La presente tesi si propone di tracciare la storia della pratica dei trasferimenti dei e delle pazienti psichiatriche – “indigeni/e” e coloni/e – dall’Algeria verso il manicomio di Montperrin a Aix-en-Provence nel periodo compreso fra il 1845 e il 1938. Si tratta di analizzare inoltre il suo funzionamento e, non ultimo, il serrato dibattito scientifico e politico che si sviluppa intorno alla scelta di prediligere alla costruzione di un manicomio in loco il trasferimento dei e delle pazienti della colonia d’oltremare al manicomio metropolitano di Montperrin. Nella tesi oltre a tentare di rispondere a queste questioni, cerco di comprendere se e in che termini la differenziazione fisiopatologica dei gruppi sociali (uomini-donne; “indigeni/e”- coloni/e), operata dalla psichiatria fra le due sponde del Mediterraneo, sia stata una tecnica efficace di giustificazione e riproduzione delle condizioni di dominazione di un gruppo sull'altro. Tramite lo studio comparato delle malattie degli uomini e delle donne così come dei/delle coloni/e e degli/delle “indigeni/e” provo a verificare in che maniera la differenza sessuale e razziale abbia avuto un’influenza nella “costruzione” di malattie mentali tipicamente femminili e maschili, europee e “indigene”, e, all’inverso, in che misura questa tipizzazione abbia funzionato come dispositivo di dominazione.
“Una gerarchia incisa sui corpi. La pratica dei trasferimenti dall’Algeria al manicomio di Aix-en-Provence (1845-1938)”
MANETTI, GAIA
2023
Abstract
La presente tesi si propone di tracciare la storia della pratica dei trasferimenti dei e delle pazienti psichiatriche – “indigeni/e” e coloni/e – dall’Algeria verso il manicomio di Montperrin a Aix-en-Provence nel periodo compreso fra il 1845 e il 1938. Si tratta di analizzare inoltre il suo funzionamento e, non ultimo, il serrato dibattito scientifico e politico che si sviluppa intorno alla scelta di prediligere alla costruzione di un manicomio in loco il trasferimento dei e delle pazienti della colonia d’oltremare al manicomio metropolitano di Montperrin. Nella tesi oltre a tentare di rispondere a queste questioni, cerco di comprendere se e in che termini la differenziazione fisiopatologica dei gruppi sociali (uomini-donne; “indigeni/e”- coloni/e), operata dalla psichiatria fra le due sponde del Mediterraneo, sia stata una tecnica efficace di giustificazione e riproduzione delle condizioni di dominazione di un gruppo sull'altro. Tramite lo studio comparato delle malattie degli uomini e delle donne così come dei/delle coloni/e e degli/delle “indigeni/e” provo a verificare in che maniera la differenza sessuale e razziale abbia avuto un’influenza nella “costruzione” di malattie mentali tipicamente femminili e maschili, europee e “indigene”, e, all’inverso, in che misura questa tipizzazione abbia funzionato come dispositivo di dominazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/216788
URN:NBN:IT:UNIPI-216788