Come attestato dall'IPCC nell'ultimo Fifth Assessment Report (AR5) tra gli effetti del cambiamento climatico di natura antropica vi sono le variazioni attese della frequenza e delle caratteristiche degli eventi estremi. Recenti studi hanno individuato nelle aree urbane i contesti maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici in quanto alcune loro caratteristiche potrebbero agire da fattore †œamplificatore di criticità  pregresse†�. Ad esempio, l'incremento atteso in magnitudo ed occorrenza dei valori di precipitazione sub giornaliera potrebbe comportare maggiori disagi nei contesti urbani nei quali l'elevata percentuale di superficie impermeabilizzata induce spesso tempi di corrivazione anche inferiori all'ora e le reti di drenaggio urbano spesso risultano già  correntemente sottodimensionate a causa dei rapidi processi di inurbamento occorsi negli ultimi decenni. Ciಠpremesso diventa fondamentale nei contesti urbani: · quantificare l'aumento dell'incidenza e la variazione delle caratteristiche di tali eventi sul territorio · valutare e gestirne le conseguenze in quanto l'aumento degli eventi estremi porta con sà© una pluralità  di impatti che forzano i processi graduali di trasformazione dei contesti naturali (ISPRA, 2014) e incidono sulla stabilità  di condizioni territoriali (la natura dei suoli e i regimi idraulici...) che prima erano considerate †œpunti fermi†� nello sviluppo territoriale e urbano. Il rischio crescente deve quindi essere preso necessariamente in considerazione nella definizione degli scenari di sviluppo urbano futuro. Le scelte di gestione intraprese oggi, infatti, determinano la vulnerabilità  attuale e futura delle città . In termini di conoscenza e valutazione, il territorio diventa un sistema dinamico di cui non ਠpi๠sufficiente considerare la sua condizione di †œstato attuale delle criticità †� soggetto alle sole azioni antropiche come determinanti di effetti dinamici. E' necessario, invece, adottare una nuova visione per approfondire il valore dell'interazione tra due componenti dinamiche, quelle climatiche e quelle territoriali/urbane. Appare chiara, quindi, la necessità  di †œadattare la pianificazione†�. Sulla base di questo, l'indagine punta alla definizione di un approccio strutturato alla gestione degli impatti sul territorio dovuti al cambiamento climatico. Tale approccio presenta pi๠elementi di innovazione. In primo luogo, l'integrazione ਠl'elemento che guida lo sviluppo dell'approccio che ਠpensato, appunto, per essere inserito negli strumenti urbanistici. Lo strumento preso in esame, in particolare, ਠla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nella struttura generale promossa dalla Direttiva Europea (2001/42/CE) e, di conseguenza, anche la sua incidenza sul processo di formazione dei piani. Da questo punto di vista, l'approccio ਠstrutturato all'interno della VAS e ne integra i contenuti senza volerne modificare la struttura esistente se non strettamente necessario secondo il concetto del mainstreaming, che sarà  spiegato in seguito. Il secondo aspetto innovativo ਠlo sviluppo della metodologia di approccio. L'obiettivo ਠottenere un framework di analisi, stima e gestione degli impatti a livello urbano che sia aggiornabile in base alle esigenze specifiche e alle caratteristiche del sito in esame e che sia integrabile nei processi esistenti. A questo scopo, tale metodologia, denominata †œrisk based approach†�, prende in esame le dinamiche che determinano gli impatti a livello urbano in termini di rischi. L'introduzione di questo parametro, infatti, ਠconsiderata essenziale per ottenere una caratterizzazione quantitativa oltre che qualitativa della relazione tra cambiamento climatici e condizioni preesistenti del territorio in esame. L'esito finale à¨, quindi, un modello concettuale innovativo di valutazione e gestione degli impatti climatici che sia il risultato dell'integrazione del risk governance framework nella procedura esistente di VAS. Tale modello deriva dall'ibridazione dei due processi esistenti ma conserva in larga parte la struttura attuale della VAS puntando ad aggiornarne i contenuti conoscitivi attraverso l'analisi e la stima dei rischi climatici locali e a definire degli obiettivi integrati di adattamento e sviluppo urbano.

Adattare la pianificazione al cambiamento climatico

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2016

Abstract

Come attestato dall'IPCC nell'ultimo Fifth Assessment Report (AR5) tra gli effetti del cambiamento climatico di natura antropica vi sono le variazioni attese della frequenza e delle caratteristiche degli eventi estremi. Recenti studi hanno individuato nelle aree urbane i contesti maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici in quanto alcune loro caratteristiche potrebbero agire da fattore †œamplificatore di criticità  pregresse†�. Ad esempio, l'incremento atteso in magnitudo ed occorrenza dei valori di precipitazione sub giornaliera potrebbe comportare maggiori disagi nei contesti urbani nei quali l'elevata percentuale di superficie impermeabilizzata induce spesso tempi di corrivazione anche inferiori all'ora e le reti di drenaggio urbano spesso risultano già  correntemente sottodimensionate a causa dei rapidi processi di inurbamento occorsi negli ultimi decenni. Ciಠpremesso diventa fondamentale nei contesti urbani: · quantificare l'aumento dell'incidenza e la variazione delle caratteristiche di tali eventi sul territorio · valutare e gestirne le conseguenze in quanto l'aumento degli eventi estremi porta con sà© una pluralità  di impatti che forzano i processi graduali di trasformazione dei contesti naturali (ISPRA, 2014) e incidono sulla stabilità  di condizioni territoriali (la natura dei suoli e i regimi idraulici...) che prima erano considerate †œpunti fermi†� nello sviluppo territoriale e urbano. Il rischio crescente deve quindi essere preso necessariamente in considerazione nella definizione degli scenari di sviluppo urbano futuro. Le scelte di gestione intraprese oggi, infatti, determinano la vulnerabilità  attuale e futura delle città . In termini di conoscenza e valutazione, il territorio diventa un sistema dinamico di cui non ਠpi๠sufficiente considerare la sua condizione di †œstato attuale delle criticità †� soggetto alle sole azioni antropiche come determinanti di effetti dinamici. E' necessario, invece, adottare una nuova visione per approfondire il valore dell'interazione tra due componenti dinamiche, quelle climatiche e quelle territoriali/urbane. Appare chiara, quindi, la necessità  di †œadattare la pianificazione†�. Sulla base di questo, l'indagine punta alla definizione di un approccio strutturato alla gestione degli impatti sul territorio dovuti al cambiamento climatico. Tale approccio presenta pi๠elementi di innovazione. In primo luogo, l'integrazione ਠl'elemento che guida lo sviluppo dell'approccio che ਠpensato, appunto, per essere inserito negli strumenti urbanistici. Lo strumento preso in esame, in particolare, ਠla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nella struttura generale promossa dalla Direttiva Europea (2001/42/CE) e, di conseguenza, anche la sua incidenza sul processo di formazione dei piani. Da questo punto di vista, l'approccio ਠstrutturato all'interno della VAS e ne integra i contenuti senza volerne modificare la struttura esistente se non strettamente necessario secondo il concetto del mainstreaming, che sarà  spiegato in seguito. Il secondo aspetto innovativo ਠlo sviluppo della metodologia di approccio. L'obiettivo ਠottenere un framework di analisi, stima e gestione degli impatti a livello urbano che sia aggiornabile in base alle esigenze specifiche e alle caratteristiche del sito in esame e che sia integrabile nei processi esistenti. A questo scopo, tale metodologia, denominata †œrisk based approach†�, prende in esame le dinamiche che determinano gli impatti a livello urbano in termini di rischi. L'introduzione di questo parametro, infatti, ਠconsiderata essenziale per ottenere una caratterizzazione quantitativa oltre che qualitativa della relazione tra cambiamento climatici e condizioni preesistenti del territorio in esame. L'esito finale à¨, quindi, un modello concettuale innovativo di valutazione e gestione degli impatti climatici che sia il risultato dell'integrazione del risk governance framework nella procedura esistente di VAS. Tale modello deriva dall'ibridazione dei due processi esistenti ma conserva in larga parte la struttura attuale della VAS puntando ad aggiornarne i contenuti conoscitivi attraverso l'analisi e la stima dei rischi climatici locali e a definire degli obiettivi integrati di adattamento e sviluppo urbano.
2016
it
Adattamento
Cambiamento climatico
Categorie ISI-CRUI::Ingegneria civile e Architettura
Ingegneria civile e Architettura
Pianificazione
Settori Disciplinari MIUR::Ingegneria civile e Architettura::URBANISTICA
Università degli Studi Roma Tre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/244229
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-244229