La presente tesi si incentra sulla formazione del patrimonio fondiario della Certosa di Calci dalla sua fondazione nel 1366 sino al 1425, quando fu inglobata dietro mandato papale la Certosa della Gorgona: lo studio si articola in due parti, di cui la prima ("Acquisire la terra") si occupa non solo di ricostruire le vicende dei principali benefattori del monastero (il presunto fondatore Pietro di Mirante Vergine, Bonaggiunta da Calcinaia, Giovanni di Betto Benigni da Vico e i Gambacorta) e dei loro lasciti, ma vuole esaminare tutte quelle modalità di acquisizione fondiaria (donazioni ed eredità) in cui il ruolo del nuovo istituto fu soprattutto passivo. In questa prima sezione si è anche voluto ripercorrere la formazione di alcuni nuclei patrimoniali poi passati ai monaci (soprattutto per il caso di Alica e Montecchio) ed evidenziare il loro ruolo nel processo di costruzione fondiaria, oltre a ricostruire la platea di benefattori e le reti di circolazione della devozione nei confronti della Certosa nella Pisa del tempo. Nella seconda parte invece ("Amministrare il patrimonio") si è ricostruita la politica di compravendite messa in atto dalla Certosa nei suoi primi decenni di vita, evidenziando sia le aree di maggior interesse patrimoniale sia le disponibilità e condizioni finanziarie dell'istituto; inoltre lo studio degli inventari prodotti in ambito calcesano tra 1385 e 1419 ha permesso non solo di individuare la dislocazione sul territorio del patrimonio nelle sue estensioni, evidenziandone sia i nuclei principali sia le vocazioni produttive desumibili dalle descrizioni dei terreni, ma di studiare anche le modalità di gestione e il regime di affitti impiegato dai monaci per amministrare le terre e gli immobili a Pisa.
La formazione del patrimonio della Certosa di Calci (XIV-XV secolo). Donazioni, eredita, compravendite.
BARSACCHI, ANDREA
2021
Abstract
La presente tesi si incentra sulla formazione del patrimonio fondiario della Certosa di Calci dalla sua fondazione nel 1366 sino al 1425, quando fu inglobata dietro mandato papale la Certosa della Gorgona: lo studio si articola in due parti, di cui la prima ("Acquisire la terra") si occupa non solo di ricostruire le vicende dei principali benefattori del monastero (il presunto fondatore Pietro di Mirante Vergine, Bonaggiunta da Calcinaia, Giovanni di Betto Benigni da Vico e i Gambacorta) e dei loro lasciti, ma vuole esaminare tutte quelle modalità di acquisizione fondiaria (donazioni ed eredità) in cui il ruolo del nuovo istituto fu soprattutto passivo. In questa prima sezione si è anche voluto ripercorrere la formazione di alcuni nuclei patrimoniali poi passati ai monaci (soprattutto per il caso di Alica e Montecchio) ed evidenziare il loro ruolo nel processo di costruzione fondiaria, oltre a ricostruire la platea di benefattori e le reti di circolazione della devozione nei confronti della Certosa nella Pisa del tempo. Nella seconda parte invece ("Amministrare il patrimonio") si è ricostruita la politica di compravendite messa in atto dalla Certosa nei suoi primi decenni di vita, evidenziando sia le aree di maggior interesse patrimoniale sia le disponibilità e condizioni finanziarie dell'istituto; inoltre lo studio degli inventari prodotti in ambito calcesano tra 1385 e 1419 ha permesso non solo di individuare la dislocazione sul territorio del patrimonio nelle sue estensioni, evidenziandone sia i nuclei principali sia le vocazioni produttive desumibili dalle descrizioni dei terreni, ma di studiare anche le modalità di gestione e il regime di affitti impiegato dai monaci per amministrare le terre e gli immobili a Pisa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/216680
URN:NBN:IT:UNIPI-216680