Questo lavoro si occupa di rintracciare i presupposti sulla natura umana a fondamento delle diverse definizioni elaborate dalla teoria sociale contemporanea relativamente ai concetti di normalizzazione e individualizzazione. Benchà© la rilevanza attuale di tali concetti appaia largamente connessa con l'emergere di esiti teorici molto contestati quali quelli cui perviene il post-strutturalismo in relazione alla critica del soggetto, le scienze sociali sembrano in qualche modo non comprendere appieno l'enfasi che questa corrente di pensiero pone sulla 'diversità ' come punto di partenza di una riflessione che intende mettere in discussione la distinzione tra teoria e prassi, tra conoscenza e azione e, in definitiva, tra soggettività  e oggettività . L'ipotesi di fondo del lavoro consiste nell'idea che la critica post-strutturalista del soggetto, in particolare nelle modalità  in cui ਠintesa e sviluppata da un autore fondamentale quale Michel Foucault, costituisca un utile approdo del pensiero occidentale relativo al modo in cui concepire la natura umana. Tale utilità  puಠessere formulata come possibilità  di impostare in maniera alternativa alcune delle problematiche che attraversano l'intero campo delle scienze sociali. Un esempio puಠessere costituito dalla tendenza a costruire una teoria della 'crisi' della società  occidentale contemporanea basata sull'esaurimento della portata emancipatrice dell'individualismo che risulta evidente nell'inaspettata coincidenza dei processi di normalizzazione e individualizzazione. Tale approccio conduce a teorizzare come possibile superamento della crisi l'adeguamento delle istituzioni tradizionali a istanze di cambiamento che vengono 'dal basso', alludendo con questa formula alla portata innovatrice di una dimensione fondamentale che coincide, dal punto di vista della società , con la necessaria esistenza di un nucleo originario di valori comuni, e dal punto di vista dell'individuo con un'innata tendenza alla socialità  che trova la sua ultima legittimazione nel corpo. La critica del soggetto sollevata dal post-strutturalismo mette in discussione questa interpretazione, individuando al contrario i corpi come portatori di una diversità  irriducibile e 'indicibile' nei suoi propri termini. Ciಠconduce a un approccio epistemologico in cui le distinzioni concettuali tradizionali tra 'alto' e 'basso' perdono di significato e vengono intese come effetto, piuttosto che causa, delle instabili e variabili relazioni di potere di cui si compone la società . In tal senso, la critica post-strutturalista del soggetto apre la riflessione sul potere, principalmente oggetto della filosofia politica, al contributo del pi๠ampio insieme delle scienze sociali.

Fra normalizzazione e individualizzazione. Soggetto, corpi, anarchia

2013

Abstract

Questo lavoro si occupa di rintracciare i presupposti sulla natura umana a fondamento delle diverse definizioni elaborate dalla teoria sociale contemporanea relativamente ai concetti di normalizzazione e individualizzazione. Benchà© la rilevanza attuale di tali concetti appaia largamente connessa con l'emergere di esiti teorici molto contestati quali quelli cui perviene il post-strutturalismo in relazione alla critica del soggetto, le scienze sociali sembrano in qualche modo non comprendere appieno l'enfasi che questa corrente di pensiero pone sulla 'diversità ' come punto di partenza di una riflessione che intende mettere in discussione la distinzione tra teoria e prassi, tra conoscenza e azione e, in definitiva, tra soggettività  e oggettività . L'ipotesi di fondo del lavoro consiste nell'idea che la critica post-strutturalista del soggetto, in particolare nelle modalità  in cui ਠintesa e sviluppata da un autore fondamentale quale Michel Foucault, costituisca un utile approdo del pensiero occidentale relativo al modo in cui concepire la natura umana. Tale utilità  puಠessere formulata come possibilità  di impostare in maniera alternativa alcune delle problematiche che attraversano l'intero campo delle scienze sociali. Un esempio puಠessere costituito dalla tendenza a costruire una teoria della 'crisi' della società  occidentale contemporanea basata sull'esaurimento della portata emancipatrice dell'individualismo che risulta evidente nell'inaspettata coincidenza dei processi di normalizzazione e individualizzazione. Tale approccio conduce a teorizzare come possibile superamento della crisi l'adeguamento delle istituzioni tradizionali a istanze di cambiamento che vengono 'dal basso', alludendo con questa formula alla portata innovatrice di una dimensione fondamentale che coincide, dal punto di vista della società , con la necessaria esistenza di un nucleo originario di valori comuni, e dal punto di vista dell'individuo con un'innata tendenza alla socialità  che trova la sua ultima legittimazione nel corpo. La critica del soggetto sollevata dal post-strutturalismo mette in discussione questa interpretazione, individuando al contrario i corpi come portatori di una diversità  irriducibile e 'indicibile' nei suoi propri termini. Ciಠconduce a un approccio epistemologico in cui le distinzioni concettuali tradizionali tra 'alto' e 'basso' perdono di significato e vengono intese come effetto, piuttosto che causa, delle instabili e variabili relazioni di potere di cui si compone la società . In tal senso, la critica post-strutturalista del soggetto apre la riflessione sul potere, principalmente oggetto della filosofia politica, al contributo del pi๠ampio insieme delle scienze sociali.
2013
it
Anarchismo/post-anarchismo
Corpo
Femminismo
Post-strutturalismo
Settori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::FILOSOFIA POLITICA
Soggetto politico
Università degli Studi del Molise
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/271994
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-271994