Gli approfondimenti e gli studi compiuti nella realizzazione della presente tesi hanno come obiettivo primario quello di delineare un quadro generale su ciಠche la macchina legislativa e giurisprudenziale, internazionale, comunitaria e nazionale, ha approntato in tema di tutela penale dell'ambiente marino. Il lavoro di ricerca consta di un'analisi ragionata delle tre principali problematiche inerenti il tema della protezione e salvaguardia degli ecosistemi marini e delle risorse ivi presenti ovvero:a) la ricostruzione del quadro normativo di riferimento attraverso un'indagine †œpluriordinamentale†�tesa ad analizzare lo spessore degli obblighi internazionali e comunitari di tutela penale, con contestuale studio dei conseguenti ed evidenti riflessi che ne discendono nel nostro diritto penale nazionalea protezione dell'habitat marino; b) l'elaborazione dei principi generali, delle tecniche di tutela e della struttura dell'illecito penale a difesa dell'ambiente marino; c)l'interpretazione delle singole fattispecie penali e dei profili sanzionatori posti a salvaguardia del patrimonio faunistico e floreale marino. In concreto, lo sviluppo del seguente tesi segue lo schema di seguito sinteticamente riepilogato. Nel capitolo Iviene illustrato, in prima istanza, lo sviluppo storico della normativa internazionale posta a tutela dell'ambiente marino; successivamente, viene esaminata la molteplice dimensione comunitaria in materia di difesa del mare e del suo habitat naturale, seguita poi da un'attenta descrizione ed interpretazione del diritto interno in tema di sicurezza e protezione delle risorse marine e della pesca. Nel capitolo II si affronta la tematica dei rapporti tra diritto penale internazionale, comunitario e nazionale, soffermandosi, dopo una breve introduzione inerente la commissione di illeciti ambientali a livello internazionale e la responsabilità degli Stati, sui c.d. obblighi internazionali e comunitari di tutela penale e sui c.d. effetti riflessi di tale apparato normativo sul diritto penale nazionale a protezione del mare e dell'ambiente marino. Nel capitolo III viene approfondito il sistema generale di tutela penale dell'ambiente marino, con osservazioni riguardanti la ratio e l'oggetto della tutela penale dell'ittiofauna, il bene giuridico tutelato, le tecniche di costruzione delle fattispecie incriminatrici (elementi normativi, soglie di rilevanza penale, alternativa tra reato di danno e reato di pericolo), ela necessità di un operoso rafforzamento dei meccanismi di protezione mediante l'inserimento di fattispecie incriminatrici di carattere delittuoso. Nel capitolo IV, infine, si prendono in esame i profili sanzionatori propri di questo segmento del pi๠ampio alveo generale della tutela ambientale, evidenziando e ricostruendo le fattispecie punitive relative all'inquinamento del mare causato da navi, i reati e gli illeciti amministrativi in materia di pesca marittima (alla luce dell'importante riassetto normativo introdotto dal decreto 9 gennaio 2012), i reati in materia di tutela del patrimonio culturale subacqueo, nonchà© le violazioni delle norme a tutela delle riserve marine e della pesca sportiva, ricreativa e subacquea, ultimando poi l'analisi mediante un breve excursus relativo alle nuove fattispeciecodicistiche a tutela degli habitat e delle specie protette introdotte dal decreto legislativo n. 231/2011, (emanato sulla base della legge delega 4 giugno 2010, n. 96, recante †œDisposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee †" Legge comunitaria 2009†�) in attuazione, tra le altre, della direttiva 2008/99 CE (sulla tutela penale dell'ambiente) e della direttiva 2009/123/CE (relativa all'inquinamento provocato da navi ed all'introduzione di sanzioni per violazioni).
La tutela penale dell'ambiente marino
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2012
Abstract
Gli approfondimenti e gli studi compiuti nella realizzazione della presente tesi hanno come obiettivo primario quello di delineare un quadro generale su ciಠche la macchina legislativa e giurisprudenziale, internazionale, comunitaria e nazionale, ha approntato in tema di tutela penale dell'ambiente marino. Il lavoro di ricerca consta di un'analisi ragionata delle tre principali problematiche inerenti il tema della protezione e salvaguardia degli ecosistemi marini e delle risorse ivi presenti ovvero:a) la ricostruzione del quadro normativo di riferimento attraverso un'indagine †œpluriordinamentale†�tesa ad analizzare lo spessore degli obblighi internazionali e comunitari di tutela penale, con contestuale studio dei conseguenti ed evidenti riflessi che ne discendono nel nostro diritto penale nazionalea protezione dell'habitat marino; b) l'elaborazione dei principi generali, delle tecniche di tutela e della struttura dell'illecito penale a difesa dell'ambiente marino; c)l'interpretazione delle singole fattispecie penali e dei profili sanzionatori posti a salvaguardia del patrimonio faunistico e floreale marino. In concreto, lo sviluppo del seguente tesi segue lo schema di seguito sinteticamente riepilogato. Nel capitolo Iviene illustrato, in prima istanza, lo sviluppo storico della normativa internazionale posta a tutela dell'ambiente marino; successivamente, viene esaminata la molteplice dimensione comunitaria in materia di difesa del mare e del suo habitat naturale, seguita poi da un'attenta descrizione ed interpretazione del diritto interno in tema di sicurezza e protezione delle risorse marine e della pesca. Nel capitolo II si affronta la tematica dei rapporti tra diritto penale internazionale, comunitario e nazionale, soffermandosi, dopo una breve introduzione inerente la commissione di illeciti ambientali a livello internazionale e la responsabilità degli Stati, sui c.d. obblighi internazionali e comunitari di tutela penale e sui c.d. effetti riflessi di tale apparato normativo sul diritto penale nazionale a protezione del mare e dell'ambiente marino. Nel capitolo III viene approfondito il sistema generale di tutela penale dell'ambiente marino, con osservazioni riguardanti la ratio e l'oggetto della tutela penale dell'ittiofauna, il bene giuridico tutelato, le tecniche di costruzione delle fattispecie incriminatrici (elementi normativi, soglie di rilevanza penale, alternativa tra reato di danno e reato di pericolo), ela necessità di un operoso rafforzamento dei meccanismi di protezione mediante l'inserimento di fattispecie incriminatrici di carattere delittuoso. Nel capitolo IV, infine, si prendono in esame i profili sanzionatori propri di questo segmento del pi๠ampio alveo generale della tutela ambientale, evidenziando e ricostruendo le fattispecie punitive relative all'inquinamento del mare causato da navi, i reati e gli illeciti amministrativi in materia di pesca marittima (alla luce dell'importante riassetto normativo introdotto dal decreto 9 gennaio 2012), i reati in materia di tutela del patrimonio culturale subacqueo, nonchà© le violazioni delle norme a tutela delle riserve marine e della pesca sportiva, ricreativa e subacquea, ultimando poi l'analisi mediante un breve excursus relativo alle nuove fattispeciecodicistiche a tutela degli habitat e delle specie protette introdotte dal decreto legislativo n. 231/2011, (emanato sulla base della legge delega 4 giugno 2010, n. 96, recante †œDisposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee †" Legge comunitaria 2009†�) in attuazione, tra le altre, della direttiva 2008/99 CE (sulla tutela penale dell'ambiente) e della direttiva 2009/123/CE (relativa all'inquinamento provocato da navi ed all'introduzione di sanzioni per violazioni).I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/260226
URN:NBN:IT:UNIROMA3-260226