La ricerca ਠstata organizzata in diverse fasi corrispondenti a un progressivo approfondimento dell'oggetto indagato: l'esperienza di alcune donne immigrate che hanno scelto la strada del lavoro autonomo e imprenditoriale. Una prima fase ਠstata dedicata all'analisi della letteratura su pi๠livelli ripercorrendo in primo luogo il modo in cui sono state studiate le grandi migrazioni internazionali e isolando il tema delle †œmigrazioni di genere†�. Inevitabile e necessario ਠstato lo sguardo alla letteratura internazionale ed europea che ha fornito una prima cornice di riferimento anche riguardo al tema specifico del genere. Rispetto a questo concetto chiave, la letteratura italiana sulle migrazioni ha mostrato un certo ritardo e, soprattutto, la tendenza a far diventare la migrazione femminile un interesse di pochi verso poche specifiche tematiche: il lavoro domestico e di cura e la prostituzione. La volontà  di studiare questa area del mercato del lavoro ਠnata in stretta connessione con l'ipotesi di fondo: puಠl'autonomia lavorativa, con le relative ambizioni e prospettive di mobilità , aprire la strada a una forma di inclusione sociale pi๠profonda di una formale accettazione e tolleranza? Come si definisce la soggettività  di queste donne? L'indagine ha coinvolto dieci donne attive nella città  di Roma secondo un criterio di significatività  dato non tanto dall'essere un campione statisticamente rappresentativo, quanto dalla possibilità  di far emergere dei tratti comuni e differenti nella definizione della loro soggettività  di immigrate provenienti da diverse aree geo-culturali. In questo senso l'analisi ਠstata condotta secondo un approccio qualitativo per mezzo di racconti di vita seguiti poi da un intenso lavoro di carattere interpretativo. Il primo tramite di contatto ਠstato la Cna World di Roma, gruppo di interesse della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa che si occupa in particolare dell'imprenditoria straniera. àˆ emerso un quadro piuttosto vivace e non privo di contraddizioni sul modo in cui ਠvissuta la condizione di immigrate. Da un lato ਠespressa una sincera soddisfazione per quanto si ਠrealizzato in ambito lavorativo, si dichiarano, con altrettanto coinvolgimento, ottimi rapporti con gli italiani e un percorso di inserimento †œfelice†� e †œfortunato†�. Quando perಠsi va a scavare un po' pi๠in profondità  queste stesse affermazioni rivelano una realtà  complessa e ricca di punti interrogativi. Il luogo di lavoro ਠlo spazio dove passano la maggior parte del loro tempo, pur con varie sfumature, la socialità  appare ristretta a relazioni poco profonde sia con gli autoctoni sia con i loro connazionali con i quali raramente si mantengono legami forti. Il tema della cittadinanza ਠun terreno scosceso e in qualche modo rivelatore di una realtà  che necessita di essere approfondita. Emerge una visione essenzialmente strumentale e strategica in base alla quale si guarda a una generale facilitazione in termini di gestione delle pratiche burocratiche connesse, in primo luogo, al mondo del lavoro e alla tutela dei figli. Sembrerebbe mancare qualsiasi senso di coinvolgimento e attribuzione di un significato di appartenenza dietro all'etichetta †œcittadinanza†�. Appartenenza e inclusione che, pur lontane dal compiersi, sembrano essere ricercate pi๠nella buona riuscita del percorso lavorativo e nella conseguente †œapprovazione†� da parte degli italiani.

Immigrate e lavoro autonomo in Italia : nuove forme di integrazione?

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2015

Abstract

La ricerca ਠstata organizzata in diverse fasi corrispondenti a un progressivo approfondimento dell'oggetto indagato: l'esperienza di alcune donne immigrate che hanno scelto la strada del lavoro autonomo e imprenditoriale. Una prima fase ਠstata dedicata all'analisi della letteratura su pi๠livelli ripercorrendo in primo luogo il modo in cui sono state studiate le grandi migrazioni internazionali e isolando il tema delle †œmigrazioni di genere†�. Inevitabile e necessario ਠstato lo sguardo alla letteratura internazionale ed europea che ha fornito una prima cornice di riferimento anche riguardo al tema specifico del genere. Rispetto a questo concetto chiave, la letteratura italiana sulle migrazioni ha mostrato un certo ritardo e, soprattutto, la tendenza a far diventare la migrazione femminile un interesse di pochi verso poche specifiche tematiche: il lavoro domestico e di cura e la prostituzione. La volontà  di studiare questa area del mercato del lavoro ਠnata in stretta connessione con l'ipotesi di fondo: puಠl'autonomia lavorativa, con le relative ambizioni e prospettive di mobilità , aprire la strada a una forma di inclusione sociale pi๠profonda di una formale accettazione e tolleranza? Come si definisce la soggettività  di queste donne? L'indagine ha coinvolto dieci donne attive nella città  di Roma secondo un criterio di significatività  dato non tanto dall'essere un campione statisticamente rappresentativo, quanto dalla possibilità  di far emergere dei tratti comuni e differenti nella definizione della loro soggettività  di immigrate provenienti da diverse aree geo-culturali. In questo senso l'analisi ਠstata condotta secondo un approccio qualitativo per mezzo di racconti di vita seguiti poi da un intenso lavoro di carattere interpretativo. Il primo tramite di contatto ਠstato la Cna World di Roma, gruppo di interesse della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa che si occupa in particolare dell'imprenditoria straniera. àˆ emerso un quadro piuttosto vivace e non privo di contraddizioni sul modo in cui ਠvissuta la condizione di immigrate. Da un lato ਠespressa una sincera soddisfazione per quanto si ਠrealizzato in ambito lavorativo, si dichiarano, con altrettanto coinvolgimento, ottimi rapporti con gli italiani e un percorso di inserimento †œfelice†� e †œfortunato†�. Quando perಠsi va a scavare un po' pi๠in profondità  queste stesse affermazioni rivelano una realtà  complessa e ricca di punti interrogativi. Il luogo di lavoro ਠlo spazio dove passano la maggior parte del loro tempo, pur con varie sfumature, la socialità  appare ristretta a relazioni poco profonde sia con gli autoctoni sia con i loro connazionali con i quali raramente si mantengono legami forti. Il tema della cittadinanza ਠun terreno scosceso e in qualche modo rivelatore di una realtà  che necessita di essere approfondita. Emerge una visione essenzialmente strumentale e strategica in base alla quale si guarda a una generale facilitazione in termini di gestione delle pratiche burocratiche connesse, in primo luogo, al mondo del lavoro e alla tutela dei figli. Sembrerebbe mancare qualsiasi senso di coinvolgimento e attribuzione di un significato di appartenenza dietro all'etichetta †œcittadinanza†�. Appartenenza e inclusione che, pur lontane dal compiersi, sembrano essere ricercate pi๠nella buona riuscita del percorso lavorativo e nella conseguente †œapprovazione†� da parte degli italiani.
2015
it
Categorie ISI-CRUI::Scienze politiche e sociali::Sociology & Anthropology
immigrate
imprenditoria
integrazione
Scienze politiche e sociali
Settori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::SOCIOLOGIA GENERALE
Università degli Studi Roma Tre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/251179
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-251179