Il reato di clandestinità e il processo penale: analisi delle sentenze depositate dal giudice di pace di Trieste nel triennio 2020-2022

This study aims to analyze the impact of the introduction of the crime of illegal immigration (Article 10bis, Legislative Decree 286/1998) on the Italian legal system. The first part of this study delves into the crime itself, with emphasis on the compatibility of the relevant provision with both the Italian Constitution and supranational legislation. The same chapter also ecamines the criticism that Italian law scholars, judges and civil society have leveled against the provision ever since its enactment. The second chapter focuses on the Justice of the peace, i.e. the judicial authority with jurisdiction over the crime of illegal immigration. This honorary judge was introduced in the Italian legal system with the aim of experimenting a new system of criminal law, focused more on the reconciliation of the parties involved than on the punishment of the offender. The last chapter reports a series of data collected in the Justice of the Peace Department in Trieste. Given the geographical location of the city, the Department has been particularly affected by the introduction of the crime of illegal immigration. The aspects considered in the study of the judgments handed down in the three-year period 2020-2022 concern the percentage of trials held in cases of violation of Article 10bis, Legislative Decree 286/1998 ; their outcomes; the change in orientation during the analyzed period; the costs incurred by the State for holding them; their compatibility with the “absence” regimen under Law 67/2014 . The last part of the study focuses o n the impact that the so-called Cartabia reform will have on this type of proceedings.

Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare l’impatto che l’introduzione del c.d. reato di clandestinità, disciplinato dall’art. 10bis, d.lgs. 286/1998, ha avuto sul nostro ordinamento. Viene in primo luogo analizzata la fattispecie di reato, con un focus particolare sulla compatibilità della disposizione con la Costituzione e con la normativa sovranazionale, nonché sulle critiche fin da subito manifestate da dottrina, giurisprudenza e società civile circa la sua introduzione nel sistema. Successivamente, una parte importante del lavoro è dedicata allo studio del Giudice di pace, autorità giudiziaria munita di competenza per il reato di clandestinità. L’accento viene posto soprattutto sulle caratteristiche proprie di questa figura di magistrato onorario, introdotta dal legislatore anche con il fine di sperimentare nel nostro ordinamento un sistema penale “dal volto mite” rivolto più alla riconciliazione dei soggetti coinvolti che alla punizione del colpevole. Infine, viene condotta un’analisi “sul campo” presso gli Uffici del Giudice di pace di Trieste, che per la loro collocazione geografica sono stati particolarmente colpiti dall’introduzione del reato in esame. Gli aspetti considerati nello studio delle sentenze depositate nel triennio 2020-2022 riguardano la percentuale di processi celebrati per violazione dell’art. 10bis, d.lgs. 286/1998, rispetto al totale; gli esiti degli stessi e il mutamento di orientamento nel corso del triennio; i costi sostenuti dallo Stato per la loro celebrazione; la compatibilità di quest’ultimi con l’istituto dell’assenza, così come disciplinata dalla l. 67/2014. Un ultimo aspetto considerato riguarda l’impatto che la riforma Cartabia avrà su questa tipologia di procedimenti.