Secondo i dati pubblicati da UN-Habitat nel 2013 l'Africa Subsahariana risulta la macro-regione del mondo in cui si riscontrano, al contempo, i tassi di crescita urbana pi๠elevati, la pi๠alta concentrazione di residenti negli slum e gli standard di vita pi๠precari. La dimensione inconsueta del fenomeno e la debolezza economica e amministrativa di molti paesi della regione rendono vani i tentativi di offrire soluzioni tradizionali: interventi di social-housing, trasferimento forzato o incentivato dei residenti, ricostruzione su larga scala si sono quasi sempre dimostrati fallimentari e socialmente distruttivi. Gli stessi tentativi di slum upgrading si sono spesso scontrati con difficoltà sostanziali nel coinvolgimento delle istituzioni, attori fondamentali in tali processi. In questo articolato quadro si colloca il presente lavoro di ricerca, focalizzato sulla realtà urbana contemporanea dell'Africa Occidentale e, pi๠nello specifico, sul caso studio della città di Freetown, capitale della Sierra Leone che già nel proprio nome testimonia le peculiarità straordinarie della propria storia. L'analisi si basa su un inquadramento generale relativo alle realtà urbane in Africa occidentale, descritte attraverso la loro evoluzione storica, il complesso sistema socioeconomico che le caratterizza, il ruolo prevalente che assumono gli slum e i quartieri informali in tali città nonchà© un'introduzione ai pi๠diffusi approcci politici al fenomeno. La realtà attuale della città di Freetown, capitale della Sierra Leone fondata nel XVIII secolo sulla base di teorie filantropiche, ਠinterpretata focalizzando temi strategici quali i preoccupanti livelli di crescita demografica e consumo di suolo, gli insufficienti tentativi di pianificazione e le conseguenti carenze infrastrutturali che hanno condotto ad una fortissima diffusione dell'informalità . Gli specifici approfondimenti sviluppati sugli slum di Freetown hanno condotto alla redazione di analisi insediative e tipologiche: a valle di una mappatura a scala territoriale, che si propone di individuare i principali slum e la loro collocazione nel tessuto urbano, vengono descritte le principali caratteristiche insediative di tali quartieri con particolare riferimento al contesto orografico ed idrogeologico su cui sussistono. Tali analisi si completano attraverso puntuali abachi analitici, corredati da semplici schizzi e schemi grafici, che tentano di individuare i diversi frammenti che compongono gli slum di Freetown, sia alla scala degli elementi urbani (strade, vuoti urbani, trame insediative) sia alla scala degli elementi architettonici e costruttivi. Gli abachi e le analisi sviluppate hanno l'obiettivo di individuare strategie e strumenti che possano contribuire ad un miglioramento degli slum di Freetown basandosi su pratiche e metodologie già diffuse in tali insediamenti. Il modello individuato non prevede interventi strategici su scala urbana ma si basa su piccole azioni di carattere informale, organizzate dalle comunità dei residenti stessi e completamente autorealizzate. L'insieme di tali strategie e azioni punta alla costruzione di un micropiano condiviso fra i residenti dello slum che non necessiti di riconoscimenti ufficiali nà© di eccessive regolamentazioni; esso si caratterizza come un codice essenzialmente orale finalizzato ad ottimizzare e a diffondere †œbuone pratiche†� già presenti e conosciute per conseguire piccoli ma efficaci miglioramenti nella gestione delle principali criticità . Scrap Cities puಠsignificare città di scarto, come in effetti spesso sono considerati gli slum, ma richiama al contempo il valore legato alle potenzialità del riuso e del riciclaggio; in questo senso le tante Scrap Cities contemporanee risultano straordinari laboratori di creatività , inventiva e modelli socioeconomici tanto alternativi quanto efficienti.
Scrap Cities. Strategie e strumenti per il miglioramento degli slum di Freetown
-
2014
Abstract
Secondo i dati pubblicati da UN-Habitat nel 2013 l'Africa Subsahariana risulta la macro-regione del mondo in cui si riscontrano, al contempo, i tassi di crescita urbana pi๠elevati, la pi๠alta concentrazione di residenti negli slum e gli standard di vita pi๠precari. La dimensione inconsueta del fenomeno e la debolezza economica e amministrativa di molti paesi della regione rendono vani i tentativi di offrire soluzioni tradizionali: interventi di social-housing, trasferimento forzato o incentivato dei residenti, ricostruzione su larga scala si sono quasi sempre dimostrati fallimentari e socialmente distruttivi. Gli stessi tentativi di slum upgrading si sono spesso scontrati con difficoltà sostanziali nel coinvolgimento delle istituzioni, attori fondamentali in tali processi. In questo articolato quadro si colloca il presente lavoro di ricerca, focalizzato sulla realtà urbana contemporanea dell'Africa Occidentale e, pi๠nello specifico, sul caso studio della città di Freetown, capitale della Sierra Leone che già nel proprio nome testimonia le peculiarità straordinarie della propria storia. L'analisi si basa su un inquadramento generale relativo alle realtà urbane in Africa occidentale, descritte attraverso la loro evoluzione storica, il complesso sistema socioeconomico che le caratterizza, il ruolo prevalente che assumono gli slum e i quartieri informali in tali città nonchà© un'introduzione ai pi๠diffusi approcci politici al fenomeno. La realtà attuale della città di Freetown, capitale della Sierra Leone fondata nel XVIII secolo sulla base di teorie filantropiche, ਠinterpretata focalizzando temi strategici quali i preoccupanti livelli di crescita demografica e consumo di suolo, gli insufficienti tentativi di pianificazione e le conseguenti carenze infrastrutturali che hanno condotto ad una fortissima diffusione dell'informalità . Gli specifici approfondimenti sviluppati sugli slum di Freetown hanno condotto alla redazione di analisi insediative e tipologiche: a valle di una mappatura a scala territoriale, che si propone di individuare i principali slum e la loro collocazione nel tessuto urbano, vengono descritte le principali caratteristiche insediative di tali quartieri con particolare riferimento al contesto orografico ed idrogeologico su cui sussistono. Tali analisi si completano attraverso puntuali abachi analitici, corredati da semplici schizzi e schemi grafici, che tentano di individuare i diversi frammenti che compongono gli slum di Freetown, sia alla scala degli elementi urbani (strade, vuoti urbani, trame insediative) sia alla scala degli elementi architettonici e costruttivi. Gli abachi e le analisi sviluppate hanno l'obiettivo di individuare strategie e strumenti che possano contribuire ad un miglioramento degli slum di Freetown basandosi su pratiche e metodologie già diffuse in tali insediamenti. Il modello individuato non prevede interventi strategici su scala urbana ma si basa su piccole azioni di carattere informale, organizzate dalle comunità dei residenti stessi e completamente autorealizzate. L'insieme di tali strategie e azioni punta alla costruzione di un micropiano condiviso fra i residenti dello slum che non necessiti di riconoscimenti ufficiali nà© di eccessive regolamentazioni; esso si caratterizza come un codice essenzialmente orale finalizzato ad ottimizzare e a diffondere †œbuone pratiche†� già presenti e conosciute per conseguire piccoli ma efficaci miglioramenti nella gestione delle principali criticità . Scrap Cities puಠsignificare città di scarto, come in effetti spesso sono considerati gli slum, ma richiama al contempo il valore legato alle potenzialità del riuso e del riciclaggio; in questo senso le tante Scrap Cities contemporanee risultano straordinari laboratori di creatività , inventiva e modelli socioeconomici tanto alternativi quanto efficienti.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/272827
URN:NBN:IT:UNIPR-272827