Nuove Forme Sonore, 1970-1980: una pratica collettiva tra scrittura e improvvisazione

Nuove Forme Sonore is a group of composers, improvisers and performers founded in Rome by Giancarlo Schiaffini and Jesús Villa-Rojo at the end of 1970, formed as an association in 1973 and active until 2004. Born as a trio, which soon became a quintet, the ensemble dedicated itself to researching and producing "new, authentic and, above all, communicative chamber music" (Pecori 1974), music on the threshold between different genres and repertoires, between writing and improvisation. The aim of the research is to interrogate the history and music-making of Nuove Forme Sonore between 1970 and 1980. The investigation is conducted primarily through the ethnographic method, for the elaboration of some interviews, and through analytical and philological methods for the study of various documentary sources: concert programs, newspaper articles, writings edited by the group's musicians themselves, bureaucratic documents of the association, scores and recordings. The objective of this historical-analytical study is to describe the experience, the music and the performance habits of the Nuove Forme Sonore quintet. In addition, it proposes a targeted investigation into the manner in which the collective gesture, the dynamics of relationships and the performance itself are organized, whether extemporaneously or through written notation. In the first part of the thesis, I analyze a number of documentary sources in order to present an overview of the historical context in which the group operated, and to reconstruct the history of the trio and the quintet. In the second part, then, I analyze several case studies: two ‘free’ improvisations (one of them unpublished), the performances of some pieces written in open form (with and without dedication to Nuove Forme Sonore), and finally the writing of the pieces composed by Schiaffini and Iannaccone from and for the gestures of the group's musicians. With this research I would like to make a contribution to the field of studies on European improvisation in the second half of the 20th century and add an important piece to the reconstruction of the Roman improvisational context of the 1970s. The research aims to shed light on the tensions underlying the definition of the concepts of 'improvisation' and 'composition' from different perspectives and through the still little studied experience of Nuove Forme Sonore, in order to contribute to the already heated and complex debate on the relationship between these two practices. Finally, through this research I wish to highlight the importance of studying the history and practices of performers, which are important aspects in themselves and for a broader study of musicking, compositional processes and contemporary performance practices.

Nuove Forme Sonore è un gruppo di compositori, improvvisatori ed esecutori fondato a Roma da Giancarlo Schiaffini e Jesús Villa-Rojo alla fine del 1970, costituitosi in associazione nel 1973 e attivo fino al 2004. Nato come trio, divenuto presto un quintetto, nel corso degli anni Settanta l’ensemble si è dedicato alla ricerca e alla produzione di una "musica da camera nuova, autentica e soprattutto comunicativa" (Pecori 1974), una musica al confine tra generi e repertori diversi, tra scrittura e improvvisazione. Obiettivo della ricerca è interrogare la storia e il fare musica di Nuove Forme Sonore tra il 1970 e il 1980, anno in cui il gruppo diventa un doppio quartetto diretto da Edgar Alandia. L'indagine si svolge principalmente mediante il metodo etnografico, per l’elaborazione di alcune interviste, e attraverso metodi analitici e filologici per lo studio di diverse fonti documentarie: programmi dei concerti, articoli di giornale, scritti curati dagli stessi musicisti del gruppo, documenti burocratici dell'associazione, partiture e registrazioni. Attraverso uno studio storico-analitico si intende descrivere l'esperienza, le musiche e le abitudini esecutive del quintetto di Nuove Forme Sonore, proponendo un'indagine mirata sul suo modo di organizzare, estemporaneamente e/o per mezzo della scrittura, il gesto collettivo, le dinamiche di relazione e la performance tout court. Delineato il contesto storico in cui il gruppo ha operato e ricostruita la storia del trio, prima, e del quintetto, subito dopo, si descrivono le fonti documentarie studiate e i metodi d'indagine scelti. Segue quindi l'analisi di diversi casi di studio: due improvvisazioni 'libere' (una delle due inedita), le esecuzioni di alcuni brani scritti in forma aperta (con e senza dedica a Nuove Forme Sonore), infine le scritture dei pezzi compositi da Schiaffini e Iannaccone a partire da e per i gesti dei musicisti del gruppo. Tramite la ricerca si desidera portare un contributo nell'ambito degli studi sull’improvvisazione europea del secondo Novecento e aggiungere un tassello importante per la ricostruzione del contesto improvvisativo romano degli anni Settanta. L'indagine mira a mettere in luce da prospettive diverse, e attraverso l'esperienza ancora poco studiata di Nuove Forme Sonore, le tensioni sottese alla definizione dei concetti di 'improvvisazione' e 'composizione', al fine di portare un contributo al già acceso e complesso dibattito sul rapporto tra le due pratiche. Tramite la ricerca si desidera, infine, sottolineare l'importanza di studiare le storie e le pratiche degli esecutori, aspetti significativi di per sé e per uno studio più ampio del musicking, dei processi compositivi e delle prassi esecutive contemporanee.