Il presente studio si concentra sulle potenziali interferenze tra i giudizi che si instaurano dinanzi al giudice amministrativo e al giudice penale, allorchà© entrambi siano chiamati a pronunciarsi sulla medesima fattispecie di illecito edilizio, e sui risvolti problematici che ne derivano. Dopo una preliminare ricostruzione della disciplina sostanziale, in cui sono tratteggiate le linee essenziali dell'abuso consistente nella realizzazione di interventi in assenza di titolo abilitativo e delle connesse sanzioni amministrative e penali, l'analisi si incentra sul peculiare aspetto processuale della rilevanza dell'accertamento dell'illecito edilizio operato da un giudice nei confronti dell'altro. In tal senso, si pone al centro dell'esame il tema della pregiudiziale penale nel processo amministrativo e si tenta di precisare la rilevanza e i limiti dell'efficacia extrapenale del giudicato, anche alla luce della nuova ipotesi di pregiudiziale penale introdotta dalla l. 7 agosto 2015, n. 124 con l'inserimento, all'art. 21-nonies della l. n. 241 del 1990, del comma 2-bis. Quindi, ci si interroga sull'esistenza di una speculare pregiudiziale amministrativa nel processo penale, ipotizzando quale influenza possano avere sull'accertamento dell'illecito edilizio operato nel giudizio penale sia l'accertamento del giudice amministrativo sia, pi๠in generale, la sussistenza di un titolo edilizio stabile. Sulla scorta della predetta analisi, lo studio si conclude osservando come, in nome della tutela del territorio, si tenda a non considerare vincolante ai fini del predetto accertamento nà© il rilascio di un provvedimento amministrativo nà© per certi versi la stessa esistenza di un giudicato amministrativo, con tutto quel che ne consegue in termini di rischio di incoerenza e contraddittorietà degli accertamenti giurisdizionali e di pregiudizio per il legittimo affidamento del privato.
L'illecito edilizio: il difficile rapporto tra giudizio amministrativo e giudizio penale
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2016
Abstract
Il presente studio si concentra sulle potenziali interferenze tra i giudizi che si instaurano dinanzi al giudice amministrativo e al giudice penale, allorchà© entrambi siano chiamati a pronunciarsi sulla medesima fattispecie di illecito edilizio, e sui risvolti problematici che ne derivano. Dopo una preliminare ricostruzione della disciplina sostanziale, in cui sono tratteggiate le linee essenziali dell'abuso consistente nella realizzazione di interventi in assenza di titolo abilitativo e delle connesse sanzioni amministrative e penali, l'analisi si incentra sul peculiare aspetto processuale della rilevanza dell'accertamento dell'illecito edilizio operato da un giudice nei confronti dell'altro. In tal senso, si pone al centro dell'esame il tema della pregiudiziale penale nel processo amministrativo e si tenta di precisare la rilevanza e i limiti dell'efficacia extrapenale del giudicato, anche alla luce della nuova ipotesi di pregiudiziale penale introdotta dalla l. 7 agosto 2015, n. 124 con l'inserimento, all'art. 21-nonies della l. n. 241 del 1990, del comma 2-bis. Quindi, ci si interroga sull'esistenza di una speculare pregiudiziale amministrativa nel processo penale, ipotizzando quale influenza possano avere sull'accertamento dell'illecito edilizio operato nel giudizio penale sia l'accertamento del giudice amministrativo sia, pi๠in generale, la sussistenza di un titolo edilizio stabile. Sulla scorta della predetta analisi, lo studio si conclude osservando come, in nome della tutela del territorio, si tenda a non considerare vincolante ai fini del predetto accertamento nà© il rilascio di un provvedimento amministrativo nà© per certi versi la stessa esistenza di un giudicato amministrativo, con tutto quel che ne consegue in termini di rischio di incoerenza e contraddittorietà degli accertamenti giurisdizionali e di pregiudizio per il legittimo affidamento del privato.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/265885
URN:NBN:IT:UNIROMA3-265885