Il lavoro di tesi focalizza l'attenzione sulle prime fasi di inserimento di un bambino straniero, di nazionalità  cinese, in un contesto classe in cui sia per le insegnanti che per gli alunni questa rappresenta la prima esperienza di scambio interculturale. In particolare, la ricerca indaga come la presenza della diversità  di cui l'alunno ਠportatore modifichi e influenzi le dinamiche interazionali tipiche del contesto classe, causando una vera e propria ricostruzione del setting originario. La classe interculturale, difatti, rappresenta il luogo in cui si realizza una situazione di doppia asimmetria relazionale tra nativo - non nativo e tra insegnante - alunno. Partendo dunque dal presupposto secondo cui tale interazione ਠprototipicamente asimmetrica (Orletti, 2000) e, ancora, che la figura dell'interlocutore nativo si sostanzi in una posizione di minore potere conversazionale, sono state analizzate le soluzioni adottate dai vari partecipanti alla situazione comunicativa (insegnante, gruppo dei pari, alunno straniero, mediatore linguistico), vere e proprie strategie comunicative che hanno contribuito a favorire e mantenere l'interazione, quantomeno diminuendo fraintendimenti ed †œincidenti†� di percorso. Inoltre l'attenzione di focalizzare l'analisi sull'interazione con un alunno di nazionalità  cinese non ਠstata casuale poichà© sono davvero pochi gli studi condotti su apprendenti di lingua cinese in un contesto di scuola primaria mentre abbondano quelli effettuati su apprendenti sinofoni di italiano L2 nei successivi gradi di istruzione (in particolar modo scuole secondarie superiori e università ) e, in secondo luogo, per verificare se la particolarità  della cultura di provenienza potesse dar luogo a conferme o smentite già  annunciate in letteratura. La ricerca si avvale di una metodologia qualitativa che utilizza l'approccio della Conversation Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): sono state effettuate circa 60 ore di videoregistrazione, debitamente trascritte, durante un intero anno scolastico. Sul piano teorico si ਠfatto riferimento agli studi dell'interazionismo simbolico e della teoria dell'interazione sociale con particolare riferimento alla sociologia di Goffman e Garfinkel, ma non mancano riferimenti al costruttivismo sociale (Berger e Luckmann, Schà¼tz), alla sociolinguistica pragmatica e agli studi pi๠recenti sulla comunicazione interculturale (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).

Le parole dell'incontro. Dinamiche interazionali e procedure conversazionali dell'essere straniero nel gruppo classe

-
2011

Abstract

Il lavoro di tesi focalizza l'attenzione sulle prime fasi di inserimento di un bambino straniero, di nazionalità  cinese, in un contesto classe in cui sia per le insegnanti che per gli alunni questa rappresenta la prima esperienza di scambio interculturale. In particolare, la ricerca indaga come la presenza della diversità  di cui l'alunno ਠportatore modifichi e influenzi le dinamiche interazionali tipiche del contesto classe, causando una vera e propria ricostruzione del setting originario. La classe interculturale, difatti, rappresenta il luogo in cui si realizza una situazione di doppia asimmetria relazionale tra nativo - non nativo e tra insegnante - alunno. Partendo dunque dal presupposto secondo cui tale interazione ਠprototipicamente asimmetrica (Orletti, 2000) e, ancora, che la figura dell'interlocutore nativo si sostanzi in una posizione di minore potere conversazionale, sono state analizzate le soluzioni adottate dai vari partecipanti alla situazione comunicativa (insegnante, gruppo dei pari, alunno straniero, mediatore linguistico), vere e proprie strategie comunicative che hanno contribuito a favorire e mantenere l'interazione, quantomeno diminuendo fraintendimenti ed †œincidenti†� di percorso. Inoltre l'attenzione di focalizzare l'analisi sull'interazione con un alunno di nazionalità  cinese non ਠstata casuale poichà© sono davvero pochi gli studi condotti su apprendenti di lingua cinese in un contesto di scuola primaria mentre abbondano quelli effettuati su apprendenti sinofoni di italiano L2 nei successivi gradi di istruzione (in particolar modo scuole secondarie superiori e università ) e, in secondo luogo, per verificare se la particolarità  della cultura di provenienza potesse dar luogo a conferme o smentite già  annunciate in letteratura. La ricerca si avvale di una metodologia qualitativa che utilizza l'approccio della Conversation Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): sono state effettuate circa 60 ore di videoregistrazione, debitamente trascritte, durante un intero anno scolastico. Sul piano teorico si ਠfatto riferimento agli studi dell'interazionismo simbolico e della teoria dell'interazione sociale con particolare riferimento alla sociologia di Goffman e Garfinkel, ma non mancano riferimenti al costruttivismo sociale (Berger e Luckmann, Schà¼tz), alla sociolinguistica pragmatica e agli studi pi๠recenti sulla comunicazione interculturale (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
2011
it
Analisi della conversazione
Comunicazione interculturale
Cultura cinese
Interazione nativo/non nativo
Interazione scolastica
Pragmatica
Settori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
Università degli Studi del Molise
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/263420
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-263420