stessa sofferenza e violenza nelle guerre in cui vengono reclutati e sono tutti bambini lavoratori? Per rispondere a questa domanda, questa tesi ha l'obiettivo generale di analizzare la possibilità dell'impatto di alcuni principi e norme del diritto internazionale già applicati nella tutela giuridica dei bambini soldato sui bambini trafficanti di droga, dato che subiscono gli stessi traumi e violenza quando reclutati per la guerra (che si tratti di un conflitto armato o di una guerra tra fazioni). Lo studio parte da una rassegna bibliografica composta dai principali autori giuridici e sociologi della materia e passa alla ricerca documentaria, basata su fonti di ricerca primarie, del documento originale digitalizzato delle discussioni attorno all'elaborazione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, tesi di laurea magistrale e di dottorato e relazioni tecniche e testi legislativi, oltre a fonti di ricerca secondarie, come libri e articoli scientifici. Il tipo di ricerca utilizzata è stata descrittiva e qualitativa in relazione al suo obiettivo, utilizzando il metodo deduttivo. Per non confondere i concetti giuridici e non indurre il lettore a pensare che le guerre tra fazioni siano conflitti armati ai sensi del diritto internazionale, questo dottorando, con licenza poetica, ha coniato il termine “guerrieri fedeli” per riferirsi ai bambini che lavorano in attività di traffico di droga. Si conclude che, sebbene le guerre legate al traffico di droga non siano tecnicamente un conflitto armato e i fenomeni abbiano origini diverse, le attività dei guerrieri fedeli, così come quelle dei bambini soldato, sono considerate una delle peggiori forme di lavoro minorile ai sensi della legge Convenzione ILO 182 e, nel caso del Brasile, è necessario fare il controllo della convenzionalità per l'applicazione di questo standard internazionale e, quindi, i bambini narcotrafficanti essere protetti come bambini lavoratori, invece di incarcerarli semplicemente per aver commesso un'infrazione.
30-ott-2024
Italiano
Child labor
Child soldier
Conventionality
Pasquali, Leonardo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/215806
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-215806