Profondamente convinta che un'analisi in chiave cognitiva del rapporto tra le donne e la partecipazione politica richieda, per la sua complessità un approccio che non sia solo monodimensionale (quindi non solo giuridico o storico o statistico o sociale) ma che abbia pi๠ampie modalità interpretative, proprie della Scienza Politica, ho scelto - d'intesa con il mio tutor, prof. Grilli - l'aspetto della qualità della democrazia, partendo dall'ipotesi che esista una correlazione tra di essa e la maggiore o minore rappresentanza politica femminile. Nella mia ricerca intendo utilizzare i dati e le informazioni relativi alla presenza delle donne nelle istituzioni e nei partiti come indicatore della qualità democratica, sia nello scenario italiano sia anche in quello di una realtà nazionale diversa, quale ਠla Spagna, paese che presenta svariati aspetti similari dal punto di vista storico/politico e sociale con l'Italia. Durante gli anni appena trascorsi, mi sono recata personalmente, in Spagna, pi๠precisamente a Madrid presso la Biblioteca e l'Archivio del Congreso de los Diputados e presso la sede dell'Instituto de la Mujer, ed a Siviglia, presso la sede locale dell'Instituto de la Mujer. Ho cosଠpotuto raccogliere dati direttamente in loco da fonti dirette, e avere accesso a letteratura scientifica che qui in Italia ਠdi difficile reperimento. Di contro per la raccolta dei dati relativi all'Italia i miei principali punti di riferimento sono state la Biblioteca del Senato e quella della Camera dei Deputati. Ho inoltre istituito contatti †" e ricevuto suggerimenti e indicazioni †" da studiosi italiani e spagnoli (soprattutto Anna Bosco, Andrea Graziosi, Simonetta Soldani, Tania Vergਠe Celia Valiente). La tesi, cosଠcome rielaborata sotto la supervisione del mio tutor, si compone di una parte a carattere teorico e di una parte dal profilo empirico. Ho ritenuto fondamentale, prima di iniziare i lavori, esplicitare, in una premessa metodologica l'ipotesi di base, i casi di studio individuati, la metodologia di ricerca usata, la struttura della ricerca e gli obiettivi prefissati. La questione delle dimensioni qualitative della democrazia cerca ancora una uniformità metodologica, considerato che gli interessi conoscitivi degli scienziati politici che l'hanno trattata sono stati molteplici, come anche molteplici le strategie di ricerca adottate e le indagini empiriche utilizzate. Agli studi a carattere comparativo fortemente denotativo come quelli di Lijphart, di Morlino, di Altman e Pà©rez-Lià±à¡n (con un'alta casistica corredata da un raffronto sistematico in termini quantitativi) se ne affiancano altri precipuamente connotativi, focalizzati su un minor numero di casi ma con maggior dovizia di approfondimenti analitici ed un bilanciato utilizzo di tecniche quantitative e qualitative (come la ricerca di Diamond e Morlino). Prendendo spunto dalla letteratura riguardante la valutazione delle democrazie, secondo cui le democrazie possano essere classificate, in relazione alla qualità , anche in termini empirico-valutativi, l'ipotesi di base ਠdunque che in quei paesi in cui c'ਠuna pari rappresentanza politica maschile e femminile ovvero una comunque elevata presenza femminile nella politica, si registra un livello pi๠alto di qualità della democrazia. La domanda che mi sono posta in partenza ਠse incrementando la rappresentanza politica femminile, come fattore di sviluppo delle potenzialità democratiche, sia possibile migliorare la qualità democratica, attraverso le potenzialità dei cittadini e delle istituzioni. Ed ਠquesto ciಠche intendo verificare nel mio studio. Ho scelto l'Italia e la Spagna quali oggetti di studio, in quanto presentano realtà geograficamente, socio-culturalmente, etnicamente e religiosamente abbastanza vicine: sebbene i due paesi abbiano collaudato il loro processo di democratizzazione in differenti momenti storici ed in differenti contesti istituzionali, la Spagna costituisce un modello con cui confrontarsi, specie per quanto riguarda l'impatto delle questioni di genere nella legislazione, nei regolamenti parlamentari e negli statuti dei partiti. La mia ricerca ਠiniziata sia dall'analisi della letteratura relativa alla qualità democratica sia dallo studio del materiale storico per contestualizzare i casi di studio nella dimensione sincronica. La fase successiva ha riguardato il reperimento e l'analisi dei dati in merito alla rappresentanza politica femminile nelle istituzioni italiane e spagnole e nei partiti, non senza aver dato un'occhiata fuggevole al quadro costituzionale e normativo, aspetti che costituiscono la base per un'analisi del rapporto tra le donne e l'attività politica e per poter istituire un confronto in chiave cognitiva sulle caratteristiche di una situazione che, per la sua complessità , non si presta ad essere trattato con un approccio monodimensionale (ad esempio solo giuridico o storico o solo statistico o sociale) ma richiede pi๠ampie modalità interpretative. Il taglio utilizzato ਠquello comparativo, pi๠specificatamente ho utilizzato la comparazione binaria su due †œmost similar systems†� (Przeworski e Teune, 1970): tale strategia di ricerca (comparazione qualitativa) ha posto l'attenzione sulle somiglianze e differenze dei casi di studio, il che mi ha permesso di osservare un'ampia serie di fattori, mediante l'adozione della parametrizzazione di alcune caratteristiche di tipo politologico - storico †" geografico - culturale. La mia ricerca ਠdunque fondata su una comparazione di tipo qualitativo della rappresentanza politica femminile, basandosi sul raffronto dei casi e delle relative caratteristiche simili o differenti, secondo la loro presenza o assenza, e sviluppandosi in una comparazione di tipo sincronico. I dati sono stati raccolti da fonti secondarie affidabili ed ufficiali (quali, tra l'altro, le banche dati Inter Parliamentary Union, ONU, UE, ISTAT e quelle dei Parlamenti italiano e spagnolo, nonchà© del Dipartimento per le Pari Opportunità e dell'Instituto de la Mujer). La tesi si compone di due parti: la prima teorica, in cui vengono fornite definizioni, tassonomie e concettualizzazioni della qualità democratica, e descritti gli indicatori utilizzati dai principali scienziati politici che, nel corso del tempo, si sono occupati di questo argomento. Nella seconda parte dello studio, che ho dedicato alla sperimentazione empirica di due differenti contesti nazionali, le ipotesi formulate in precedenza, vengono sottoposte a controllo sistematico mediante l'esame dei dati raccolti. Due i focus nella prima parte della ricerca: uno ਠrivolto allo studio di un preciso indicatore di qualità democratica, utilizzato dallo studioso olandese Lijphart, la rappresentanza politica femminile. L'altro focus ਠdedicato alla natura delle gender equality policies e alla contestualizzazione dei gender studies all'interno della scienza politica e, pi๠in particolare, all'interno degli studi sulla qualità democratica. Lo scopo dello studio ਠverificare la presenza o meno di qualità democratica ed il suo eventuale livello, all'interno dei due paesi democratici scelti come casi di studio, in base al loro effettivo modellarsi ed al concreto funzionamento utilizzando come indicatore di qualità democratica †" cioਠcome «espressione del legame di rappresentazione semantica fra il concetto pi๠generale ed un concetto pi๠specifico di cui possiamo dare la definizione operativa» (cfr. Morlino 2005) - la rappresentanza politica femminile, stabilendo un nesso causale fra una o pi๠variabili. Tenendo presenti come variabili indipendenti (o cause) quelle normative, culturali ed istituzionali (e le relazioni tra di esse) di ciascun ordinamento preso in considerazione, ho analizzato empiricamente le conseguenze e gli effetti da queste prodotti sulla rappresentanza politica femminile, prestando particolare attenzione al denotarsi o meno di una democrazia di qualità (considerata in questo studio come variabile dipendente, o effetto).
La rappresentanza politica femminile come indicatore della qualità Â democratica : Italia e Spagna in prospettiva comparata
-
2016
Abstract
Profondamente convinta che un'analisi in chiave cognitiva del rapporto tra le donne e la partecipazione politica richieda, per la sua complessità un approccio che non sia solo monodimensionale (quindi non solo giuridico o storico o statistico o sociale) ma che abbia pi๠ampie modalità interpretative, proprie della Scienza Politica, ho scelto - d'intesa con il mio tutor, prof. Grilli - l'aspetto della qualità della democrazia, partendo dall'ipotesi che esista una correlazione tra di essa e la maggiore o minore rappresentanza politica femminile. Nella mia ricerca intendo utilizzare i dati e le informazioni relativi alla presenza delle donne nelle istituzioni e nei partiti come indicatore della qualità democratica, sia nello scenario italiano sia anche in quello di una realtà nazionale diversa, quale ਠla Spagna, paese che presenta svariati aspetti similari dal punto di vista storico/politico e sociale con l'Italia. Durante gli anni appena trascorsi, mi sono recata personalmente, in Spagna, pi๠precisamente a Madrid presso la Biblioteca e l'Archivio del Congreso de los Diputados e presso la sede dell'Instituto de la Mujer, ed a Siviglia, presso la sede locale dell'Instituto de la Mujer. Ho cosଠpotuto raccogliere dati direttamente in loco da fonti dirette, e avere accesso a letteratura scientifica che qui in Italia ਠdi difficile reperimento. Di contro per la raccolta dei dati relativi all'Italia i miei principali punti di riferimento sono state la Biblioteca del Senato e quella della Camera dei Deputati. Ho inoltre istituito contatti †" e ricevuto suggerimenti e indicazioni †" da studiosi italiani e spagnoli (soprattutto Anna Bosco, Andrea Graziosi, Simonetta Soldani, Tania Vergਠe Celia Valiente). La tesi, cosଠcome rielaborata sotto la supervisione del mio tutor, si compone di una parte a carattere teorico e di una parte dal profilo empirico. Ho ritenuto fondamentale, prima di iniziare i lavori, esplicitare, in una premessa metodologica l'ipotesi di base, i casi di studio individuati, la metodologia di ricerca usata, la struttura della ricerca e gli obiettivi prefissati. La questione delle dimensioni qualitative della democrazia cerca ancora una uniformità metodologica, considerato che gli interessi conoscitivi degli scienziati politici che l'hanno trattata sono stati molteplici, come anche molteplici le strategie di ricerca adottate e le indagini empiriche utilizzate. Agli studi a carattere comparativo fortemente denotativo come quelli di Lijphart, di Morlino, di Altman e Pà©rez-Lià±à¡n (con un'alta casistica corredata da un raffronto sistematico in termini quantitativi) se ne affiancano altri precipuamente connotativi, focalizzati su un minor numero di casi ma con maggior dovizia di approfondimenti analitici ed un bilanciato utilizzo di tecniche quantitative e qualitative (come la ricerca di Diamond e Morlino). Prendendo spunto dalla letteratura riguardante la valutazione delle democrazie, secondo cui le democrazie possano essere classificate, in relazione alla qualità , anche in termini empirico-valutativi, l'ipotesi di base ਠdunque che in quei paesi in cui c'ਠuna pari rappresentanza politica maschile e femminile ovvero una comunque elevata presenza femminile nella politica, si registra un livello pi๠alto di qualità della democrazia. La domanda che mi sono posta in partenza ਠse incrementando la rappresentanza politica femminile, come fattore di sviluppo delle potenzialità democratiche, sia possibile migliorare la qualità democratica, attraverso le potenzialità dei cittadini e delle istituzioni. Ed ਠquesto ciಠche intendo verificare nel mio studio. Ho scelto l'Italia e la Spagna quali oggetti di studio, in quanto presentano realtà geograficamente, socio-culturalmente, etnicamente e religiosamente abbastanza vicine: sebbene i due paesi abbiano collaudato il loro processo di democratizzazione in differenti momenti storici ed in differenti contesti istituzionali, la Spagna costituisce un modello con cui confrontarsi, specie per quanto riguarda l'impatto delle questioni di genere nella legislazione, nei regolamenti parlamentari e negli statuti dei partiti. La mia ricerca ਠiniziata sia dall'analisi della letteratura relativa alla qualità democratica sia dallo studio del materiale storico per contestualizzare i casi di studio nella dimensione sincronica. La fase successiva ha riguardato il reperimento e l'analisi dei dati in merito alla rappresentanza politica femminile nelle istituzioni italiane e spagnole e nei partiti, non senza aver dato un'occhiata fuggevole al quadro costituzionale e normativo, aspetti che costituiscono la base per un'analisi del rapporto tra le donne e l'attività politica e per poter istituire un confronto in chiave cognitiva sulle caratteristiche di una situazione che, per la sua complessità , non si presta ad essere trattato con un approccio monodimensionale (ad esempio solo giuridico o storico o solo statistico o sociale) ma richiede pi๠ampie modalità interpretative. Il taglio utilizzato ਠquello comparativo, pi๠specificatamente ho utilizzato la comparazione binaria su due †œmost similar systems†� (Przeworski e Teune, 1970): tale strategia di ricerca (comparazione qualitativa) ha posto l'attenzione sulle somiglianze e differenze dei casi di studio, il che mi ha permesso di osservare un'ampia serie di fattori, mediante l'adozione della parametrizzazione di alcune caratteristiche di tipo politologico - storico †" geografico - culturale. La mia ricerca ਠdunque fondata su una comparazione di tipo qualitativo della rappresentanza politica femminile, basandosi sul raffronto dei casi e delle relative caratteristiche simili o differenti, secondo la loro presenza o assenza, e sviluppandosi in una comparazione di tipo sincronico. I dati sono stati raccolti da fonti secondarie affidabili ed ufficiali (quali, tra l'altro, le banche dati Inter Parliamentary Union, ONU, UE, ISTAT e quelle dei Parlamenti italiano e spagnolo, nonchà© del Dipartimento per le Pari Opportunità e dell'Instituto de la Mujer). La tesi si compone di due parti: la prima teorica, in cui vengono fornite definizioni, tassonomie e concettualizzazioni della qualità democratica, e descritti gli indicatori utilizzati dai principali scienziati politici che, nel corso del tempo, si sono occupati di questo argomento. Nella seconda parte dello studio, che ho dedicato alla sperimentazione empirica di due differenti contesti nazionali, le ipotesi formulate in precedenza, vengono sottoposte a controllo sistematico mediante l'esame dei dati raccolti. Due i focus nella prima parte della ricerca: uno ਠrivolto allo studio di un preciso indicatore di qualità democratica, utilizzato dallo studioso olandese Lijphart, la rappresentanza politica femminile. L'altro focus ਠdedicato alla natura delle gender equality policies e alla contestualizzazione dei gender studies all'interno della scienza politica e, pi๠in particolare, all'interno degli studi sulla qualità democratica. Lo scopo dello studio ਠverificare la presenza o meno di qualità democratica ed il suo eventuale livello, all'interno dei due paesi democratici scelti come casi di studio, in base al loro effettivo modellarsi ed al concreto funzionamento utilizzando come indicatore di qualità democratica †" cioਠcome «espressione del legame di rappresentazione semantica fra il concetto pi๠generale ed un concetto pi๠specifico di cui possiamo dare la definizione operativa» (cfr. Morlino 2005) - la rappresentanza politica femminile, stabilendo un nesso causale fra una o pi๠variabili. Tenendo presenti come variabili indipendenti (o cause) quelle normative, culturali ed istituzionali (e le relazioni tra di esse) di ciascun ordinamento preso in considerazione, ho analizzato empiricamente le conseguenze e gli effetti da queste prodotti sulla rappresentanza politica femminile, prestando particolare attenzione al denotarsi o meno di una democrazia di qualità (considerata in questo studio come variabile dipendente, o effetto).I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/264292
URN:NBN:IT:UNIROMA3-264292