Introduzione. L'artrite psoriasica (AP) ਠuna malattia infiammatoria cronica caratterizzata da un ampio spettro clinico ed un decorso variabile. àˆ classificata nell'ambito del gruppo delle spondiloartriti (SpA) al quale appartengono anche la spondilite anchilosante primitiva (SA), le artriti associate alle malattie infiammatorie intestinali o artriti enteropatiche (AE), l'artrite reattiva (ARe) e le forme che non rientrano in nessuna delle suddette categorie e sono etichettate come SpA indifferenziate. L'AP esordisce di solito nei pazienti dell'età intermedia ma puಠanche insorgere nell'età senile. Con l'allungamento dell'aspettativa di vita ਠmolto probabile che nel prossimo futuro il numero di pazienti con un'AP ad esordio tardivo incrementerà . Lo scopo principale del lavoro ਠquello di identificare, in una casistica di pazienti con recente esordio della malattia, gli aspetti clinici e laboratoristici caratterizzanti l'AP ad esordio tardivo rispetto alle forme del giovane adulto. Contestualmente, ਠstata valutata la performance dei criteri classificativi CASPAR nei 2 gruppi di pazienti. Metodi. Sono stati arruolati tutti i pazienti consecutivi con una diagnosi di AP in fase precoce (durata dei sintomi < 52 settimane) fatta da un reumatologo con una lunga esperienza clinica nel campo dell'AP. I soggetti reclutati sono stati divisi in 2 gruppi a seconda dell'età di esordio delle manifestazioni cliniche: AP tardiva (APT) (età d'esordio ? 60 anni) e AP giovane adulto (APGA) (età d'esordio < 60 anni). Le diverse manifestazioni cliniche e la sensibilità dei criteri CASPAR sono stati valutati sulla base di questa stratificazione dell'età . Risultati. Durante il periodo di reclutamento di 3 anni, sono stati valutati 76 pazienti con AP (34 M, 42 F; età 49±16, range 16-90 anni) con una durata di malattia di 20±15 settimane (range 1-52). Confrontandoli con i 60 pazienti con APGA, i 16 pazienti con APT avevano una durata di malattia significativamente pi๠breve (15±17 vs. 21±15 settimane, p < 0.05) e presentavano pi๠frequentemente incrementi di VES (75% vs. 43%, p < 0.05) e PCR (87% vs. 52%, p < 0.01). Inoltre, i pazienti con APT manifestavano pi๠frequentemente una tumefazione flogistica con edema improntabile (IESPE) del dorso di mani e piedi (56% vs. 13%, p < 0.01). Non sono state rilevate altre differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi anche se la percentuale di maschi era superiore nel gruppo APT (56% vs. 42%, p > 0.05). Per quanto concerne la performance dei criteri CASPAR, la sensibilità ਠrisultata sovrapponibile (78% per APGA, 75% per APT). Conclusioni. Nell'ambito dei pazienti con AP di recente insorgenza, alcuni aspetti clinici e laboratoristici possono differire sulla base dell'età di esordio della malattia. Comunque, a differenza di precedenti studi condotti su pazienti con AP di maggiore durata di malattia, le forme all'esordio di APT non sembrano pi๠severe delle forme all'esordio di APGA. Infine, i criteri CASPAR sembrano funzionare allo stesso modo nei 2 gruppi di pazienti.
Spondiloartriti: nuovi approcci diagnostico-terapeutici e ruolo dell'età
2013
Abstract
Introduzione. L'artrite psoriasica (AP) ਠuna malattia infiammatoria cronica caratterizzata da un ampio spettro clinico ed un decorso variabile. àˆ classificata nell'ambito del gruppo delle spondiloartriti (SpA) al quale appartengono anche la spondilite anchilosante primitiva (SA), le artriti associate alle malattie infiammatorie intestinali o artriti enteropatiche (AE), l'artrite reattiva (ARe) e le forme che non rientrano in nessuna delle suddette categorie e sono etichettate come SpA indifferenziate. L'AP esordisce di solito nei pazienti dell'età intermedia ma puಠanche insorgere nell'età senile. Con l'allungamento dell'aspettativa di vita ਠmolto probabile che nel prossimo futuro il numero di pazienti con un'AP ad esordio tardivo incrementerà . Lo scopo principale del lavoro ਠquello di identificare, in una casistica di pazienti con recente esordio della malattia, gli aspetti clinici e laboratoristici caratterizzanti l'AP ad esordio tardivo rispetto alle forme del giovane adulto. Contestualmente, ਠstata valutata la performance dei criteri classificativi CASPAR nei 2 gruppi di pazienti. Metodi. Sono stati arruolati tutti i pazienti consecutivi con una diagnosi di AP in fase precoce (durata dei sintomi < 52 settimane) fatta da un reumatologo con una lunga esperienza clinica nel campo dell'AP. I soggetti reclutati sono stati divisi in 2 gruppi a seconda dell'età di esordio delle manifestazioni cliniche: AP tardiva (APT) (età d'esordio ? 60 anni) e AP giovane adulto (APGA) (età d'esordio < 60 anni). Le diverse manifestazioni cliniche e la sensibilità dei criteri CASPAR sono stati valutati sulla base di questa stratificazione dell'età . Risultati. Durante il periodo di reclutamento di 3 anni, sono stati valutati 76 pazienti con AP (34 M, 42 F; età 49±16, range 16-90 anni) con una durata di malattia di 20±15 settimane (range 1-52). Confrontandoli con i 60 pazienti con APGA, i 16 pazienti con APT avevano una durata di malattia significativamente pi๠breve (15±17 vs. 21±15 settimane, p < 0.05) e presentavano pi๠frequentemente incrementi di VES (75% vs. 43%, p < 0.05) e PCR (87% vs. 52%, p < 0.01). Inoltre, i pazienti con APT manifestavano pi๠frequentemente una tumefazione flogistica con edema improntabile (IESPE) del dorso di mani e piedi (56% vs. 13%, p < 0.01). Non sono state rilevate altre differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi anche se la percentuale di maschi era superiore nel gruppo APT (56% vs. 42%, p > 0.05). Per quanto concerne la performance dei criteri CASPAR, la sensibilità ਠrisultata sovrapponibile (78% per APGA, 75% per APT). Conclusioni. Nell'ambito dei pazienti con AP di recente insorgenza, alcuni aspetti clinici e laboratoristici possono differire sulla base dell'età di esordio della malattia. Comunque, a differenza di precedenti studi condotti su pazienti con AP di maggiore durata di malattia, le forme all'esordio di APT non sembrano pi๠severe delle forme all'esordio di APGA. Infine, i criteri CASPAR sembrano funzionare allo stesso modo nei 2 gruppi di pazienti.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/270752
URN:NBN:IT:UNIMOL-270752