This dissertation examines the significance of lists in Wulfstan’s corpus, focusing on how the Archbishop enumerates evildoers and offences across his homiletical and legalistic works. The first two chapters situate Wulfstan’s career as a preacher and royal advisor within the political and moral turmoil that blighted the reigns of King Æthelred II and King Cnut the Great. By examining his works in their cultural context, it is possible to understand how his lexical and rhetorical choices reflect both his personal style and the historical circumstances he faced. The third chapter affords insight into Wulfstan’s style and rhetorical lore, analysing them in the wider context of the complex relationship between orality and literacy in early England. The list stands out as one of the most recurrent and effective devices among those featured noticeably in writings that suggested a traditional, perhaps oral origin within the context of aural fruition. Wulfstan employed metrical catalogues repeatedly in his corpus. In focusing on the terms which form his lists of offences and evildoers, six different sequences have been identified and discussed. In the fourth chapter, such sequences are further investigated with a detailed linguistical and philological analysis of the individual members of Wulfstan’s lists. This chapter offers as much a comprehensive overview of Wulfstan’s approach to list-making as possible. Additionally, the dissertation includes three appendixes. The first appendix offers Wulfstan's lists in their original form, allowing for a detailed examination of his language and style. The second appendix provides an overview of further lists found in the Anglo-Latin corpus, expanding the scope of the research and highlighting the pervasive use of this structure as a literary device. The third and last appendix presents tables containing lists of evildoers and offences mentioned in the dissertation, providing a comprehensive overview of the cataloguing of wrongdoing across biblical, patristic and Old English sources.

Questa tesi esamina la rilevanza della lista come pattern retorico nel corpus di Wulfstan, concentrandosi su come l'Arcivescovo enumera malfattori e reati nelle sue opere omiletiche e legalistiche. I primi due capitoli si concentrano sulla carriera di Wulfstan come predicatore e consigliere reale durante gli anni di crisi politica e morale che hanno caratterizzato i regni di re Etelredo II e Canuto il Grande. Esaminando le opere di Wulfstan nel loro contesto culturale, è possibile comprendere come le sue scelte lessicali e retoriche riflettano sia il suo stile personale che le circostanze storiche che ha vissuto. Il terzo capitolo offre una panoramica sullo stile e la dizione retorica di Wulfstan, analizzando il suo modus scribendi nel contesto più ampio della complessa relazione tra oralità e scrittura nell'Inghilterra anglosassone. Il catalogo, in particolare, si distingue come uno degli espedienti più ricorrenti ed efficaci tra quelli presenti in modo evidente negli scritti che suggerivano un'origine tradizionale, forse orale, nel contesto della fruizione aurale del materiale. Wulfstan ha utilizzato ripetutamente cataloghi metrici nel suo corpus. Concentrandosi sui termini che formano i suoi elenchi di reati e malfattori, sono state identificate e discusse sei diverse sequenze. Nel quarto capitolo, tali sequenze vengono ulteriormente analizzate con un'analisi linguistica e filologica dettagliata dei singoli membri degli elenchi di Wulfstan. Questo capitolo offre una panoramica il più possibile completa dell'approccio di Wulfstan alla creazione delle liste. Inoltre, la tesi include tre appendici. La prima appendice comprende le liste di Wulfstan nella loro forma originale, consentendo un esame dettagliato della sua lingua e del suo stile. La seconda appendice fornisce una panoramica di ulteriori elenchi trovati nel corpus anglo-latino, ampliando la portata della ricerca ed evidenziando l'uso pervasivo di questa struttura come espediente letterario. La terza e ultima appendice presenta tabelle contenenti elenchi di malfattori e reati menzionati nella tesi, fornendo una panoramica completa dei cataloghi di peccati e criminali nelle fonti bibliche, patristiche e in inglese antico.

Mana and Misdæda Ungerim Ealra: Wulfstan's Lists of Wrongs and Wrongdoers.

DI GIUSEPPE, FEDERICA
2025

Abstract

This dissertation examines the significance of lists in Wulfstan’s corpus, focusing on how the Archbishop enumerates evildoers and offences across his homiletical and legalistic works. The first two chapters situate Wulfstan’s career as a preacher and royal advisor within the political and moral turmoil that blighted the reigns of King Æthelred II and King Cnut the Great. By examining his works in their cultural context, it is possible to understand how his lexical and rhetorical choices reflect both his personal style and the historical circumstances he faced. The third chapter affords insight into Wulfstan’s style and rhetorical lore, analysing them in the wider context of the complex relationship between orality and literacy in early England. The list stands out as one of the most recurrent and effective devices among those featured noticeably in writings that suggested a traditional, perhaps oral origin within the context of aural fruition. Wulfstan employed metrical catalogues repeatedly in his corpus. In focusing on the terms which form his lists of offences and evildoers, six different sequences have been identified and discussed. In the fourth chapter, such sequences are further investigated with a detailed linguistical and philological analysis of the individual members of Wulfstan’s lists. This chapter offers as much a comprehensive overview of Wulfstan’s approach to list-making as possible. Additionally, the dissertation includes three appendixes. The first appendix offers Wulfstan's lists in their original form, allowing for a detailed examination of his language and style. The second appendix provides an overview of further lists found in the Anglo-Latin corpus, expanding the scope of the research and highlighting the pervasive use of this structure as a literary device. The third and last appendix presents tables containing lists of evildoers and offences mentioned in the dissertation, providing a comprehensive overview of the cataloguing of wrongdoing across biblical, patristic and Old English sources.
20-mag-2025
Inglese
Questa tesi esamina la rilevanza della lista come pattern retorico nel corpus di Wulfstan, concentrandosi su come l'Arcivescovo enumera malfattori e reati nelle sue opere omiletiche e legalistiche. I primi due capitoli si concentrano sulla carriera di Wulfstan come predicatore e consigliere reale durante gli anni di crisi politica e morale che hanno caratterizzato i regni di re Etelredo II e Canuto il Grande. Esaminando le opere di Wulfstan nel loro contesto culturale, è possibile comprendere come le sue scelte lessicali e retoriche riflettano sia il suo stile personale che le circostanze storiche che ha vissuto. Il terzo capitolo offre una panoramica sullo stile e la dizione retorica di Wulfstan, analizzando il suo modus scribendi nel contesto più ampio della complessa relazione tra oralità e scrittura nell'Inghilterra anglosassone. Il catalogo, in particolare, si distingue come uno degli espedienti più ricorrenti ed efficaci tra quelli presenti in modo evidente negli scritti che suggerivano un'origine tradizionale, forse orale, nel contesto della fruizione aurale del materiale. Wulfstan ha utilizzato ripetutamente cataloghi metrici nel suo corpus. Concentrandosi sui termini che formano i suoi elenchi di reati e malfattori, sono state identificate e discusse sei diverse sequenze. Nel quarto capitolo, tali sequenze vengono ulteriormente analizzate con un'analisi linguistica e filologica dettagliata dei singoli membri degli elenchi di Wulfstan. Questo capitolo offre una panoramica il più possibile completa dell'approccio di Wulfstan alla creazione delle liste. Inoltre, la tesi include tre appendici. La prima appendice comprende le liste di Wulfstan nella loro forma originale, consentendo un esame dettagliato della sua lingua e del suo stile. La seconda appendice fornisce una panoramica di ulteriori elenchi trovati nel corpus anglo-latino, ampliando la portata della ricerca ed evidenziando l'uso pervasivo di questa struttura come espediente letterario. La terza e ultima appendice presenta tabelle contenenti elenchi di malfattori e reati menzionati nella tesi, fornendo una panoramica completa dei cataloghi di peccati e criminali nelle fonti bibliche, patristiche e in inglese antico.
Wulfstan; Liste allitteranti; Stile e retorica; Antico inglese; Malfattori e crimini
DI SCIACCA, Claudia
POLLEDRI, Elena
Università degli Studi di Udine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/217563
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIUD-217563