La tesi consta di un esame linguistico della prosa delle prime dodici Epistole di Dante, sotto il profilo lessicale, morfologico e sintattico. Seguendo le linee di ricerca del Vocabolario Dantesco Latino e con l’ausilio dei nuovi strumenti informatici dedicati alle opere di Dante e alle relative fonti, il lessico delle Epistole di Dante è stato misurato, secondo la metodologia della linguistica storica, sia in rapporto alla latinità classica, tardoantica e medievale, sia in rapporto alle altre opere latine di Dante e al volgare dantesco. Lo specifico interesse dedicato alle attestazioni bilingui tra Epistole e opere volgari di Dante ha permesso di stabilire i punti di contatto tra le due lingue e di individuare non solo latinismi e volgarismi usuali in comune tra lessico epistolare e volgare, ma anche latinismi e volgarismi di prima attestazione dantesca, nelle opere volgari e nelle Epistole, a conferma della reciproca influenza che la lingua latina e quella volgare esercitano l’una sull’altra all’interno dello scrittoio dell’autore. Il lavoro si articola in tre sezioni principali: una prima parte è dedicata al lessico delle Epistole, analizzato nelle diverse declinazioni e tipologie impiegate da Dante. Particolare attenzione è prestata allo studio dei neologismi, di cui la tesi offre una catalogazione (hapax e prime attestazioni di probabile conio dantesco; neologismi mediolatini effimeri; neologismi mediolatini lessicali e semantici) e una puntuale analisi linguistica, nonché una panoramica complessiva sulle finalità e modalità del loro impiego. Una seconda sezione è dedicata all’analisi delle peculiarità morfologiche e sintattiche e delle movenze stilistiche che contraddistinguono il dictamen dantesco. La terza sezione è dedicata all’interazione tra ricerca linguistica e problematica filologico-ecdotica. Le indagini di carattere linguistico-lessicografico hanno infatti avuto un importante approdo filologico-ecdotico, dato che hanno permesso di risolvere luoghi controversi sotto il profilo filologico-ecdotico ed esegetico e di formulare una nuova e obiettiva ipotesi di restitutio textus, sia nel caso di selectio tra varianti adiafore, sia nel caso di tradizione unitestimoniale, nel quale la lezione è stata a torto considerata erronea o non è stata correttamente letta dagli editori. L’analisi linguistica e filologica è preceduta da un’introduzione che illustra i caratteri storico-culturali necessari per l’inquadramento dei testi: dopo una prima sezione dedicata alla tradizione manoscritta del corpus, con approfondimenti sulle missive perdute e sulla travagliata storia editoriale delle Epistole, segue un’analisi tecnica della prosa delle lettere, che mette in evidenza la sostanziale obbedienza del dictamen di Dante alla precettistica delle artes dictandi e alle regole del cursus rhytmicus, ma anche i tratti innovativi con cui l’estro dantesco, soprattutto nelle epistole politiche, si libera dalle formule più usurate della prassi epistolografica del suo tempo per assecondare le proprie esigenze espressive.

STUDI LINGUISTICI SUL LATINO DELLE EPISTOLE DI DANTE

VAGNONI, ELENA
2022

Abstract

La tesi consta di un esame linguistico della prosa delle prime dodici Epistole di Dante, sotto il profilo lessicale, morfologico e sintattico. Seguendo le linee di ricerca del Vocabolario Dantesco Latino e con l’ausilio dei nuovi strumenti informatici dedicati alle opere di Dante e alle relative fonti, il lessico delle Epistole di Dante è stato misurato, secondo la metodologia della linguistica storica, sia in rapporto alla latinità classica, tardoantica e medievale, sia in rapporto alle altre opere latine di Dante e al volgare dantesco. Lo specifico interesse dedicato alle attestazioni bilingui tra Epistole e opere volgari di Dante ha permesso di stabilire i punti di contatto tra le due lingue e di individuare non solo latinismi e volgarismi usuali in comune tra lessico epistolare e volgare, ma anche latinismi e volgarismi di prima attestazione dantesca, nelle opere volgari e nelle Epistole, a conferma della reciproca influenza che la lingua latina e quella volgare esercitano l’una sull’altra all’interno dello scrittoio dell’autore. Il lavoro si articola in tre sezioni principali: una prima parte è dedicata al lessico delle Epistole, analizzato nelle diverse declinazioni e tipologie impiegate da Dante. Particolare attenzione è prestata allo studio dei neologismi, di cui la tesi offre una catalogazione (hapax e prime attestazioni di probabile conio dantesco; neologismi mediolatini effimeri; neologismi mediolatini lessicali e semantici) e una puntuale analisi linguistica, nonché una panoramica complessiva sulle finalità e modalità del loro impiego. Una seconda sezione è dedicata all’analisi delle peculiarità morfologiche e sintattiche e delle movenze stilistiche che contraddistinguono il dictamen dantesco. La terza sezione è dedicata all’interazione tra ricerca linguistica e problematica filologico-ecdotica. Le indagini di carattere linguistico-lessicografico hanno infatti avuto un importante approdo filologico-ecdotico, dato che hanno permesso di risolvere luoghi controversi sotto il profilo filologico-ecdotico ed esegetico e di formulare una nuova e obiettiva ipotesi di restitutio textus, sia nel caso di selectio tra varianti adiafore, sia nel caso di tradizione unitestimoniale, nel quale la lezione è stata a torto considerata erronea o non è stata correttamente letta dagli editori. L’analisi linguistica e filologica è preceduta da un’introduzione che illustra i caratteri storico-culturali necessari per l’inquadramento dei testi: dopo una prima sezione dedicata alla tradizione manoscritta del corpus, con approfondimenti sulle missive perdute e sulla travagliata storia editoriale delle Epistole, segue un’analisi tecnica della prosa delle lettere, che mette in evidenza la sostanziale obbedienza del dictamen di Dante alla precettistica delle artes dictandi e alle regole del cursus rhytmicus, ma anche i tratti innovativi con cui l’estro dantesco, soprattutto nelle epistole politiche, si libera dalle formule più usurate della prassi epistolografica del suo tempo per assecondare le proprie esigenze espressive.
19-mag-2022
Italiano
Dante Alighieri
Epistole (Epistles)
filologia (philology)
lessicografia (lexicography)
linguistica (linguistics)
Pontari, Paolo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/216711
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-216711