Questa tesi analizza la storia della Collezione Joye, un'importante raccolta di pellicole del cinema muto, evidenziando le dinamiche di circolazione culturale e materiale che hanno contribuito a formarne l'identità. Attraverso la raccolta e l'analisi di fonti archivistiche viene proposta una ricostruzione della circolazione della collezione a partire dalla sua formazione, nel contesto gesuita svizzero all'inizio del XX secolo, fino alla loro rifunzionalizzazione contemporanea come oggetti di ricerca e conservazione. Un'importanza di rilievo viene inoltre posta alle dinamiche di intervento materiale attuate sulla collezione e sulla conseguente creazione di ulteriori collezioni ancillari, con particolare riferimento alla Collezione Turconi, composta dai frammenti prelevati dalle pellicole nitrato, e su altre due collezioni, composte dai duplicati prodotti dal processo di preservazione dei nitrati: la Collezione AIRSC, conservata presso la Cineteca Nazionale di Roma, e l'omonima Collezione Joye, conservata presso la Filmoteca Vaticana. L'analisi si articola nell'intersezione di due assi principali: quello temporale, attraverso l'analisi delle tappe evolutive della collezione e degli interventi di preservazione e restauro condotti su di essa, e quello geografico, esplorando le dinamiche di cooperazione transnazionale che hanno determinato la circolazione dei materiali oltre i confini nazionali. Con un approccio multidisciplinare che include lo studio della provenance e dell'evoluzione della film culture italiana e internazionale, e con uno sguardo sempre rivolto agli studi condotti in ambiti disciplinari affini, la ricerca mette in luce come l'interazione tra oggetti, contesti e individui abbia contribuito a conferire alla collezione una dimensione dinamica, sia nei passaggi di valore che essa ha subito nell'interazione tra diverse culture che nella capacità di assumere costantemente nuovi significati. Questo tipo di analisi viene condotta tramite l'inquadramento di tre approcci principali: quello museale, quello educativo e quello visuale e mediale. L'approfondimento di questi tre temi centrali, che attraversano la storia della collezione in maniera trasversale, consente l'approfondimento delle modalità attraverso le quali la Collezione Joye è stata preservata, diffusa e reinterpretata nel tempo, offrendo una visione quanto più possibile completa del suo impatto storico e culturale.

La collezione filmica Josef Joye: funzione pedagogica, storia culturale e pratiche d'archivio

ZOPPIS, SILVIA
2025

Abstract

Questa tesi analizza la storia della Collezione Joye, un'importante raccolta di pellicole del cinema muto, evidenziando le dinamiche di circolazione culturale e materiale che hanno contribuito a formarne l'identità. Attraverso la raccolta e l'analisi di fonti archivistiche viene proposta una ricostruzione della circolazione della collezione a partire dalla sua formazione, nel contesto gesuita svizzero all'inizio del XX secolo, fino alla loro rifunzionalizzazione contemporanea come oggetti di ricerca e conservazione. Un'importanza di rilievo viene inoltre posta alle dinamiche di intervento materiale attuate sulla collezione e sulla conseguente creazione di ulteriori collezioni ancillari, con particolare riferimento alla Collezione Turconi, composta dai frammenti prelevati dalle pellicole nitrato, e su altre due collezioni, composte dai duplicati prodotti dal processo di preservazione dei nitrati: la Collezione AIRSC, conservata presso la Cineteca Nazionale di Roma, e l'omonima Collezione Joye, conservata presso la Filmoteca Vaticana. L'analisi si articola nell'intersezione di due assi principali: quello temporale, attraverso l'analisi delle tappe evolutive della collezione e degli interventi di preservazione e restauro condotti su di essa, e quello geografico, esplorando le dinamiche di cooperazione transnazionale che hanno determinato la circolazione dei materiali oltre i confini nazionali. Con un approccio multidisciplinare che include lo studio della provenance e dell'evoluzione della film culture italiana e internazionale, e con uno sguardo sempre rivolto agli studi condotti in ambiti disciplinari affini, la ricerca mette in luce come l'interazione tra oggetti, contesti e individui abbia contribuito a conferire alla collezione una dimensione dinamica, sia nei passaggi di valore che essa ha subito nell'interazione tra diverse culture che nella capacità di assumere costantemente nuovi significati. Questo tipo di analisi viene condotta tramite l'inquadramento di tre approcci principali: quello museale, quello educativo e quello visuale e mediale. L'approfondimento di questi tre temi centrali, che attraversano la storia della collezione in maniera trasversale, consente l'approfondimento delle modalità attraverso le quali la Collezione Joye è stata preservata, diffusa e reinterpretata nel tempo, offrendo una visione quanto più possibile completa del suo impatto storico e culturale.
9-giu-2025
Italiano
cultura materiale; Collezione Joye; cinema muto; patrimonializzazione; pratiche culturali
VENTURINI, Simone
MARIANI, Andrea
PITASSIO, Francesco
Università degli Studi di Udine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/217550
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIUD-217550