Negli ultimi anni - anche a seguito di gravi episodi di cronaca (dalla BSE, allࢠinfluenza aviaria, fino alla cosiddetta ࢠterra dei fuochiࢠ) ed in generale dellࢠinteresse dei media per la tematica dell'alimentazione - l'attenzione dellࢠopinione pubblica sul sistema di controllo degli alimenti si àƒ¨ notevolmente accresciuta. Non sempre peràƒ² la suddetta opinione pubblica percepisce correttamente la complessitàƒÂ del sistema in questione, complessitàƒÂ che in gran parte deriva proprio dalla multiforme articolazione dellࢠapparato produttivo che, nella fase attuale, realizza la produzione e la distribuzione degli alimenti, nonchàƒ© dalla pluralitàƒÂ di modelli organizzativi costruiti dal mercato o definiti in sede istituzionale (basti pensare ad esempio al biologico). Rispetto al sistema dei controlli le opinioni correnti sono abbastanza contraddittorie oscillando, a seconda della situazione, tra lࢠaccusa di ࢠopprimereࢠgli operatori economici e la difesa incondizionata di essi in quanto baluardo dei consumatori. Il primo obiettivo della ricerca realizzata nellࢠambito del dottorato àƒ¨ stato pertanto quello di analizzare lo scenario normativo ࢠrelativo alla sicurezza, alla qualitàƒÂ , etc. - dal quale promanano le diverse esigenze di controllo e di vigilanza. Connesso a questo scenario vi àƒ¨ il processo normativo avviato, sempre a livello europeo, negli ultimi decenni, che ha teso a uniformare proprio il sistema dei controlli in ambito agroalimentare, sistema del quale si àƒ¨ proceduto a ricostruire il quadro normativo vigente cosàƒ¬ come definito in ambito europeo e nazionale. Sulla base di tale ricostruzione sono stati analizzati in dettaglio tutti i soggetti (pubblici e privati) che, nel caso italiano, rappresentano gli attori del sistema dei controlli e le funzioni loro attribuite. Il modello organizzativo risultante ࢠcostituito da piàƒ¹ di trenta soggetti (amministrazioni statali, regionali, locali, e privati che esercitano funzioni pubbliche), di cui ben ventitràƒ© coinvolti nellࢠattivitàƒÂ ispettiva ࢠappare molto articolato e lascia di per sàƒ© ipotizzare lࢠesistenza di sovrapposizioni e duplicazioni nei controlli. Tali fenomeni sono stati analizzati in dettaglio, considerando le diverse aree del controllo (igienico-sanitario, merceologico e fiscale), attraverso delle matrici di interazione che hanno evidenziato la sussistenza di livelli elevati di interazione non solo allࢠinterno della stessa area, ma anche tra le diverse aree. Il sistema dei controlli nel suo insieme (comprensivo delle diverse aree sopra indicate) realizza una mole di attivitàƒÂ davvero consistente: basti pensare che, facendo riferimento alle sole visite ispettive, nel 2011 sono stati effettuati oltre un milione di sopralluoghi e nellࢠanno successivo piàƒ¹ di ottocentomila. Nel caso delle produzioni a qualitàƒÂ regolamentata ai sensi del Reg. (CE) n. 1151/2012 il sistema dei controlli appare ulteriormente complesso; tali produzioni (DOP e IGP) sono infatti sottoposte ad ࢠdoppio meccanismoࢠdi controllo, nel senso che sono soggette ai controlli ࢠordinariࢠe a quelli derivanti dalla loro specificitàƒÂ normativa. Per i prodotti in questione il sistema dei controlli àƒ¨ articolato in quattro ࢠcanaliࢠ: quello propriamente ispettivo, quello della certificazione (svolto dagli Enti di Certificazione), quello di vigilanza ࢠal commercioࢠ(svolto dai Consorzi) e quello di vigilanza sugli Enti di Certificazione (svolto dallࢠICQRF e/o dalle Regioni). Lࢠintero sistema agisce su uno scenario produttivo estremamente differenziato nel quale coesistono denominazioni caratterizzate da produzioni su larga scala, denominazioni ࢠdi nicchiaࢠe denominazioni in fase di avvio. Sulla base di tale schema interpretativo lࢠultimo obiettivo perseguito attraverso la ricerca àƒ¨ stato quello di realizzare una indagine empirica finalizzata a quantificare il ࢠpesoࢠdel sistema dei controlli nel caso delle produzioni in parola. Lࢠindagine àƒ¨ stata realizzata integrando dati di fonte amministrativa con informazioni reperite attraverso una indagine diretta. Le elaborazioni effettuate considerano progressivamente le diverse tipologie di controllo fino ad integrare le informazioni disponibili in un modello di regressione, finalizzato a spiegare la numerositàƒÂ dei controlli stessi in funzione delle altre variabili disponibili. Il quadro risultante evidenzia, per un numero consistente di denominazioni, che il sistema di controllo appare coerente con il quadro normativo e per certi versi - specie per alcune classi di prodotto - abbastanza efficiente. Per altre denominazioni, tuttavia, il quadro che emerge dalle elaborazioni evidenzia alcune criticitàƒÂ . Infine le stime della regressione evidenziano che le variabili che influenzano in maniera significativa il numero dei controlli sono rappresentate dal numero degli operatori assoggettati e dal numero di campioni prelevati.
L'impatto del sistema nazionale dei controlli in campo agroalimentare sul tessuto produttivo: il caso dei prodotti in regime di qualitàƒÂ ai sensi del Regolamento (CE) n. 1151-2012
2014
Abstract
Negli ultimi anni - anche a seguito di gravi episodi di cronaca (dalla BSE, allࢠinfluenza aviaria, fino alla cosiddetta ࢠterra dei fuochiࢠ) ed in generale dellࢠinteresse dei media per la tematica dell'alimentazione - l'attenzione dellࢠopinione pubblica sul sistema di controllo degli alimenti si àƒ¨ notevolmente accresciuta. Non sempre peràƒ² la suddetta opinione pubblica percepisce correttamente la complessitàƒÂ del sistema in questione, complessitàƒÂ che in gran parte deriva proprio dalla multiforme articolazione dellࢠapparato produttivo che, nella fase attuale, realizza la produzione e la distribuzione degli alimenti, nonchàƒ© dalla pluralitàƒÂ di modelli organizzativi costruiti dal mercato o definiti in sede istituzionale (basti pensare ad esempio al biologico). Rispetto al sistema dei controlli le opinioni correnti sono abbastanza contraddittorie oscillando, a seconda della situazione, tra lࢠaccusa di ࢠopprimereࢠgli operatori economici e la difesa incondizionata di essi in quanto baluardo dei consumatori. Il primo obiettivo della ricerca realizzata nellࢠambito del dottorato àƒ¨ stato pertanto quello di analizzare lo scenario normativo ࢠrelativo alla sicurezza, alla qualitàƒÂ , etc. - dal quale promanano le diverse esigenze di controllo e di vigilanza. Connesso a questo scenario vi àƒ¨ il processo normativo avviato, sempre a livello europeo, negli ultimi decenni, che ha teso a uniformare proprio il sistema dei controlli in ambito agroalimentare, sistema del quale si àƒ¨ proceduto a ricostruire il quadro normativo vigente cosàƒ¬ come definito in ambito europeo e nazionale. Sulla base di tale ricostruzione sono stati analizzati in dettaglio tutti i soggetti (pubblici e privati) che, nel caso italiano, rappresentano gli attori del sistema dei controlli e le funzioni loro attribuite. Il modello organizzativo risultante ࢠcostituito da piàƒ¹ di trenta soggetti (amministrazioni statali, regionali, locali, e privati che esercitano funzioni pubbliche), di cui ben ventitràƒ© coinvolti nellࢠattivitàƒÂ ispettiva ࢠappare molto articolato e lascia di per sàƒ© ipotizzare lࢠesistenza di sovrapposizioni e duplicazioni nei controlli. Tali fenomeni sono stati analizzati in dettaglio, considerando le diverse aree del controllo (igienico-sanitario, merceologico e fiscale), attraverso delle matrici di interazione che hanno evidenziato la sussistenza di livelli elevati di interazione non solo allࢠinterno della stessa area, ma anche tra le diverse aree. Il sistema dei controlli nel suo insieme (comprensivo delle diverse aree sopra indicate) realizza una mole di attivitàƒÂ davvero consistente: basti pensare che, facendo riferimento alle sole visite ispettive, nel 2011 sono stati effettuati oltre un milione di sopralluoghi e nellࢠanno successivo piàƒ¹ di ottocentomila. Nel caso delle produzioni a qualitàƒÂ regolamentata ai sensi del Reg. (CE) n. 1151/2012 il sistema dei controlli appare ulteriormente complesso; tali produzioni (DOP e IGP) sono infatti sottoposte ad ࢠdoppio meccanismoࢠdi controllo, nel senso che sono soggette ai controlli ࢠordinariࢠe a quelli derivanti dalla loro specificitàƒÂ normativa. Per i prodotti in questione il sistema dei controlli àƒ¨ articolato in quattro ࢠcanaliࢠ: quello propriamente ispettivo, quello della certificazione (svolto dagli Enti di Certificazione), quello di vigilanza ࢠal commercioࢠ(svolto dai Consorzi) e quello di vigilanza sugli Enti di Certificazione (svolto dallࢠICQRF e/o dalle Regioni). Lࢠintero sistema agisce su uno scenario produttivo estremamente differenziato nel quale coesistono denominazioni caratterizzate da produzioni su larga scala, denominazioni ࢠdi nicchiaࢠe denominazioni in fase di avvio. Sulla base di tale schema interpretativo lࢠultimo obiettivo perseguito attraverso la ricerca àƒ¨ stato quello di realizzare una indagine empirica finalizzata a quantificare il ࢠpesoࢠdel sistema dei controlli nel caso delle produzioni in parola. Lࢠindagine àƒ¨ stata realizzata integrando dati di fonte amministrativa con informazioni reperite attraverso una indagine diretta. Le elaborazioni effettuate considerano progressivamente le diverse tipologie di controllo fino ad integrare le informazioni disponibili in un modello di regressione, finalizzato a spiegare la numerositàƒÂ dei controlli stessi in funzione delle altre variabili disponibili. Il quadro risultante evidenzia, per un numero consistente di denominazioni, che il sistema di controllo appare coerente con il quadro normativo e per certi versi - specie per alcune classi di prodotto - abbastanza efficiente. Per altre denominazioni, tuttavia, il quadro che emerge dalle elaborazioni evidenzia alcune criticitàƒÂ . Infine le stime della regressione evidenziano che le variabili che influenzano in maniera significativa il numero dei controlli sono rappresentate dal numero degli operatori assoggettati e dal numero di campioni prelevati.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/272027
URN:NBN:IT:UNIMOL-272027