L'abate Onorato VI Caetani (1742-1797), erudito, scienziato e collezionista nella Roma della seconda metà del secolo diciottesimo, ਠoggi conosciuto principalmente per la sua gradevole fisionomia consegnata al †œtrittico†� di ritratti eseguiti da Anton Raphael Mengs, Pompeo Batoni e Angelica Kauffman, che possiamo ammirare nelle sale dell'archivio della Fondazione «Camillo Caetani» di Roma. Ma nell'Italia del XVIII secolo egli ebbe una certa notorietà come attivo esponente di quella temperie illuministica romana nota sotto il nome di «Aufklà¤rung cattolica», soprattutto dopo che ebbe dato alle stampe alcuni saggi di successo, tra cui una biografia di Maria Teresa d'Austria e di Carlo III di Borbone. In quest'epoca cosଠdensa di fermenti culturali e artistici, Onorato, figlio cadetto d'una delle pi๠antiche e nobili famiglie romane, riusciva, malgrado i problemi economici in cui versava la sua famiglia, a formare una notevole collezione d'arte che ਠal centro di questa tesi di dottorato. Oltre ai tre ritratti già citati e a numerosi altri dipinti e disegni, tra cui figurano opere di Giuseppe Cades, Angelica Kauffman, Pompeo Batoni, Giovanni Domenico Porta, Pier Leone Ghezzi, Onorato amಠcircondarsi di statue e medaglie che riunଠnei suoi appartamenti in un gabinetto di antichità classiche, di cui oggi non rimangono che pochissimi pezzi. Grazie al reperimento dell'«Inventario dei Beni» presso l'Archivio di Stato di Roma, redatto dopo la morte del Caetani, ਠstato possibile ricostruire in gran parte l'entità delle sue collezioni, per poi contestualizzarle nella temperie culturale e artistica del XVIII secolo a Roma e in Italia. Oltre a cià², si ਠtentato di esaminare il lato †œpsicologico†� dell'abate Caetani, ovvero di analizzare luci e ombre della sua personalità , nonchà© il suo manifesto scontento per la condizione culturale della Roma di Pio VI Braschi. Lo studio risulta dunque incentrato sui suoi numerosi carteggi rimasti ancora in gran parte inediti, intrapresi con le vette dell'intellighenzia italiana ed europea dell'epoca. Ne ਠrisultato un interessante profilo umano e culturale che getta nuova luce su un'epoca storica che necessiterebbe sempre nuovi approfondimenti.
Onorato VI Caetani e la cultura romana di fine Settecento
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2016
Abstract
L'abate Onorato VI Caetani (1742-1797), erudito, scienziato e collezionista nella Roma della seconda metà del secolo diciottesimo, ਠoggi conosciuto principalmente per la sua gradevole fisionomia consegnata al †œtrittico†� di ritratti eseguiti da Anton Raphael Mengs, Pompeo Batoni e Angelica Kauffman, che possiamo ammirare nelle sale dell'archivio della Fondazione «Camillo Caetani» di Roma. Ma nell'Italia del XVIII secolo egli ebbe una certa notorietà come attivo esponente di quella temperie illuministica romana nota sotto il nome di «Aufklà¤rung cattolica», soprattutto dopo che ebbe dato alle stampe alcuni saggi di successo, tra cui una biografia di Maria Teresa d'Austria e di Carlo III di Borbone. In quest'epoca cosଠdensa di fermenti culturali e artistici, Onorato, figlio cadetto d'una delle pi๠antiche e nobili famiglie romane, riusciva, malgrado i problemi economici in cui versava la sua famiglia, a formare una notevole collezione d'arte che ਠal centro di questa tesi di dottorato. Oltre ai tre ritratti già citati e a numerosi altri dipinti e disegni, tra cui figurano opere di Giuseppe Cades, Angelica Kauffman, Pompeo Batoni, Giovanni Domenico Porta, Pier Leone Ghezzi, Onorato amಠcircondarsi di statue e medaglie che riunଠnei suoi appartamenti in un gabinetto di antichità classiche, di cui oggi non rimangono che pochissimi pezzi. Grazie al reperimento dell'«Inventario dei Beni» presso l'Archivio di Stato di Roma, redatto dopo la morte del Caetani, ਠstato possibile ricostruire in gran parte l'entità delle sue collezioni, per poi contestualizzarle nella temperie culturale e artistica del XVIII secolo a Roma e in Italia. Oltre a cià², si ਠtentato di esaminare il lato †œpsicologico†� dell'abate Caetani, ovvero di analizzare luci e ombre della sua personalità , nonchà© il suo manifesto scontento per la condizione culturale della Roma di Pio VI Braschi. Lo studio risulta dunque incentrato sui suoi numerosi carteggi rimasti ancora in gran parte inediti, intrapresi con le vette dell'intellighenzia italiana ed europea dell'epoca. Ne ਠrisultato un interessante profilo umano e culturale che getta nuova luce su un'epoca storica che necessiterebbe sempre nuovi approfondimenti.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/244230
URN:NBN:IT:UNIROMA3-244230