I sistemi elettorali hanno conosciuto, e conoscono tuttora, una grande fioritura di pubblicazioni: pubblicazioni che hanno indagato sul loro funzionamento, sui loro effetti, sul loro modo di incidere sugli assetti istituzionali e sui sistemi politici in generale. Questo ਠvero in particolare per la proporzionale, messa in molti casi sul banco degli imputati per la frammentazione partitica, l'instabilità politica e l'ingovernabilità da essa generate. Al di là delle analisi di merito riguardo a tali giudizi, della loro fondatezza o meno, manca perà², soprattutto per quanto riguarda la letteratura contemporanea, e in particolare quella italiana, un tentativo di riannodare le fila del discorso sul proporzionalismo, di analizzare quest'ultimo non in relazione al suo funzionamento e ai suoi effetti, ma alle sue origini. Manca, in altre parole, un'analisi approfondita delle ragioni che condussero il proporzionalismo a presentarsi con forza sulla scena delle istituzioni rappresentative intorno alla metà del diciannovesimo secolo. Questo non avvenne per caso, vi furono ragioni particolari, legate all'evoluzione della rappresentanza e dei sistemi rappresentativi se, in ogni parte del mondo, tantissimi intellettuali, fossero essi filosofi, matematici, giuristi, economisti, cominciarono a ragionare su un diverso metodo di rappresentanza: ragionamenti che erano ben lungi dall'esprimere una semplice istanza di giustizia numerica, che pure era presente, ma che alla base avevano una diversa, chiamiamola cosà¬, filosofia delle istituzioni rappresentative. Lo scopo di questo lavoro non ਠdunque certo quello di ripercorrere le prime battute della storia del proporzionalismo attraverso una semplice ricognizione cronologica delle tappe pi๠importanti sulla strada che portಠla rappresentanza proporzionale a diventare il sistema elettorale pi๠diffuso nell'Europa continentale, ma quello di evidenziare che, oltre ai numeri, alle formule, alla freddezza delle cifre, vi fu un percorso, un travaglio storico e intellettuale durato secoli da portare alla luce. Questo ਠl'obiettivo della ricerca, nonchà© il suo aspetto pi๠innovativo e originale.
Le origini del movimento proporzionalista in Italia e in Europa con particolare riguardo alle associazioni sorte in Svizzera e Belgio
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2014
Abstract
I sistemi elettorali hanno conosciuto, e conoscono tuttora, una grande fioritura di pubblicazioni: pubblicazioni che hanno indagato sul loro funzionamento, sui loro effetti, sul loro modo di incidere sugli assetti istituzionali e sui sistemi politici in generale. Questo ਠvero in particolare per la proporzionale, messa in molti casi sul banco degli imputati per la frammentazione partitica, l'instabilità politica e l'ingovernabilità da essa generate. Al di là delle analisi di merito riguardo a tali giudizi, della loro fondatezza o meno, manca perà², soprattutto per quanto riguarda la letteratura contemporanea, e in particolare quella italiana, un tentativo di riannodare le fila del discorso sul proporzionalismo, di analizzare quest'ultimo non in relazione al suo funzionamento e ai suoi effetti, ma alle sue origini. Manca, in altre parole, un'analisi approfondita delle ragioni che condussero il proporzionalismo a presentarsi con forza sulla scena delle istituzioni rappresentative intorno alla metà del diciannovesimo secolo. Questo non avvenne per caso, vi furono ragioni particolari, legate all'evoluzione della rappresentanza e dei sistemi rappresentativi se, in ogni parte del mondo, tantissimi intellettuali, fossero essi filosofi, matematici, giuristi, economisti, cominciarono a ragionare su un diverso metodo di rappresentanza: ragionamenti che erano ben lungi dall'esprimere una semplice istanza di giustizia numerica, che pure era presente, ma che alla base avevano una diversa, chiamiamola cosà¬, filosofia delle istituzioni rappresentative. Lo scopo di questo lavoro non ਠdunque certo quello di ripercorrere le prime battute della storia del proporzionalismo attraverso una semplice ricognizione cronologica delle tappe pi๠importanti sulla strada che portಠla rappresentanza proporzionale a diventare il sistema elettorale pi๠diffuso nell'Europa continentale, ma quello di evidenziare che, oltre ai numeri, alle formule, alla freddezza delle cifre, vi fu un percorso, un travaglio storico e intellettuale durato secoli da portare alla luce. Questo ਠl'obiettivo della ricerca, nonchà© il suo aspetto pi๠innovativo e originale.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/263494
URN:NBN:IT:UNIROMA3-263494