La tesi è incentrata sul concetto di "autografo sonoro", sintagma che identifica una registrazione fonografica in cui è possibile udire un poeta leggere ad alta voce un suo componimento. Obiettivo del lavoro è verificare fino a che punto l’analisi delle abitudini performative di un autore (è qui il caso di Vittorio Sereni) possa offrirci nuove prospettive sul suo stile, sulla sua prassi compositiva e sulla relazione tra metrica e modelli intonativi. Nella prima parte della tesi, sono ricostruiti i principali dibattiti moderni, italiani e non, intorno alla dizione poetica dall’invenzione della fonografia in poi (1877). Esito di questa prima parte è la proposta di un modello teorico costruito sulla continuità indiretta tra “ascolto interno” e “ascolto esterno”. Nella seconda parte, i problemi fin qui evidenziati sono declinati in chiave storica e mediale, sia analizzando materiali relativi alla fonografia letteraria italiana (1932-1985) sia ricostruendo tutte le esperienze mediatiche di Sereni, nonché le sue riflessioni critiche sul tema in oggetto. Nella terza e ultima parte, sono raccolte le analisi stilistico-performative delle letture incluse nel disco "Sereni legge Sereni" (RCA, 1962), in cui il poeta volle raccogliere undici testi risalenti agli anni del "silenzio creativo". Dopo le conclusioni, quattro appendici contengono il corpus delle registrazioni sereniane, la riproduzione degli inediti conservati all’archivio di Luino e le trascrizioni proposte nella terza parte.
L'autografo sonoro. Per una stilistica della dizione d'autore nella poesia di Vittorio Sereni
MOSSA, MARIO GEROLAMO
2023
Abstract
La tesi è incentrata sul concetto di "autografo sonoro", sintagma che identifica una registrazione fonografica in cui è possibile udire un poeta leggere ad alta voce un suo componimento. Obiettivo del lavoro è verificare fino a che punto l’analisi delle abitudini performative di un autore (è qui il caso di Vittorio Sereni) possa offrirci nuove prospettive sul suo stile, sulla sua prassi compositiva e sulla relazione tra metrica e modelli intonativi. Nella prima parte della tesi, sono ricostruiti i principali dibattiti moderni, italiani e non, intorno alla dizione poetica dall’invenzione della fonografia in poi (1877). Esito di questa prima parte è la proposta di un modello teorico costruito sulla continuità indiretta tra “ascolto interno” e “ascolto esterno”. Nella seconda parte, i problemi fin qui evidenziati sono declinati in chiave storica e mediale, sia analizzando materiali relativi alla fonografia letteraria italiana (1932-1985) sia ricostruendo tutte le esperienze mediatiche di Sereni, nonché le sue riflessioni critiche sul tema in oggetto. Nella terza e ultima parte, sono raccolte le analisi stilistico-performative delle letture incluse nel disco "Sereni legge Sereni" (RCA, 1962), in cui il poeta volle raccogliere undici testi risalenti agli anni del "silenzio creativo". Dopo le conclusioni, quattro appendici contengono il corpus delle registrazioni sereniane, la riproduzione degli inediti conservati all’archivio di Luino e le trascrizioni proposte nella terza parte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/215851
URN:NBN:IT:UNIPI-215851