Le organizzazioni criminali sempre di pi๠investono in attività  lecite proventi di attività  illecite. Pertanto al fine di combattere la criminalità  organizzata e non, le misure di carattere patrimoniali risultano spesso essere pi๠efficaci di quelle personali. L'impresa mafiosa presenta una peculiarità  rispetto alla tradizionale impresa illecita: sempre pi๠di frequente ha un oggetto lecito e opera su mercato nel rispetto formale della legge. Per contrastare il fenomeno criminale, sia esso organizzato o meno, da un punto di vista economico, ਠnecessario aggredire l'attività  di impresa. D'altro canto, l'impresa ਠun'attività  e come tale non ਠsottoponibile a sequestro. Pertanto, oggetto della tutela cautelare possono essere le partecipazioni sociali relative alla società  che esercita un'attività  finanziata con proventi illeciti o in alternativa l'azienda come complesso di beni di cui si avvale l'impresa. Data la particolarità  dei beni, l'apposizione dei sequestri penali sulle partecipazioni sociali e sull'azienda comporta problemi di coordinamento tra le norme processuali e quelle proprie del diritto commerciale, oltre che la necessità  di individuare gli effetti che i sequestri producono sull'organizzazione societaria. In particolare, con riguardo alle partecipazioni, i relativi poteri di amministrazione spettano al custode alla stregua dell'art. 2352 c.c. che contiene principi generali applicabili in caso di sequestri di tali beni. Peraltro, si rende necessario l'adattamento della disposizione civilistica alle ipotesi in cui i sequestri siano di matrice penale, atteso che questi ultimi perseguono anche finalità  di natura pubblicistica oltre che patrimoniale. Il presente lavoro giunge alla conclusione che all'amministratore giudiziario non puಠessere riconosciuta una posizione corporativa all'interno della società  pi๠penetrante di quella propria del custode delle partecipazioni sociali in sede civile, ossia l'esercizio dei diritti amministrativi incorporati nella partecipazione stessa. Ne consegue l'impossibilità  di riconoscere ai sequestri penali l'effetto di determinare lo scavalcamento dell'organizzazione capitalistico-corporativa, tipica delle società  di capitali. Il lavoro con riferimento al sequestro di azienda sociale, apposto in virt๠di provvedimento cautelare emesso nei confronti di uno o pi๠soci, conclude, seppur in termini dubitativi, ritenendo che l'amministratore giudiziario nominato abbia un potere di custodia non esteso anche alla gestione societaria che resta in capo all'organo amministrativo della società . Pertanto, l'attività  dell'amministratore giudiziario assume carattere prettamente conservativo, teso a evitare la dispersione dell'azienda. Qualora, il provvedimento cautelare colpisca direttamente la società , il sequestro di azienda si estende di diritto alle partecipazioni sociali, permettendo, quindi, all'amministratore giudiziario di incidere sull'organizzazione societaria mediante l'esercizio dei diritti corporativi.

Sequestri penali di partecipazioni sociali

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2013

Abstract

Le organizzazioni criminali sempre di pi๠investono in attività  lecite proventi di attività  illecite. Pertanto al fine di combattere la criminalità  organizzata e non, le misure di carattere patrimoniali risultano spesso essere pi๠efficaci di quelle personali. L'impresa mafiosa presenta una peculiarità  rispetto alla tradizionale impresa illecita: sempre pi๠di frequente ha un oggetto lecito e opera su mercato nel rispetto formale della legge. Per contrastare il fenomeno criminale, sia esso organizzato o meno, da un punto di vista economico, ਠnecessario aggredire l'attività  di impresa. D'altro canto, l'impresa ਠun'attività  e come tale non ਠsottoponibile a sequestro. Pertanto, oggetto della tutela cautelare possono essere le partecipazioni sociali relative alla società  che esercita un'attività  finanziata con proventi illeciti o in alternativa l'azienda come complesso di beni di cui si avvale l'impresa. Data la particolarità  dei beni, l'apposizione dei sequestri penali sulle partecipazioni sociali e sull'azienda comporta problemi di coordinamento tra le norme processuali e quelle proprie del diritto commerciale, oltre che la necessità  di individuare gli effetti che i sequestri producono sull'organizzazione societaria. In particolare, con riguardo alle partecipazioni, i relativi poteri di amministrazione spettano al custode alla stregua dell'art. 2352 c.c. che contiene principi generali applicabili in caso di sequestri di tali beni. Peraltro, si rende necessario l'adattamento della disposizione civilistica alle ipotesi in cui i sequestri siano di matrice penale, atteso che questi ultimi perseguono anche finalità  di natura pubblicistica oltre che patrimoniale. Il presente lavoro giunge alla conclusione che all'amministratore giudiziario non puಠessere riconosciuta una posizione corporativa all'interno della società  pi๠penetrante di quella propria del custode delle partecipazioni sociali in sede civile, ossia l'esercizio dei diritti amministrativi incorporati nella partecipazione stessa. Ne consegue l'impossibilità  di riconoscere ai sequestri penali l'effetto di determinare lo scavalcamento dell'organizzazione capitalistico-corporativa, tipica delle società  di capitali. Il lavoro con riferimento al sequestro di azienda sociale, apposto in virt๠di provvedimento cautelare emesso nei confronti di uno o pi๠soci, conclude, seppur in termini dubitativi, ritenendo che l'amministratore giudiziario nominato abbia un potere di custodia non esteso anche alla gestione societaria che resta in capo all'organo amministrativo della società . Pertanto, l'attività  dell'amministratore giudiziario assume carattere prettamente conservativo, teso a evitare la dispersione dell'azienda. Qualora, il provvedimento cautelare colpisca direttamente la società , il sequestro di azienda si estende di diritto alle partecipazioni sociali, permettendo, quindi, all'amministratore giudiziario di incidere sull'organizzazione societaria mediante l'esercizio dei diritti corporativi.
2013
it
Azienda
Partecipazione sociale
Sequestro
Settori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO COMMERCIALE
Università degli Studi del Molise
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/247078
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-247078