Lo scopo della tesi è stato studiare attraverso 2 prove sperimentali la produzione quanti-qualitativa di foraggio e granella dell’orzo ibrido e del favino al variare dei rapporti tra le specie, del sistema colturale, della fertilizzazione azotata, dell’epoca di raccolta e della densità di semina della componente cerealicola. Nella prima è stata studiata la qualità di foraggi freschi e insilati ottenuti mescolando le biomasse ottenute dalle colture pure di orzo ibrido e favino in 5 rapporti, concimando il cereale con dosi di azoto differenti e raccogliendo le colture in 3 diverse fasi fenologiche. La concentrazione media di zuccheri solubili del foraggio fresco della leguminosa è risultata marcatamente maggiore di quella dell’orzo concimato e simile a quella del non concimato, indicando una buona predisposizione del favino all’insilamento. Ritardare l’epoca di raccolta ha ridotto la qualità del foraggio. La seconda prova sperimentale si è posta come finalità di verificare il grado di complementarietà tra il favino e l’orzo ibrido in consociazione. Tale complementarietà è stata studiata nei riguardi della produzione in foraggio e granella e dei loro caratteri qualitativi. La prova ha incluso un genotipo di orzo convenzionale come riferimento per l’ibrido. La prova ha confrontato i seguenti trattamenti: 2 dosi di azoto; 2 sistemi colturali (consociazione/ monocoltura di favino, orzo ibrido e orzo convenzionale); 5 densità di semina per l’ibrido e 2 per il convenzionale. L'ibrido ha mostrato una resa in foraggio maggiore rispetto al convenzionale, quando coltivato in purezza. Questa differenza si è annullata con la consociazione. Il favino ha risentito marcatamente della competizione esercitata dal cereale. Le consociazioni hanno mostrato produzioni più elevate di quelle ottenute con le rispettive colture pure. La produzione di granella dell’orzo e la sua concentrazione in proteine sono aumentate significativamente con la concimazione, mentre per il favino la produzione è diminuita marcatamente passando dalla coltura pura alla consociazione. Dalla ricerca è emersa la maggiore produttività delle consociazioni rispetto alle colture pure, in particolare impiegando l’orzo ibrido e la concimazione azotata. Inoltre, è risultato evidente come anche l’inclusione di una ridotta frazione di favino possa migliorare notevolmente le qualità fermentativa e bromatologica del foraggio.
STUDIO DELLA CONSOCIAZIONE ORZO IBRIDO-FAVINO PER LA PRODUZIONE DI FORAGGIO E GRANELLA IN AMBIENTE MEDITERRANEO
ANGELETTI, FRANCESCO GIOVANNI SALVO
2023
Abstract
Lo scopo della tesi è stato studiare attraverso 2 prove sperimentali la produzione quanti-qualitativa di foraggio e granella dell’orzo ibrido e del favino al variare dei rapporti tra le specie, del sistema colturale, della fertilizzazione azotata, dell’epoca di raccolta e della densità di semina della componente cerealicola. Nella prima è stata studiata la qualità di foraggi freschi e insilati ottenuti mescolando le biomasse ottenute dalle colture pure di orzo ibrido e favino in 5 rapporti, concimando il cereale con dosi di azoto differenti e raccogliendo le colture in 3 diverse fasi fenologiche. La concentrazione media di zuccheri solubili del foraggio fresco della leguminosa è risultata marcatamente maggiore di quella dell’orzo concimato e simile a quella del non concimato, indicando una buona predisposizione del favino all’insilamento. Ritardare l’epoca di raccolta ha ridotto la qualità del foraggio. La seconda prova sperimentale si è posta come finalità di verificare il grado di complementarietà tra il favino e l’orzo ibrido in consociazione. Tale complementarietà è stata studiata nei riguardi della produzione in foraggio e granella e dei loro caratteri qualitativi. La prova ha incluso un genotipo di orzo convenzionale come riferimento per l’ibrido. La prova ha confrontato i seguenti trattamenti: 2 dosi di azoto; 2 sistemi colturali (consociazione/ monocoltura di favino, orzo ibrido e orzo convenzionale); 5 densità di semina per l’ibrido e 2 per il convenzionale. L'ibrido ha mostrato una resa in foraggio maggiore rispetto al convenzionale, quando coltivato in purezza. Questa differenza si è annullata con la consociazione. Il favino ha risentito marcatamente della competizione esercitata dal cereale. Le consociazioni hanno mostrato produzioni più elevate di quelle ottenute con le rispettive colture pure. La produzione di granella dell’orzo e la sua concentrazione in proteine sono aumentate significativamente con la concimazione, mentre per il favino la produzione è diminuita marcatamente passando dalla coltura pura alla consociazione. Dalla ricerca è emersa la maggiore produttività delle consociazioni rispetto alle colture pure, in particolare impiegando l’orzo ibrido e la concimazione azotata. Inoltre, è risultato evidente come anche l’inclusione di una ridotta frazione di favino possa migliorare notevolmente le qualità fermentativa e bromatologica del foraggio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/216124
URN:NBN:IT:UNIPI-216124