La tesi esamina lo sviluppo delle relazioni fra il Partito comunista italiano e i partiti socialisti e socialdemocratici europei negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Vengono ricostruite, innanzitutto, le caratteristiche e l'evoluzione della rete di contatti che si costituisce tra i due soggetti. Del dialogo fra i comunisti italiani e i socialisti europei sono quindi evidenziati la rilevanza e gli esiti all'interno del contesto politico nazionale e internazionale di riferimento. Ad emergere ਠuna rete di rapporti piuttosto articolata fra il Pci e i partiti dell'Internazionale socialista, che tuttavia non si traduce mai nel tentativo di una delle due parti di sviluppare un'organica alleanza. L'inserimento dell'internazionalismo comunista e socialista nel sistema internazionale della guerra fredda produce infatti un intreccio di fattori ideologici, di legittimazione politica e di ordine internazionale tale da limitare gli esiti politici del dialogo in seno alla sinistra europea. Anche nel quadro della distensione internazionale degli anni Settanta, la controversia ideologica social-comunista continua a giocare un ruolo decisivo. L'iniziativa dei comunisti italiani nei confronti delle socialdemocrazie rappresenta comunque un elemento rilevante del rinnovamento del Pci. Nel testo se ne distinguono tre fasi: 1964-1969 (avvio dei primi contatti nell'ambito della politica di distensione internazionale); 1970-1973 (avanzata socialdemocratica in Europa, che influenza anche l'innovazione politica del Pci); 1974-1979 (lancio dell'eurocomunismo e suo impatto sulla sinistra europea). Per quanto riguarda il punto di vista socialdemocratico, i dibattiti attorno alla †œquestione comunista†� chiamano in causa le modalità  della partecipazione dei partiti dell'Internazionale socialista al sistema occidentale. Nel testo tali dibattiti sono esaminati prima in relazione all'elaborazione di una risposta alle nuove domande sociali e internazionali emerse alla fine degli anni Sessanta, poi nel loro collegamento con i nuovi problemi dell'Europa della distensione e della crisi economica. Un'attenzione particolare ਠdedicata alla discussione dei partiti socialisti, e degli esecutivi che questi guidavano, attorno all'eventualità  di una partecipazione al governo del Pci in Italia, alla metà  degli anni Settanta. Nella definizione dell'approccio critico della maggior parte delle leadership socialiste europee risulta evidente un intreccio di motivazioni di natura politico-ideologica e internazionale. Il trattamento della vicenda italiana si connette alla dialettica interna con i settori †œradicali†� del movimento socialdemocratico, pi๠sensibili alle istanze eurocomuniste. Lo studio ਠbasato primariamente sulla ricerca archivistica incrociata sui documenti del Partito comunista italiano (conservati presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma), dell'Internazionale socialista (International Institute of Social History, Amsterdam), della Spd (Friedrich Ebert Stiftung, Bonn), del Partito socialista francese (Fondation Jean Jaurà¨s e Office Universitaire de Recherche Socialiste, Parigi) e del Labour Party britannico (Labour History Archives & Study Centre, Manchester). Si ਠfatto inoltre uso di altre collezioni e archivi digitali, oltre che dello spoglio sistematico della stampa periodica che faceva capo alle organizzazioni politiche che sono al centro della ricerca.

PCI e socialdemocrazie europee da Longo a Berlinguer

-
2013

Abstract

La tesi esamina lo sviluppo delle relazioni fra il Partito comunista italiano e i partiti socialisti e socialdemocratici europei negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Vengono ricostruite, innanzitutto, le caratteristiche e l'evoluzione della rete di contatti che si costituisce tra i due soggetti. Del dialogo fra i comunisti italiani e i socialisti europei sono quindi evidenziati la rilevanza e gli esiti all'interno del contesto politico nazionale e internazionale di riferimento. Ad emergere ਠuna rete di rapporti piuttosto articolata fra il Pci e i partiti dell'Internazionale socialista, che tuttavia non si traduce mai nel tentativo di una delle due parti di sviluppare un'organica alleanza. L'inserimento dell'internazionalismo comunista e socialista nel sistema internazionale della guerra fredda produce infatti un intreccio di fattori ideologici, di legittimazione politica e di ordine internazionale tale da limitare gli esiti politici del dialogo in seno alla sinistra europea. Anche nel quadro della distensione internazionale degli anni Settanta, la controversia ideologica social-comunista continua a giocare un ruolo decisivo. L'iniziativa dei comunisti italiani nei confronti delle socialdemocrazie rappresenta comunque un elemento rilevante del rinnovamento del Pci. Nel testo se ne distinguono tre fasi: 1964-1969 (avvio dei primi contatti nell'ambito della politica di distensione internazionale); 1970-1973 (avanzata socialdemocratica in Europa, che influenza anche l'innovazione politica del Pci); 1974-1979 (lancio dell'eurocomunismo e suo impatto sulla sinistra europea). Per quanto riguarda il punto di vista socialdemocratico, i dibattiti attorno alla †œquestione comunista†� chiamano in causa le modalità  della partecipazione dei partiti dell'Internazionale socialista al sistema occidentale. Nel testo tali dibattiti sono esaminati prima in relazione all'elaborazione di una risposta alle nuove domande sociali e internazionali emerse alla fine degli anni Sessanta, poi nel loro collegamento con i nuovi problemi dell'Europa della distensione e della crisi economica. Un'attenzione particolare ਠdedicata alla discussione dei partiti socialisti, e degli esecutivi che questi guidavano, attorno all'eventualità  di una partecipazione al governo del Pci in Italia, alla metà  degli anni Settanta. Nella definizione dell'approccio critico della maggior parte delle leadership socialiste europee risulta evidente un intreccio di motivazioni di natura politico-ideologica e internazionale. Il trattamento della vicenda italiana si connette alla dialettica interna con i settori †œradicali†� del movimento socialdemocratico, pi๠sensibili alle istanze eurocomuniste. Lo studio ਠbasato primariamente sulla ricerca archivistica incrociata sui documenti del Partito comunista italiano (conservati presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma), dell'Internazionale socialista (International Institute of Social History, Amsterdam), della Spd (Friedrich Ebert Stiftung, Bonn), del Partito socialista francese (Fondation Jean Jaurà¨s e Office Universitaire de Recherche Socialiste, Parigi) e del Labour Party britannico (Labour History Archives & Study Centre, Manchester). Si ਠfatto inoltre uso di altre collezioni e archivi digitali, oltre che dello spoglio sistematico della stampa periodica che faceva capo alle organizzazioni politiche che sono al centro della ricerca.
2013
it
Categorie ISI-CRUI::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::History
guerra fredda
internazionale
PCI
Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settori Disciplinari MIUR::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::STORIA CONTEMPORANEA
socialismo
Università degli Studi Roma Tre
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/263493
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-263493