Lo scopo della ricerca è stato quello di esaminare in maniera analitica il fenomeno del c.d. “Third-party litigation funding” o, più semplicemente, Third-party funding. Il Third-party funding è una pratica che consiste nel finanziamento dei costi di una lite in cambio, solo in caso di vittoria della parte finanziata, di una quota dei proventi da essa ricavati. Talvolta, si prevede la cessione immediata del diritto controverso al finanziatore (c.d. “Assignment of claims”). In sintesi, gli obiettivi principali del lavoro sono stati: a) analizzare i diversi modelli contrattuali di Third-party funding esistenti, concentrandomi in particolare sulle distinzioni esistenti tra il c.d. modello “classico” di Third-party funding (quello in cui non viene pattuita la cessione immediata del diritto al finanziatore) e l’Assignment of claims; b) esaminare nel dettaglio l’intera vicenda legata a questi contratti: dai doveri che sorgono nella fase precontrattuale, a tutte le obbligazioni, principali e secondarie che questi contratti pongono a carico delle parti; c) approfondire i maggiori problemi sollevati dalla pratica del Third-party funding e le proposte di regolamentazione che al riguardo sono state avanzate. Tra queste, mi sono soffermato in particolare sul contenuto della recente raccomandazione del 13 settembre 2022 rivolta dal Parlamento Europeo alla Commissione, con cui quest’ultima è stata invitata a formulare una proposta di direttiva per disciplinare il Third-party litigation funding. Il lavoro è strutturato in sette capitoli. Il primo capitolo incomincia da un breve inquadramento storico sull’origine del Third Party Funding, prosegue con un esame delle cause che hanno portato alla nascita di questo fenomeno e termina con un’illustrazione dell’attuale dimensione ed organizzazione del mercato che questo business si è conquistato finora. Il secondo capitolo illustra gli altri principali meccanismi di finanziamento delle liti diversi dal Third Party Funding, segnatamente, i contratti di finanziamento degli avvocati, le assicurazioni sulle spese di lite e i c.d. “litigation loans”. Il terzo capitolo analizza le diverse forme che l’attività di Third Party Funding può assumere, focalizzandosi in particolare sulle distinzioni esistenti tra il modello di Third Party Funding di tipo passivo e quello di tipo attivo (a seconda che il funder assuma il ruolo di mero finanziatore, oppure assuma un ruolo attivo nella gestione della lite), e tra il modello c.d. “classico” di Third Party Funding, ossia quello in cui non viene pattuita la cessione immediata del diritto controverso al finanziatore, e la pratica nota come Assignment of claims, consistente invece nella cessione del diritto litigioso al funder affinché sia lui ad instaurare e gestire la lite. Il quarto capitolo si concentra sulla fase precontrattuale dei contratti di Third Party Funding e di Assignment of claims, esaminando nello specifico il potenziale conflitto che può verificarsi tra l’interesse del finanziatore a che la disclosure del cliente sia la più ampia possibile (chiaramente per decidere se finanziare o meno la causa) e l’interesse di quest’ultimo alla riservatezza delle informazioni fornite al funder, nonché il ruolo dell’avvocato in questa fase e le possibili situazioni di conflitto di interessi in cui potrebbe venire a trovarsi. Il quinto capitolo analizza dettagliatamente il contenuto tipico dei contratti di Third Party Funding, soffermandosi su tutte le obbligazioni, principali ed accessorie che esso pone a carico delle parti, al fine di, da un lato, cercare di ricostruirne la natura giuridica sulla base delle categorie del diritto dei contratti italiano ed europeo, e dall’altro, individuare le clausole che potrebbero presentare dei problemi di compatibilità con l’ordinamento italiano. Il sesto capitolo svolge la medesima indagine ricostruttiva rispetto ai contratti di Assignment of claims, concentrandosi altresì sulle distinzioni esistenti tra questa attività ed il factoring e l’attività di recupero crediti. Il settimo capitolo esamina infine alcune ulteriori questioni comuni ai contratti di Third Party Funding e di Assignment of claims tra le quali, in particolare, il problema di stabilire se si debbano considerare attività finanziarie o di investimento riservate agli intermediari autorizzati, o se ad essi sia applicabile la disciplina antiusura.

Third Party Litigation Funding Schemi operativi, questioni e prospettive evolutive in Italia

MUNARI, MICHELE
2024

Abstract

Lo scopo della ricerca è stato quello di esaminare in maniera analitica il fenomeno del c.d. “Third-party litigation funding” o, più semplicemente, Third-party funding. Il Third-party funding è una pratica che consiste nel finanziamento dei costi di una lite in cambio, solo in caso di vittoria della parte finanziata, di una quota dei proventi da essa ricavati. Talvolta, si prevede la cessione immediata del diritto controverso al finanziatore (c.d. “Assignment of claims”). In sintesi, gli obiettivi principali del lavoro sono stati: a) analizzare i diversi modelli contrattuali di Third-party funding esistenti, concentrandomi in particolare sulle distinzioni esistenti tra il c.d. modello “classico” di Third-party funding (quello in cui non viene pattuita la cessione immediata del diritto al finanziatore) e l’Assignment of claims; b) esaminare nel dettaglio l’intera vicenda legata a questi contratti: dai doveri che sorgono nella fase precontrattuale, a tutte le obbligazioni, principali e secondarie che questi contratti pongono a carico delle parti; c) approfondire i maggiori problemi sollevati dalla pratica del Third-party funding e le proposte di regolamentazione che al riguardo sono state avanzate. Tra queste, mi sono soffermato in particolare sul contenuto della recente raccomandazione del 13 settembre 2022 rivolta dal Parlamento Europeo alla Commissione, con cui quest’ultima è stata invitata a formulare una proposta di direttiva per disciplinare il Third-party litigation funding. Il lavoro è strutturato in sette capitoli. Il primo capitolo incomincia da un breve inquadramento storico sull’origine del Third Party Funding, prosegue con un esame delle cause che hanno portato alla nascita di questo fenomeno e termina con un’illustrazione dell’attuale dimensione ed organizzazione del mercato che questo business si è conquistato finora. Il secondo capitolo illustra gli altri principali meccanismi di finanziamento delle liti diversi dal Third Party Funding, segnatamente, i contratti di finanziamento degli avvocati, le assicurazioni sulle spese di lite e i c.d. “litigation loans”. Il terzo capitolo analizza le diverse forme che l’attività di Third Party Funding può assumere, focalizzandosi in particolare sulle distinzioni esistenti tra il modello di Third Party Funding di tipo passivo e quello di tipo attivo (a seconda che il funder assuma il ruolo di mero finanziatore, oppure assuma un ruolo attivo nella gestione della lite), e tra il modello c.d. “classico” di Third Party Funding, ossia quello in cui non viene pattuita la cessione immediata del diritto controverso al finanziatore, e la pratica nota come Assignment of claims, consistente invece nella cessione del diritto litigioso al funder affinché sia lui ad instaurare e gestire la lite. Il quarto capitolo si concentra sulla fase precontrattuale dei contratti di Third Party Funding e di Assignment of claims, esaminando nello specifico il potenziale conflitto che può verificarsi tra l’interesse del finanziatore a che la disclosure del cliente sia la più ampia possibile (chiaramente per decidere se finanziare o meno la causa) e l’interesse di quest’ultimo alla riservatezza delle informazioni fornite al funder, nonché il ruolo dell’avvocato in questa fase e le possibili situazioni di conflitto di interessi in cui potrebbe venire a trovarsi. Il quinto capitolo analizza dettagliatamente il contenuto tipico dei contratti di Third Party Funding, soffermandosi su tutte le obbligazioni, principali ed accessorie che esso pone a carico delle parti, al fine di, da un lato, cercare di ricostruirne la natura giuridica sulla base delle categorie del diritto dei contratti italiano ed europeo, e dall’altro, individuare le clausole che potrebbero presentare dei problemi di compatibilità con l’ordinamento italiano. Il sesto capitolo svolge la medesima indagine ricostruttiva rispetto ai contratti di Assignment of claims, concentrandosi altresì sulle distinzioni esistenti tra questa attività ed il factoring e l’attività di recupero crediti. Il settimo capitolo esamina infine alcune ulteriori questioni comuni ai contratti di Third Party Funding e di Assignment of claims tra le quali, in particolare, il problema di stabilire se si debbano considerare attività finanziarie o di investimento riservate agli intermediari autorizzati, o se ad essi sia applicabile la disciplina antiusura.
31-ago-2024
Italiano
assignment of claims
third party funding
Afferni, Giorgio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/216031
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-216031