Il lavoro svolto affronta il tema dei ritardi nei pagamenti commerciali tra le imprese e tra le imprese e la Pubblica Amministrazione. La prima parte della trattazione, dopo brevi osservazioni preliminari sullࢠattivitàƒÂ  di ricerca svolta, àƒ¨ dedicata allࢠinquadramento della tematica dei ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali, con particolare riferimento ai risvolti che il problema delle lungaggini dei tempi di pagamento comporta per le piccole e medie imprese nel mercato unico, e alle soluzioni fornite dal legislatore italiano attraverso il recepimento delle Direttive europee 2000/35/CE e 2011/7/UE, al fine di assicurare protezione allࢠimpresa creditrice, parte debole del rapporto contrattuale avente natura commerciale. Successivamente, sono inquadrati i rilievi problematici sorti a seguito del recepimento della seconda Direttiva europea, riguardanti la delimitazione dellࢠambito di applicazione oggettivo e soggettivo della disciplina sui ritardi di pagamento. Particolare attenzione àƒ¨ rivolta al divieto di estensione della disciplina in esame alle procedure concorsuali e di ristrutturazione dei debiti, nonchàƒ© al mancato coordinamento esistente tra le due normative. LࢠattivitàƒÂ  di ricerca si concentra nellࢠidentificazione dei limiti al richiamato divieto: se, quindi, questo deve interpretarsi nel senso di escludere totalmente dallࢠammissione al passivo fallimentare gli interessi dovuti ai sensi del Decreto legislativo di recepimento n. 231/2002, oppure se debba essere inteso nel senso di non ammettere al passivo i predetti interessi solo se maturati successivamente alla dichiarazione di fallimento. Lࢠaltra questione a cui si tenta di dare soluzione riguarda lࢠinterazione tra il richiamato divieto e gli artt. 54 e 55 della legge fallimentare, che disciplinano la sorte degli interessi moratori assistiti da privilegio e maturati per ritardato pagamento in una transazione commerciale in caso di fallimento dellࢠimpresa debitrice. Viene poi esaminata la differenza tra il concetto di impresa di derivazione europea ࢠesteso, dalle Direttive sui ritardi dei pagamenti, ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi - e quello contenuto del nostro Codice civile. Lࢠanalisi della contrattazione commerciale tra imprese e pubblica amministrazione tiene conto delle ultime novitàƒÂ  introdotte dal Decreto di recepimento della seconda Direttiva e dalla Legge 30 ottobre 2014 n. 16, recante norme di interpretazione autentica e modifiche del D.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, a seguito della quale lࢠambito soggettivo di applicazione della disciplina sui ritardi dei pagamenti deve intendersi esteso anche ai contratti di appalto di opere pubbliche, prima oggetto di interpretazioni contrastanti della dottrina. La seconda parte della tesi àƒ¨ rivolta allࢠindagine della peculiare funzione degli interessi moratori della disciplina di derivazione comunitaria e dei limiti alla derogabilitàƒÂ  dei termini di pagamento nelle transazioni tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione. Importante risalto àƒ¨ dato alle riflessioni svolte sui problemi di coordinamento tra tale funzione e la normativa ࢠanti usuraࢠ. Lࢠanalisi prosegue con lࢠinterpretazione delle disposizioni che regolano il regime di invaliditàƒÂ  degli accordi sulle modalitàƒÂ  di pagamento. Vengono, quindi, fornite alcune prospettive di indagine dellࢠart. 7 del D.lgs. n. 231/2002, come sostituito dal D.lgs. n. 192/2012, al fine di analizzare, fra le varie questioni, quella riguardante la natura della nullitàƒÂ  di cui alla richiamata disposizione, e i limiti al potere di intervento del giudice sullࢠaccordo in deroga ࢠgravemente iniquoࢠ. Lࢠultima parte del lavoro riguarda la tutela processuale nei pagamenti commerciali azionabile in caso di inadempimento ad un rapporto contrattuale costituente transazione commerciale. Sono commentate le disposizioni che prevedono il risarcimento dei costi di recupero e del maggior danno, e le norme del Codice di procedura civile che hanno riformato, con efficacia estesa anche ai rapporti non costituenti transazioni commerciali, il procedimento per ingiunzione di pagamento e la concessione della provvisoria esecuzione parziale del decreto ingiuntivo opposto. Infine, àƒ¨ analizzata la nuova disciplina sugli interessi di mora riguardanti i crediti litigiosi oggetto di un procedimento di cognizione e le negative ripercussioni processuali che il novellato art. 1284 cod. civ. produce sul ࢠsistema giustiziaࢠ.

I ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e Pubblica Amministrazione

-
2016

Abstract

Il lavoro svolto affronta il tema dei ritardi nei pagamenti commerciali tra le imprese e tra le imprese e la Pubblica Amministrazione. La prima parte della trattazione, dopo brevi osservazioni preliminari sullࢠattivitàƒÂ  di ricerca svolta, àƒ¨ dedicata allࢠinquadramento della tematica dei ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali, con particolare riferimento ai risvolti che il problema delle lungaggini dei tempi di pagamento comporta per le piccole e medie imprese nel mercato unico, e alle soluzioni fornite dal legislatore italiano attraverso il recepimento delle Direttive europee 2000/35/CE e 2011/7/UE, al fine di assicurare protezione allࢠimpresa creditrice, parte debole del rapporto contrattuale avente natura commerciale. Successivamente, sono inquadrati i rilievi problematici sorti a seguito del recepimento della seconda Direttiva europea, riguardanti la delimitazione dellࢠambito di applicazione oggettivo e soggettivo della disciplina sui ritardi di pagamento. Particolare attenzione àƒ¨ rivolta al divieto di estensione della disciplina in esame alle procedure concorsuali e di ristrutturazione dei debiti, nonchàƒ© al mancato coordinamento esistente tra le due normative. LࢠattivitàƒÂ  di ricerca si concentra nellࢠidentificazione dei limiti al richiamato divieto: se, quindi, questo deve interpretarsi nel senso di escludere totalmente dallࢠammissione al passivo fallimentare gli interessi dovuti ai sensi del Decreto legislativo di recepimento n. 231/2002, oppure se debba essere inteso nel senso di non ammettere al passivo i predetti interessi solo se maturati successivamente alla dichiarazione di fallimento. Lࢠaltra questione a cui si tenta di dare soluzione riguarda lࢠinterazione tra il richiamato divieto e gli artt. 54 e 55 della legge fallimentare, che disciplinano la sorte degli interessi moratori assistiti da privilegio e maturati per ritardato pagamento in una transazione commerciale in caso di fallimento dellࢠimpresa debitrice. Viene poi esaminata la differenza tra il concetto di impresa di derivazione europea ࢠesteso, dalle Direttive sui ritardi dei pagamenti, ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi - e quello contenuto del nostro Codice civile. Lࢠanalisi della contrattazione commerciale tra imprese e pubblica amministrazione tiene conto delle ultime novitàƒÂ  introdotte dal Decreto di recepimento della seconda Direttiva e dalla Legge 30 ottobre 2014 n. 16, recante norme di interpretazione autentica e modifiche del D.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, a seguito della quale lࢠambito soggettivo di applicazione della disciplina sui ritardi dei pagamenti deve intendersi esteso anche ai contratti di appalto di opere pubbliche, prima oggetto di interpretazioni contrastanti della dottrina. La seconda parte della tesi àƒ¨ rivolta allࢠindagine della peculiare funzione degli interessi moratori della disciplina di derivazione comunitaria e dei limiti alla derogabilitàƒÂ  dei termini di pagamento nelle transazioni tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione. Importante risalto àƒ¨ dato alle riflessioni svolte sui problemi di coordinamento tra tale funzione e la normativa ࢠanti usuraࢠ. Lࢠanalisi prosegue con lࢠinterpretazione delle disposizioni che regolano il regime di invaliditàƒÂ  degli accordi sulle modalitàƒÂ  di pagamento. Vengono, quindi, fornite alcune prospettive di indagine dellࢠart. 7 del D.lgs. n. 231/2002, come sostituito dal D.lgs. n. 192/2012, al fine di analizzare, fra le varie questioni, quella riguardante la natura della nullitàƒÂ  di cui alla richiamata disposizione, e i limiti al potere di intervento del giudice sullࢠaccordo in deroga ࢠgravemente iniquoࢠ. Lࢠultima parte del lavoro riguarda la tutela processuale nei pagamenti commerciali azionabile in caso di inadempimento ad un rapporto contrattuale costituente transazione commerciale. Sono commentate le disposizioni che prevedono il risarcimento dei costi di recupero e del maggior danno, e le norme del Codice di procedura civile che hanno riformato, con efficacia estesa anche ai rapporti non costituenti transazioni commerciali, il procedimento per ingiunzione di pagamento e la concessione della provvisoria esecuzione parziale del decreto ingiuntivo opposto. Infine, àƒ¨ analizzata la nuova disciplina sugli interessi di mora riguardanti i crediti litigiosi oggetto di un procedimento di cognizione e le negative ripercussioni processuali che il novellato art. 1284 cod. civ. produce sul ࢠsistema giustiziaࢠ.
2016
it
Categorie ISI-CRUI::Scienze giuridiche
Ritardi pagamenti
Scienze giuridiche
Settori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO COMMERCIALE
Transazione commerciale
Università degli Studi Roma Tre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/266051
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-266051