Mediante l'inserimento, all'interno della fattispecie di infedeltà  patrimoniale, della previsione normativa dei vantaggi compensativi la tematica dei gruppi di società  ha ricevuto una dignità  espressa anche nel settore del diritto penale dell'economia. La scelta di politica legislativa, che si inserisce pi๠genericamente nell'obiettivo politico criminale del legislatore novellante di costruire un diritto penale societario minimo, permeato dal necessario rispetto dei canoni di concreta offensività , ਠstata salutata con favore dalla letteratura penalistica la quale, all'indomani della novella, ha rinnovato l'interesse per il tema. La disciplina dei gruppi, infatti, oltre a rivestire primario interesse per la sua notevole applicazione, costituisce anche un importante banco di prova per verificare la coerenza delle soluzioni legislative rispetto al piano del dover essere della legislazione penale; per verificare, cioà¨, in un ottica di stampo teleologico, la conformità  della disciplina settoriale, rispetto ad un sistema assiologicamente orientato. Sotto tale profilo, il rapporto tra la disciplina civile dei gruppi e quella penale, consente di evidenziare come la normativa penale sia effettivamente conforme al volto di un sistema penale orientato dai valori di sussidiarietà  ed extrema ratio, in quanto la portata empirica della fattispecie penale risulta arretrata rispetto ai presidi risarcitori di ordine civilistico: la attribuita rilevanza ai vantaggi fondatamente prevedibili, ai fini della esclusione della responsabilità  penale, e la loro irrilevanza, per converso, ai fini della esclusione della responsabilità  civile, fa sଠche nella tutela del patrimonio sociale la fattispecie di diritto penale societario occupi uno spazio solamente residuale. Se tali sono i profili di pregio della disciplina penale dei gruppi di società , non pochi sono, tuttavia, gli spunti critici che lascia aperti all'interprete. Sul piano della bontà  delle scelte legislative, residuano margini di dubbio sull'opportunità  di una scelta di carattere settoriale, che pone il rischio di limitarne la portata applicativa alla sola fattispecie di infedeltà  patrimoniale, unica per la quale risulta espressamente prevista; creando, cosà¬, non poche distonie applicative nell'ambito dello stesso sottosettore del diritto penale dell'economia. Di non poco rilievo appaiono, poi, le censure da muovere alla †˜disciplina penale dei gruppi' sul piano della determinatezza della fattispecie penale dovute al mancato coordinamento della riforma dei reati societari con quella del diritto societario. Mentre il legislatore societario ਠstato capace di creare una disciplina armonica e idonea a perseguire gli obiettivi di tutela, occupandosi dei gruppi tanto nella patologia, quanto nella fisiologia, l'approccio del legislatore penale ਠstato ben pi๠approssimativo e minimalista: sul versante penale societario, infatti, all'abuso di direzione unitaria non si ਠcollegata una ipotesi di responsabilità  nà© degli organi amministrativi della holding, nà© della controllante con il d.lgs. 231/2001. Di qui la necessità  di provare a recuperare la responsabilità  penale del vero centro decisionale (gli organi della holding), attraverso l'applicazione delle clausole generali di estensione della tipicità  di cui agli artt. 110 e 113 c.p., tanto per la responsabilità  concorsuale delle persone fisiche, quanto per quella amministrativa da reato delle persone giuridiche.

Profili penali della disciplina dei gruppi di società 

-
2012

Abstract

Mediante l'inserimento, all'interno della fattispecie di infedeltà  patrimoniale, della previsione normativa dei vantaggi compensativi la tematica dei gruppi di società  ha ricevuto una dignità  espressa anche nel settore del diritto penale dell'economia. La scelta di politica legislativa, che si inserisce pi๠genericamente nell'obiettivo politico criminale del legislatore novellante di costruire un diritto penale societario minimo, permeato dal necessario rispetto dei canoni di concreta offensività , ਠstata salutata con favore dalla letteratura penalistica la quale, all'indomani della novella, ha rinnovato l'interesse per il tema. La disciplina dei gruppi, infatti, oltre a rivestire primario interesse per la sua notevole applicazione, costituisce anche un importante banco di prova per verificare la coerenza delle soluzioni legislative rispetto al piano del dover essere della legislazione penale; per verificare, cioà¨, in un ottica di stampo teleologico, la conformità  della disciplina settoriale, rispetto ad un sistema assiologicamente orientato. Sotto tale profilo, il rapporto tra la disciplina civile dei gruppi e quella penale, consente di evidenziare come la normativa penale sia effettivamente conforme al volto di un sistema penale orientato dai valori di sussidiarietà  ed extrema ratio, in quanto la portata empirica della fattispecie penale risulta arretrata rispetto ai presidi risarcitori di ordine civilistico: la attribuita rilevanza ai vantaggi fondatamente prevedibili, ai fini della esclusione della responsabilità  penale, e la loro irrilevanza, per converso, ai fini della esclusione della responsabilità  civile, fa sଠche nella tutela del patrimonio sociale la fattispecie di diritto penale societario occupi uno spazio solamente residuale. Se tali sono i profili di pregio della disciplina penale dei gruppi di società , non pochi sono, tuttavia, gli spunti critici che lascia aperti all'interprete. Sul piano della bontà  delle scelte legislative, residuano margini di dubbio sull'opportunità  di una scelta di carattere settoriale, che pone il rischio di limitarne la portata applicativa alla sola fattispecie di infedeltà  patrimoniale, unica per la quale risulta espressamente prevista; creando, cosà¬, non poche distonie applicative nell'ambito dello stesso sottosettore del diritto penale dell'economia. Di non poco rilievo appaiono, poi, le censure da muovere alla †˜disciplina penale dei gruppi' sul piano della determinatezza della fattispecie penale dovute al mancato coordinamento della riforma dei reati societari con quella del diritto societario. Mentre il legislatore societario ਠstato capace di creare una disciplina armonica e idonea a perseguire gli obiettivi di tutela, occupandosi dei gruppi tanto nella patologia, quanto nella fisiologia, l'approccio del legislatore penale ਠstato ben pi๠approssimativo e minimalista: sul versante penale societario, infatti, all'abuso di direzione unitaria non si ਠcollegata una ipotesi di responsabilità  nà© degli organi amministrativi della holding, nà© della controllante con il d.lgs. 231/2001. Di qui la necessità  di provare a recuperare la responsabilità  penale del vero centro decisionale (gli organi della holding), attraverso l'applicazione delle clausole generali di estensione della tipicità  di cui agli artt. 110 e 113 c.p., tanto per la responsabilità  concorsuale delle persone fisiche, quanto per quella amministrativa da reato delle persone giuridiche.
2012
it
Holding
Responsabilità  capogruppo
Settori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO PENALE
Vantaggi compensativi
Università degli Studi del Molise
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/231601
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-231601