Negli ultimi anni si sta assistendo una incessante compenetrazione del diritto dell'Unione europea e del sistema CEDU nei singoli ordinamenti interni, anche nella materia penale da sempre riservata alla sovranità degli Stati nazionali. Il presente lavoro mira a verificare se attualmente possa parlarsi di europeizzazione dello ius puniendi e quali limiti e conseguenze possano derivare dalla verificazione di un tale fenomeno. Invero, il lungo e tortuoso processo di affermazione della normativa sovranazionale ਠscandito da una continua tensione tra l'esigenza di integrazione della normativa europea a quella nazionale ed il contemporaneo bisogno di preservare quel patrimonio di principi fondamentali nei quali risiede, in definitiva, il †œvolto†� dell'identità giuridico-costituzionale italiana. Il principio di legalità costituisce †" quantomeno nella materia penale †" un ostacolo invalicabile, considerato lo ius puniendi una delle massime espressioni della sovranità nazionale, in quanto tale non cedibile alle sempre pi๠dirompenti forze europee, rappresentate sia dalle istituzioni dell'Unione che dal sistema CEDU. Ancora, deve aversi riguardo al principio di democraticità dei processi decisionali che sfociano nelle scelte di criminalizzazione, ai principi di ultima ratio e di necessaria offensività , alle tecniche di redazione delle fattispecie penali che devono conformarsi al principio di determinatezza e, da ultimo, alla proporzionalità della sanzione penale. D'altro canto, perà², ਠindubbio che l'esperienza ormai dilagante della criminalità sovranazionale ponga l'imperante necessità di predisporre una regolamentazione sostanziale, e processuale, sempre pi๠integrata e aperta alla †œcooperazione†� tra gli Stati membri.
Verso la europeizzazione del diritto penale?
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2016
Abstract
Negli ultimi anni si sta assistendo una incessante compenetrazione del diritto dell'Unione europea e del sistema CEDU nei singoli ordinamenti interni, anche nella materia penale da sempre riservata alla sovranità degli Stati nazionali. Il presente lavoro mira a verificare se attualmente possa parlarsi di europeizzazione dello ius puniendi e quali limiti e conseguenze possano derivare dalla verificazione di un tale fenomeno. Invero, il lungo e tortuoso processo di affermazione della normativa sovranazionale ਠscandito da una continua tensione tra l'esigenza di integrazione della normativa europea a quella nazionale ed il contemporaneo bisogno di preservare quel patrimonio di principi fondamentali nei quali risiede, in definitiva, il †œvolto†� dell'identità giuridico-costituzionale italiana. Il principio di legalità costituisce †" quantomeno nella materia penale †" un ostacolo invalicabile, considerato lo ius puniendi una delle massime espressioni della sovranità nazionale, in quanto tale non cedibile alle sempre pi๠dirompenti forze europee, rappresentate sia dalle istituzioni dell'Unione che dal sistema CEDU. Ancora, deve aversi riguardo al principio di democraticità dei processi decisionali che sfociano nelle scelte di criminalizzazione, ai principi di ultima ratio e di necessaria offensività , alle tecniche di redazione delle fattispecie penali che devono conformarsi al principio di determinatezza e, da ultimo, alla proporzionalità della sanzione penale. D'altro canto, perà², ਠindubbio che l'esperienza ormai dilagante della criminalità sovranazionale ponga l'imperante necessità di predisporre una regolamentazione sostanziale, e processuale, sempre pi๠integrata e aperta alla †œcooperazione†� tra gli Stati membri.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/244236
URN:NBN:IT:UNIROMA3-244236