Il presente lavoro di tesi si concentra sull’edizione critica della raccolta delle Familiares di Antonio Panormita. La raccolta fu allestita nel periodo napoletano dell’umanista ma le epistole che la compongono risalgono agli anni 1429-1434, quando Panormita si trovava presso la corte viscontea di Pavia. Proprio il contesto in cui nascono i brani dell’epistolario è significativo sia per la biografia dell’autore sia per la storia culturale dell’Umanesimo lombardo. Nelle sue epistole, infatti, Panormita tratta di scambi di codici, delle proprie ricerche filologiche e letterarie sugli autori classici latini, del valore degli studia humanitatis e della poetica dell’Hermaphroditus, rivolgendosi a noti umanisti dell’epoca, quali Poggio Bracciolini, Guarino Veronese, Lorenzo Valla, Maffeo Vegio e molti altri personaggi appartenenti alla corte viscontea. Le epistole godettero di una vivace circolazione e diffusione manoscritta e giunsero fino alla stampa. Tuttavia, nel 1553 a Venezia fu stampata un’edizione delle Familiares che sotto molti aspetti (strutturali, linguistici e soprattutto contenutistici) si allontana molto dall’opera così come era stata concepita dall’autore (di cui è testimonianza il ms. autografo Vat. Lat. 3371). L’edizione divenne la vulgata dell’opera, perpetuando così una censura che ha occultato per molti secoli la facies autentica della raccolta epistolare di Panormita, che solo un’edizione critica, condotta con rigoroso metodo ricostruttivo e agevolata dalla sopravvivenza di un autografo, potrà restituire al pubblico dei lettori moderni. Gli elementi presentati mostrano, dunque, l’importanza dell’opera e aprono nuove prospettive di ricerca sul contesto umanistico milanese e sull’evoluzione letteraria di Panormita avvenuta tra l’esperienza milanese e quella napoletana. La tesi risulta suddivisa in tre parti, l’introduzione, la nota al testo e l’edizione critica del testo. Nell’Introduzione verranno presentate le principali caratteristiche della raccolta: la genesi dell’opera, l’allestimento della raccolta, le principali tematiche trattate e i destinatari delle epistole, infine, la lingua e lo stile della prosa epistolare di Panormita. La Nota al testo dell’edizione, con la presentazione dei testimoni manoscritti e a stampa, i risultati del lavoro di collazione, e le varianti d’autore. Le Familiares, difatti, hanno avuto una duplice redazione e nel passaggio dallo stadio precanonico alla raccolta canonica sono state apportate innovazioni di tipo sia linguistico-stilistico sia contenutistico. L’individuazione di varianti redazionali ha permesso di ricostruire la dinamica redazionale dell’opera di cui si offre una rappresentazione stemmatica. Segue, dunque, il testo critico, corredato da un apparato critico e da un apparato delle fonti. La bibliografia è stata realizzata sottoforma di bibliografia abbreviata. Infine, è stata realizzata una tabella sinottica delle epistole completa di tutte le informazioni utili alla fruizione dei testi.
Antonii Panhormitae Epistolae Familiares. Edizione critica e introduzione.
DONNINI, CLAUDIA
2024
Abstract
Il presente lavoro di tesi si concentra sull’edizione critica della raccolta delle Familiares di Antonio Panormita. La raccolta fu allestita nel periodo napoletano dell’umanista ma le epistole che la compongono risalgono agli anni 1429-1434, quando Panormita si trovava presso la corte viscontea di Pavia. Proprio il contesto in cui nascono i brani dell’epistolario è significativo sia per la biografia dell’autore sia per la storia culturale dell’Umanesimo lombardo. Nelle sue epistole, infatti, Panormita tratta di scambi di codici, delle proprie ricerche filologiche e letterarie sugli autori classici latini, del valore degli studia humanitatis e della poetica dell’Hermaphroditus, rivolgendosi a noti umanisti dell’epoca, quali Poggio Bracciolini, Guarino Veronese, Lorenzo Valla, Maffeo Vegio e molti altri personaggi appartenenti alla corte viscontea. Le epistole godettero di una vivace circolazione e diffusione manoscritta e giunsero fino alla stampa. Tuttavia, nel 1553 a Venezia fu stampata un’edizione delle Familiares che sotto molti aspetti (strutturali, linguistici e soprattutto contenutistici) si allontana molto dall’opera così come era stata concepita dall’autore (di cui è testimonianza il ms. autografo Vat. Lat. 3371). L’edizione divenne la vulgata dell’opera, perpetuando così una censura che ha occultato per molti secoli la facies autentica della raccolta epistolare di Panormita, che solo un’edizione critica, condotta con rigoroso metodo ricostruttivo e agevolata dalla sopravvivenza di un autografo, potrà restituire al pubblico dei lettori moderni. Gli elementi presentati mostrano, dunque, l’importanza dell’opera e aprono nuove prospettive di ricerca sul contesto umanistico milanese e sull’evoluzione letteraria di Panormita avvenuta tra l’esperienza milanese e quella napoletana. La tesi risulta suddivisa in tre parti, l’introduzione, la nota al testo e l’edizione critica del testo. Nell’Introduzione verranno presentate le principali caratteristiche della raccolta: la genesi dell’opera, l’allestimento della raccolta, le principali tematiche trattate e i destinatari delle epistole, infine, la lingua e lo stile della prosa epistolare di Panormita. La Nota al testo dell’edizione, con la presentazione dei testimoni manoscritti e a stampa, i risultati del lavoro di collazione, e le varianti d’autore. Le Familiares, difatti, hanno avuto una duplice redazione e nel passaggio dallo stadio precanonico alla raccolta canonica sono state apportate innovazioni di tipo sia linguistico-stilistico sia contenutistico. L’individuazione di varianti redazionali ha permesso di ricostruire la dinamica redazionale dell’opera di cui si offre una rappresentazione stemmatica. Segue, dunque, il testo critico, corredato da un apparato critico e da un apparato delle fonti. La bibliografia è stata realizzata sottoforma di bibliografia abbreviata. Infine, è stata realizzata una tabella sinottica delle epistole completa di tutte le informazioni utili alla fruizione dei testi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/216701
URN:NBN:IT:UNIPI-216701