La ricerca su Enrico Castelnuovo (Roma, 26 maggio 1929-Torino, 15 giugno 2014) che qui si presenta non segue un’impostazione strettamente biografica, per approfondire piuttosto una serie di questioni sorprendenti, rimaste ai margini dei ritratti dello studioso già consolidati. In questa ricostruzione ha piena centralità l’archivio privato di Castelnuovo, oggetto di riordino e schedatura analitica da parte di chi scrive. Nel primo capitolo della tesi si cerca un ritratto di Castelnuovo a partire dalle raccolte di saggi, dalle ultime interviste e dall’archivio privato. Ci si è posti come obiettivo di indagare come egli stesso si sia presentato ai posteri attraverso le proprie antologie di scritti, quelle edite ma anche un progetto inedito: ne è emersa un’intenzionalità che risulta affine alla struttura dell’archivio privato, come documentata in un progetto di riordino da lui stesso avviato, ma non portato a termine. Nel secondo capitolo si è posto in luce l’impegno mai venuto meno di Castelnuovo nel campo della divulgazione della Storia dell’arte attraverso progetti enciclopedici e la collaborazione con i quotidiani «La Stampa» e «Il Sole 24 Ore». L’indagine comparata delle opere enciclopediche mostra come l’apparente uniformità di queste imprese celi progetti editoriali e fini ben differenti, che hanno innegabili ricadute sull’organizzazione dei contenuti. La trattazione si è soffermata su una di queste, la Civiltà nell’arte Aurora-Zanichelli, particolarmente significativa perché il piano editoriale fu elaborato dallo stesso Castelnuovo. La seconda parte tratta della collaborazione di Castelnuovo con i quotidiani, impegno altrettanto duraturo e da leggersi come naturale prosecuzione della prima stagione. Lo studio si affianca al progetto Castelnuovo sulla carta stampata: La Stampa e Il Sole 24 Ore, una piattaforma online che accoglie l’edizione digitale completa degli articoli pubblicati dallo studioso dagli anni Settanta agli anni Duemila, qui commentati. Il terzo capitolo è dedicato ai carteggi a seguito del riordino della corrispondenza conservata nel fondo privato. Si sono sin da ora individuati due casi meritevoli di essere pubblicati: si tratta degli scambi epistolari di Castelnuovo con Roberto Longhi, con disponibilità delle lettere di entrambi, e di quello tra Castelnuovo e Michel Laclotte, non altrettanto completo. Rispetto a Longhi, al momento si presenta un primissimo saggio in vista di un commento dell’intero corpus di lettere, che costituisce una sorta di biografia degli anni giovanili di Castelnuovo. Riguardo a Laclotte si è scelto di schedare analiticamente le lettere ricevute da Castelnuovo, parte del suo archivio, pur nell’impossibilità di accedere – al momento – all’altra parte del carteggio. L’ultimo capitolo presenta tre casi meritevoli di attenzione emersi dal riordino del fondo privato: una mostra dedicata all’artista nel medioevo e due progetti editoriali, la traduzione di A History of Painting in North Italy di Joseph Archer Crowe e Giovanni Battista Cavalcaselle e un manuale di storia dell’arte per Zanichelli pensato per la scuola media superiore. Nonostante la progettazione di queste iniziative avesse già raggiunto un punto avanzato, nessuna fu portata a compimento e l’archivio si offre, dunque, come fonte privilegiata per una prima ricostruzione.
Una multiforme eredità. Fonti e riflessioni per un ritratto di Enrico Castelnuovo
TESTA, MARCO
2025
Abstract
La ricerca su Enrico Castelnuovo (Roma, 26 maggio 1929-Torino, 15 giugno 2014) che qui si presenta non segue un’impostazione strettamente biografica, per approfondire piuttosto una serie di questioni sorprendenti, rimaste ai margini dei ritratti dello studioso già consolidati. In questa ricostruzione ha piena centralità l’archivio privato di Castelnuovo, oggetto di riordino e schedatura analitica da parte di chi scrive. Nel primo capitolo della tesi si cerca un ritratto di Castelnuovo a partire dalle raccolte di saggi, dalle ultime interviste e dall’archivio privato. Ci si è posti come obiettivo di indagare come egli stesso si sia presentato ai posteri attraverso le proprie antologie di scritti, quelle edite ma anche un progetto inedito: ne è emersa un’intenzionalità che risulta affine alla struttura dell’archivio privato, come documentata in un progetto di riordino da lui stesso avviato, ma non portato a termine. Nel secondo capitolo si è posto in luce l’impegno mai venuto meno di Castelnuovo nel campo della divulgazione della Storia dell’arte attraverso progetti enciclopedici e la collaborazione con i quotidiani «La Stampa» e «Il Sole 24 Ore». L’indagine comparata delle opere enciclopediche mostra come l’apparente uniformità di queste imprese celi progetti editoriali e fini ben differenti, che hanno innegabili ricadute sull’organizzazione dei contenuti. La trattazione si è soffermata su una di queste, la Civiltà nell’arte Aurora-Zanichelli, particolarmente significativa perché il piano editoriale fu elaborato dallo stesso Castelnuovo. La seconda parte tratta della collaborazione di Castelnuovo con i quotidiani, impegno altrettanto duraturo e da leggersi come naturale prosecuzione della prima stagione. Lo studio si affianca al progetto Castelnuovo sulla carta stampata: La Stampa e Il Sole 24 Ore, una piattaforma online che accoglie l’edizione digitale completa degli articoli pubblicati dallo studioso dagli anni Settanta agli anni Duemila, qui commentati. Il terzo capitolo è dedicato ai carteggi a seguito del riordino della corrispondenza conservata nel fondo privato. Si sono sin da ora individuati due casi meritevoli di essere pubblicati: si tratta degli scambi epistolari di Castelnuovo con Roberto Longhi, con disponibilità delle lettere di entrambi, e di quello tra Castelnuovo e Michel Laclotte, non altrettanto completo. Rispetto a Longhi, al momento si presenta un primissimo saggio in vista di un commento dell’intero corpus di lettere, che costituisce una sorta di biografia degli anni giovanili di Castelnuovo. Riguardo a Laclotte si è scelto di schedare analiticamente le lettere ricevute da Castelnuovo, parte del suo archivio, pur nell’impossibilità di accedere – al momento – all’altra parte del carteggio. L’ultimo capitolo presenta tre casi meritevoli di attenzione emersi dal riordino del fondo privato: una mostra dedicata all’artista nel medioevo e due progetti editoriali, la traduzione di A History of Painting in North Italy di Joseph Archer Crowe e Giovanni Battista Cavalcaselle e un manuale di storia dell’arte per Zanichelli pensato per la scuola media superiore. Nonostante la progettazione di queste iniziative avesse già raggiunto un punto avanzato, nessuna fu portata a compimento e l’archivio si offre, dunque, come fonte privilegiata per una prima ricostruzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/217556
URN:NBN:IT:UNIUD-217556