Nell'ambito della produzione grammaticale tardo-antica dedicata all'esegesi delle Artes di Elio Donato spicca l'insolito trattato di Cledonio, senatore insignito del titolo di grammaticus che opera nella Costantinopoli del V secolo; l'opera, che si distingue nel panorama delle trattazioni dedicate a questo tipo di esegesi sia per la forma (si tratta infatti di un commento di tipo lemmatico) che per la sostanza (Cledonio attinge talora a fonti erudite non comuni, e conserva tra l'altro sezioni che documentano in maniera originale i collegamenti tra insegnamento del latino e formazione della burocrazia orientale), ਠtramandata da un codex unicus in onciale, il Bernense 380, risalente alla fine del VI secolo. Nella prima parte, dopo una rapida ricognizione sulle tipologie di grammatica e, pi๠in particolare, sulle tipologie dell'esegesi donatiana, sono state messe in luce le principali caratteristiche dottrinali del †˜commento a Donato' attraverso l'esame di una serie di trattati in riferimento a un periodo cronologico che va dal V secolo (in cui campeggia l'imprescindibile produzione di Servio, al quale si riconduce una ricca e diversificata tradizione) al VII, a cui risalgono le opere cristianizzate di Giuliano di Toledo e l'Ars Ambrosiana; derivata da ciಠਠl'analisi dei singoli capitoli dell'Ars Donati cosଠcome risultano illustrati dai commentatori. La seconda parte dell'introduzione ਠdedicata all'argomento centrale della ricerca, ovvero Cledonio e il manoscritto Bernense 380; al fine di delineare con la massima chiarezza gli aspetti caratteristici del codice, descritto in maniera particolarmente accurata, sono stati raccolti in apposite tabelle le principali tipologie di errori, il complesso degli scambi ortografici, i lemmi donatiani cosଠcome vengono citati da Cledonio (affiancati ai rispettivi lemmi dell'Ars Donati), infine la distribuzione del testo del Bernense fascicolo per fascicolo. Riguardo poi alla struttura dell'Ars Cledonii, richiamando anche qui alcuni aspetti peculiari del codice, si introduce l'ipotesi di costituzione del testo, in base alla quale il presente trattato ਠil frutto dello sviluppo incontrollato di un'originaria copia di lavoro, elaborata nell'ambiente del maestro di grammatica orientale e via via accresciuta da aggiunte e inserti di allievi e fruitori ancora tardoantichi, ad un certo punto trascritti in un contesto occidentale (proto-longobardo), non pi๠in grado di comprenderne a fondo la complessa stratificazione e, in molti casi, la grafia. Nella terza parte viene presentato il testo critico, di cui si ਠcercato di curare particolarmente il lay-out: in tal senso, contrariamente al continuum testuale riscontrabile nelle precedenti edizioni del Keil e del Bertsch, la presente edizione mette in evidenza una sequenza di glosse e di stralci per lo pi๠ma non sempre forniti di lemma, al fine di mostrare tangibilmente che l'Ars Grammatica di Cledonio deve essere ritenuta un'opera del tutto estranea alla consequenzialità  e organicità  tradizionali: la trattazione a noi giunta vive di stralci teoricamente autonomi, l'unica base di partenza per essa ਠl'Ars Donati, volontariamente spezzettata e divisa in funzione di quelli che potevano essere gli obiettivi didattici. Oltre che da un apparato critico il testo ਠcorredato da un apparato di loci similes provenienti dalle opere degli esegeti di Donato, grazie ai quali in pi๠casi ਠstato possibile chiarire taluni passi del testo di Cledonio, evidentemente lacunosi e di per sà© poco intellegibili. Il presente lavoro ਠcompletato infine da un indice delle citazioni e da un indice delle forme trattate.

Ars cledonii romani senatoris constantinopolitani grammatici : nuova edizione critica

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2013

Abstract

Nell'ambito della produzione grammaticale tardo-antica dedicata all'esegesi delle Artes di Elio Donato spicca l'insolito trattato di Cledonio, senatore insignito del titolo di grammaticus che opera nella Costantinopoli del V secolo; l'opera, che si distingue nel panorama delle trattazioni dedicate a questo tipo di esegesi sia per la forma (si tratta infatti di un commento di tipo lemmatico) che per la sostanza (Cledonio attinge talora a fonti erudite non comuni, e conserva tra l'altro sezioni che documentano in maniera originale i collegamenti tra insegnamento del latino e formazione della burocrazia orientale), ਠtramandata da un codex unicus in onciale, il Bernense 380, risalente alla fine del VI secolo. Nella prima parte, dopo una rapida ricognizione sulle tipologie di grammatica e, pi๠in particolare, sulle tipologie dell'esegesi donatiana, sono state messe in luce le principali caratteristiche dottrinali del †˜commento a Donato' attraverso l'esame di una serie di trattati in riferimento a un periodo cronologico che va dal V secolo (in cui campeggia l'imprescindibile produzione di Servio, al quale si riconduce una ricca e diversificata tradizione) al VII, a cui risalgono le opere cristianizzate di Giuliano di Toledo e l'Ars Ambrosiana; derivata da ciಠਠl'analisi dei singoli capitoli dell'Ars Donati cosଠcome risultano illustrati dai commentatori. La seconda parte dell'introduzione ਠdedicata all'argomento centrale della ricerca, ovvero Cledonio e il manoscritto Bernense 380; al fine di delineare con la massima chiarezza gli aspetti caratteristici del codice, descritto in maniera particolarmente accurata, sono stati raccolti in apposite tabelle le principali tipologie di errori, il complesso degli scambi ortografici, i lemmi donatiani cosଠcome vengono citati da Cledonio (affiancati ai rispettivi lemmi dell'Ars Donati), infine la distribuzione del testo del Bernense fascicolo per fascicolo. Riguardo poi alla struttura dell'Ars Cledonii, richiamando anche qui alcuni aspetti peculiari del codice, si introduce l'ipotesi di costituzione del testo, in base alla quale il presente trattato ਠil frutto dello sviluppo incontrollato di un'originaria copia di lavoro, elaborata nell'ambiente del maestro di grammatica orientale e via via accresciuta da aggiunte e inserti di allievi e fruitori ancora tardoantichi, ad un certo punto trascritti in un contesto occidentale (proto-longobardo), non pi๠in grado di comprenderne a fondo la complessa stratificazione e, in molti casi, la grafia. Nella terza parte viene presentato il testo critico, di cui si ਠcercato di curare particolarmente il lay-out: in tal senso, contrariamente al continuum testuale riscontrabile nelle precedenti edizioni del Keil e del Bertsch, la presente edizione mette in evidenza una sequenza di glosse e di stralci per lo pi๠ma non sempre forniti di lemma, al fine di mostrare tangibilmente che l'Ars Grammatica di Cledonio deve essere ritenuta un'opera del tutto estranea alla consequenzialità  e organicità  tradizionali: la trattazione a noi giunta vive di stralci teoricamente autonomi, l'unica base di partenza per essa ਠl'Ars Donati, volontariamente spezzettata e divisa in funzione di quelli che potevano essere gli obiettivi didattici. Oltre che da un apparato critico il testo ਠcorredato da un apparato di loci similes provenienti dalle opere degli esegeti di Donato, grazie ai quali in pi๠casi ਠstato possibile chiarire taluni passi del testo di Cledonio, evidentemente lacunosi e di per sà© poco intellegibili. Il presente lavoro ਠcompletato infine da un indice delle citazioni e da un indice delle forme trattate.
2013
it
ars grammatica
Categorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche::Classical Studies
commento
Donato
lemmi
Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artistiche
Settori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche::LINGUA E LETTERATURA LATINA
Università degli Studi Roma Tre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/244208
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-244208