I proxy ambientali ad alta risoluzione dell'Appennino centro-meridionale (Regione Molise) sono indispensabili per la comprensione dei cambiamenti climatici nel tardo Pleistocene-Olocene. Lo scopo di questa tesi di dottorato ਠquello di arricchire le conoscenze sulle successioni fluvio-lacustri in due bacini intermontani, situati nell'Appennino meridionale. Il primo bacino studiato si trova nella zona pedemontana del Matese ed ਠcomposto da una sequenza alluvionale di sedimenti fluvio-lacustri di circa 11 m di profondità . L'area studio ਠcostituita da un suolo di superfice e da diversi livelli sedimentari alternati a quattro paleosuoli. I suoli attuali sono Andosuoli ben sviluppati. I suoli ed i paleosuoli sono stati analizzati mediante granulometria laser (GSD), geochimica e proprietà  magnetiche, al fine di valutare i contributi pedogenetici e/o sedimentari. I risultati hanno mostrato che le particelle ferrimagnetiche pedogenetiche della frazione argillosa hanno seguito due trend diversi, indicando due livelli di pedogenesi. La sequenza dei paleosuoli ਠcomposta da Vertisuoli fortemente alterati (Solum I e IV) e da Entisuoli meno alterati (Solum II, III) intercalati da livelli clastici sedimentari. Un maggior grado di pedogenesi ਠrinvenuto nel Vertisuolo (Solum I), ad elevato contenuto argilloso, che potrebbe essersi formato in clima temperato al di sotto dello strato del Tufo Giallo Napoletano (12 ka BP). I Solum II e III, mostrano un basso grado magnetico dei sedimenti fluvio-lacustri che indica un minor grado di pedogenesi, coerente con delle condizioni climatiche pi๠fredde che si verificate dopo l'ultima eruzione (Ignimbrite Campana 39 ka BP). Il Solum IV ਠcaratterizzato da un maggiore intensità  della pedogenesi associato ad elevati valori di suscettibilità  magnetica. Il secondo bacino intermontano ਠsituato nella parte nord-est della Regione Molise, nel comune di Montenero Valcocchiara. Fino ad oggi, non ਠstato condotto nessuno studio sistematico pedologico e paleoambientale sulla torbiera, che occupa tale bacino. Pertanto, ਠstato condotto uno studio sistematico combinando dati magnetici, palinologici, mineralogici e geochimici. Sulla base di tali dati, la sequenza sedimentaria rinvenuta puಠessere divisa in 3 unità . L'Unità  1 (0-199 cm, 2-3 ka BP) ਠdominata dalla presenza di sostanza organica, di pirite e da alcuni elementi in traccia di origina antropica. E' stato osservato un basso grado di suscettibilità  magnetica (?), indicante che i segnali magnetici dei sedimenti sono condizionati dai processi di dissoluzione in ambiente anaerobico. Sono stati identificati pollini di piante acquatiche di ambienti lacustri (Potamogeton) e di cereali. Nell'unità  2 (200-300 cm, 3-5 ka BP) vi ਠun aumento della suscettività  magnetica, corrispondente ad una pi๠alta concentrazione di minerali ferrimagnetici, inoltre ਠcaratterizzata da percentuale crescente di polline di cereali (graminacee). L'Unità  3 (300-400 cm, 5-7 ka BP) ਠdominata dalle proprietà  magnetiche di litotipi sedimentari (carbonato di calcio) correlate con il contenuto di Fe e Ti. Si rinviene un cambiamento nel contenuto pollinico, da taxa arborei di caducifoglie verso la presenza di Abies alba. In conclusione, la combinazione delle proprietà  magnetiche, degli elementi in traccia e altri proxy, fornisce un quadro comprensibile utile per ricostruire i cambiamenti paleoambientali di questa sequenza lacustre durante la seconda metà  dell'Olocene (6 ka BP).

Suoli e peleosuoli tardo Pleistocenici-Olocenici in sequenze fluvio-lacustri della regione Molise

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2015

Abstract

I proxy ambientali ad alta risoluzione dell'Appennino centro-meridionale (Regione Molise) sono indispensabili per la comprensione dei cambiamenti climatici nel tardo Pleistocene-Olocene. Lo scopo di questa tesi di dottorato ਠquello di arricchire le conoscenze sulle successioni fluvio-lacustri in due bacini intermontani, situati nell'Appennino meridionale. Il primo bacino studiato si trova nella zona pedemontana del Matese ed ਠcomposto da una sequenza alluvionale di sedimenti fluvio-lacustri di circa 11 m di profondità . L'area studio ਠcostituita da un suolo di superfice e da diversi livelli sedimentari alternati a quattro paleosuoli. I suoli attuali sono Andosuoli ben sviluppati. I suoli ed i paleosuoli sono stati analizzati mediante granulometria laser (GSD), geochimica e proprietà  magnetiche, al fine di valutare i contributi pedogenetici e/o sedimentari. I risultati hanno mostrato che le particelle ferrimagnetiche pedogenetiche della frazione argillosa hanno seguito due trend diversi, indicando due livelli di pedogenesi. La sequenza dei paleosuoli ਠcomposta da Vertisuoli fortemente alterati (Solum I e IV) e da Entisuoli meno alterati (Solum II, III) intercalati da livelli clastici sedimentari. Un maggior grado di pedogenesi ਠrinvenuto nel Vertisuolo (Solum I), ad elevato contenuto argilloso, che potrebbe essersi formato in clima temperato al di sotto dello strato del Tufo Giallo Napoletano (12 ka BP). I Solum II e III, mostrano un basso grado magnetico dei sedimenti fluvio-lacustri che indica un minor grado di pedogenesi, coerente con delle condizioni climatiche pi๠fredde che si verificate dopo l'ultima eruzione (Ignimbrite Campana 39 ka BP). Il Solum IV ਠcaratterizzato da un maggiore intensità  della pedogenesi associato ad elevati valori di suscettibilità  magnetica. Il secondo bacino intermontano ਠsituato nella parte nord-est della Regione Molise, nel comune di Montenero Valcocchiara. Fino ad oggi, non ਠstato condotto nessuno studio sistematico pedologico e paleoambientale sulla torbiera, che occupa tale bacino. Pertanto, ਠstato condotto uno studio sistematico combinando dati magnetici, palinologici, mineralogici e geochimici. Sulla base di tali dati, la sequenza sedimentaria rinvenuta puಠessere divisa in 3 unità . L'Unità  1 (0-199 cm, 2-3 ka BP) ਠdominata dalla presenza di sostanza organica, di pirite e da alcuni elementi in traccia di origina antropica. E' stato osservato un basso grado di suscettibilità  magnetica (?), indicante che i segnali magnetici dei sedimenti sono condizionati dai processi di dissoluzione in ambiente anaerobico. Sono stati identificati pollini di piante acquatiche di ambienti lacustri (Potamogeton) e di cereali. Nell'unità  2 (200-300 cm, 3-5 ka BP) vi ਠun aumento della suscettività  magnetica, corrispondente ad una pi๠alta concentrazione di minerali ferrimagnetici, inoltre ਠcaratterizzata da percentuale crescente di polline di cereali (graminacee). L'Unità  3 (300-400 cm, 5-7 ka BP) ਠdominata dalle proprietà  magnetiche di litotipi sedimentari (carbonato di calcio) correlate con il contenuto di Fe e Ti. Si rinviene un cambiamento nel contenuto pollinico, da taxa arborei di caducifoglie verso la presenza di Abies alba. In conclusione, la combinazione delle proprietà  magnetiche, degli elementi in traccia e altri proxy, fornisce un quadro comprensibile utile per ricostruire i cambiamenti paleoambientali di questa sequenza lacustre durante la seconda metà  dell'Olocene (6 ka BP).
2015
it
Geochimica
Paleosuoli
Proprietà  magnetiche
Ricostruzione paleo-climatica
Settori Disciplinari MIUR::Scienze agrarie e veterinarie::PEDOLOGIA
Università degli Studi del Molise
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/243866
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-243866